L'edificio ideato per ospitare i testi (circa 50.000) sulla storia e la teoria dell'arte e dell'architettura che fanno parte della collezione di Werner Oechslin, storico dell'arte e docente alla Scuola Politecnica Federale di Zurigo, è il risultato dell'incontro tra la mentalità dello studioso, concentrato sulla "sacralità" degli scritti antichi, e la visione di un architetto come Mario Botta: secondo il magazine online tsr.ch, in occasione della cerimonia di inaugurazione svoltasi venerdì 9 giugno, Botta avrebbe sottolineato il ruolo di Oechslin in un progetto a cui l'architetto ticinese avrebbe semplicemente "prestato la propria matita".
La Biblioteca sorge a Einsiedeln, nel Canton Svitto (di lingua tedesca), lungo il tracciato del percorso seguito dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela, in un contesto architettonico dominato da una celebre Abbazia domenicana. La scelta di creare un vestibolo d'ingresso - arricchito da iscrizioni e raffigurazioni di personaggi antichi, come evidenzia NZZ Online (nzz.ch) - e collocare nel livello interrato la sala per la consultazione dei volumi, appare coerente con il concetto di cammino interiore realizzato attraverso la conoscenza.
Benché i primi schizzi di Mario Botta risalgano a quattordici anni fa, è solo dal 2003 che i lavori entrano nel vivo: sui tempi della costruzione hanno pesato le procedure burocratiche (autorizzazioni e permessi) e la necessità di reperire nuovi fondi per finanziare l'opera, costata complessivamente 4,5 milioni di franchi svizzeri.
Immagine della Biblioteca Werner Oechslin (dal sito ufficiale bibliothek-oechslin.ch)
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