Il grattacielo che ospita il Segretariato delle Nazioni Unite sarà interessato nei prossimi cinque anni da un intervento che, oltre a rendere l'involucro esterno coerente con le esigenze di sicurezza anti-terrorismo, produrrà all'interno della monumentale torre di trentanove piani significativi cambiamenti nei sistemi di sicurezza e negli impianti.
All'attualità delle linee architettoniche del complesso, che risale alla metà degli anni Cinquanta e incorpora anche la sala dell'Assemblea Generale - come evidenzia il New York Times (nytimes.com), si contrappongono infatti un apparato tecnico obsoleto e una struttura messa a rischio da perdite e sbalzi di tensione. Inoltre, la presenza nelle rifiniture di sostanze ormai riconosciute come altamente nocive per la salute (amianto negli isolanti e piombo nelle vernici) pone la sede del Segretariato fuori dagli attuali standard.
In realtà, la decisione di ristrutturare il grattacielo delle Nazioni Unite risale a una decina d'anni fa. Nel tempo si sono succeduti due progetti: il primo abbandonato nel 2005, a causa del veto da parte dell'Assemblea Legislativa dello Stato di New York alla costruzione ipotizzata di un nuovo corpo di fabbrica; il secondo, bruscamente interrotto un anno dopo a causa dei contrasti tra i committenti e l'architetto Louis Frederick Reuter IV.
La terza fase risale al luglio di quest'anno (planetizen.com), con un nuovo incarico affidato questa volta a un architetto, Micheal Adlerstein, già esperto di interventi di conservazione e di rapporti con la burocrazia degli apparati pubblici. Adlerstein ha partecipato, tra l'altro, ai progetti di recupero di Ellis Island e della Statua della Libertà.
Se la cortina del "Palazzo di vetro", nella cui realizzazione sono stati coinvolti anche Le Corbusier e Oscar Niemeyer, verrà probabilmente sostituita con uno strato all'apparenza identico, ma ricoperto da una consistente lamina in grado di resistere anche ad attacchi esplosivi, la rete antincendio sarà dotata di meccanismi "a pioggia" (sprinkler), e, in generale, tutti i sistemi verranno ottimizzati per ottenere la massima efficienza energetica.
L'investimento previsto di circa 1900 miliardi di dollari (nytimes.com), ripartito tra gli Stati membri, consentirà anche di ridurre la pesante "bolletta", che comporta un costo di circa 15 milioni di dollari all'anno (news.bbc.co.uk) per l'Organizzazione.
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