La Turner Contemporary, una struttura ideata come centro per la promozione dell'arte contemporanea, ma anche come spazio espositivo per le opere di William Turner e di altri artisti della sua epoca, dovrebbe sorgere entro il 2007 nel Kent, a Margate: nell'Ottocento infatti la cittadina ospitò per un certo periodo il celeberrimo pittore, che "ricambiò" ritraendone i panorami in numerosi disegni e dipinti a olio.
Nell'autunno del 2001 fu annunciata la vittoria del concorso internazionale per la nuova galleria da parte dello studio norvegese Snøhetta, con gli inglesi Spence Associates. Nelle intenzioni dei promotori, la Turner Contemporary doveva imprimere allo sviluppo economico ed urbano della zona in cui ricade Margate la stessa accellerazione prodotta dal Guggenheim di Gehry nella regione di Bilbao: al di là delle differenze di scala - nelle dimensioni e nel contesto di riferimento - queste aspirazioni iniziali si stanno scontrando oggi con le perplessità degli abitanti di Margate, piuttosto scettici sull'opportunità di realizzare un edificio come quello che dovrebbe sorgere a cavallo tra il muro che delimita l'area del porto e il mare aperto.
Il Guardian riferisce che i progettisti hanno intrapreso diverse iniziative per migliorare la percezione dell'intervento, coinvolgendo tra l'altro la cittadinanza di Margate in una serie di incontri, finalizzati a rassicurare gli abitanti sull'effettiva capacità tecnica del team di architetti e ingegneri incaricati della realizzazione. Le maggiori obiezioni contro l'opera da 25 milioni di sterline si sono concentrate sulla forma, simile a una pinna, e sulla effettiva resistenza dei materiali all'azione della salsedine e degli agenti atmosferici. Per dimostrare la validità delle soluzioni adottate, alla fine del mese di gennaio è stato collocato in acqua un obelisco alto 6 metri, dotato dello stesso rivestimento previsto per la Turner Contemporary, che però si è rovesciato dopo appena due giorni sotto la spinta dei forti venti.
Il centro per le arti visive, organizzato su tre piani, dovrebbe comprendere un ampio settore destinato alle esposizioni (750 mq), un'area per la didattica e servizi per i visitatori.
Immagini:
dal sito ufficiale dello studio Snøhetta
dal sito dell'IHBC (Institute of Historic Building Conservation)
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