Il British Antarctic Survey (BAS), con il supporto del Royal Institute of British Architects (RIBA), ha organizzato un concorso per il progetto della nuova base "Halley VI", una stazione nella quale i ricercatori del Regno Unito potranno continuare a studiare l'Antartide, come hanno fatto dal 1956 ad oggi all'interno delle cinque precedenti basi - la stazione Halley è famosa per la scoperta del buco nello strato di ozono del 1985.
Come premessa alla fase finale, che si svolgerà a partire dal giugno 2005, è già stata effettuata una prima selezione per individuare la rosa di gruppi di progettazione tra i quali verrà scelto il vincitore: dopo una prima scrematura che ha ridotto a sei (delle ottantasei inviate) le proposte in gara, lo scorso mercoledì è arrivato l'annuncio ufficiale con i nomi dei tre finalisti.
Avranno la possibilità di sviluppare le idee sottoposte nella prima fase, dopo un sopralluogo in Antartide che si svolgerà nel mese di gennaio: il gruppo composto dalla società di ingegneria Buro Happold Ltd e dallo studio Lifschutz Davidson (con la consulenza di Garrad Hassan & Partners Ltd, SLR Consulting Ltd e Human Engineering Ltd); il raggruppamento formato da FaberMaunsell Ltd con Hugh Broughton Architects Ltd; e infine Hopkins Architects Ltd, con il supporto di Expedition Engineers Ltd, Atelier Ten, DLE, Rowan Williams Davies & Irwin.
L'ampio ricorso a competenze ingegneristiche in ognuno dei gruppi finalisti è il riflesso del particolare tema del concorso e della necessità di consentire a un numero massimo di 60 persone di lavorare e convivere in un ambiente con temperature medie intorno ai - 40 C°, sferzato da venti che soffiano a 140-150 Kilometri orari.
I due fattori che hanno maggiormente inciso sul funzionamento della precedente stazione di ricerca sono la neve (nella zona si formano cumuli alti fino a 1,5 metri) e la conformazione della piattaforma ghiacciata "Brundt", su cui è collocata la base scientifica. La lastra di ghiaccio spessa 150 metri scivola verso l'oceano, percorrendo 400 metri all'anno e frantumandosi in enormi pezzi che alla fine si staccano. I sostegni metallici dell'attuale "Halley V" a causa di questo fenomeno rischiano di deformarsi e saltare via dal ghiaccio in movimento.
Il BAS ha espressamente richiesto ai progettisti di ideare strutture mobili, cioè di prevedere elementi che oltre a sostenere la stazione di ricerca consentano anche di spostarla, per mantenere la distanza di sicurezza dall'oceano, e di tenerla sollevata, impedendo alla neve trasportata dal vento di ammassarsi e sbilanciare l'abitacolo.
Nelle tre proposte finaliste l'applicazione di sofisticate tecnologie sposa la filosofia del rispetto per l'ecosistema antartico, un'insostituibile risorsa sia per lo studio delle condizioni atmosferiche (possiede l'aria meno inquinata del pianeta), sia per l'osservazione dei corpi celesti. Nel ghiaccio dell'Antartide, inoltre, sono conservati "indizi" preziosi per risalire alle cause delle variazioni climatiche.
Un altro tratto comune a quasi tutti i progetti sottoposti alla giuria presieduta dal direttore del British Antarctic Survey, è la scelta di un design avveniristico, quasi "aerospaziale", coerente con l'assimilazione dell'Antartide a una sorta di mondo alieno.
Buro Happold e Lifschutz Davidson hanno proposto una stazione composta da più strutture collegate poste su sostegni mobili, organizzata per garantire agli occupanti spazi riservati distinti dalle aree in comune.
La proposta di FaberMaunsell e Hugh Broughton ricorda un insetto con lunghe zampe; sotto i sostegni sono previsti elementi in grado di scaldarsi e sciogliere la neve circostante per consentire lo spostamento della stazione. Contro gli inconvenienti legati all'ammassarsi della neve, è ipotizzato anche un air-bag per sollevare la base all'occorrenza.
La soluzione ideata da Hopkins Architects è forse la più avveniristica: una struttura che può "camminare", cioè spostarsi sulla neve grazie a dispositivi meccanici.
Il British Antarctic Survey, prestigioso istituto di ricerca che in Antartide svolge il ruolo di operatore nazionale per conto del Regno Unito e fa parte del Natural Environment Research Council, comunicherà la scelta del progetto vincitore nel settembre 2005.
Immagini dei progetti finalisti
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