Si è risolta con un accordo extra-giudiziale - come evidenzia il Times (timesonline.co.uk) - la causa intentata da Marco Goldschmied contro Richard Rogers e John Young, che con lui hanno fondato Richard Rogers & Partners nel 1977: al centro del contenzioso la sede denominata Thames Wharf, comprendente gli uffici dello studio di architettura e "proprietà immobiliari del fondo pensione di RRP, che includono il River Cafè" (bdonline.co.uk), ristorante diretto dalla moglie di Rogers.
Goldschmied è riuscito a far riconoscere il proprio ruolo di promotore nello sviluppo dell'insediamento, che all'inizio degli anni '80 era un sito industriale abbandonato. Tra il 1983 e il 1991, i Thames Wharf Studios si sono progressivamente configurati come complesso di uffici, acquisendo nel tempo un atrio di ingresso a doppia altezza, spazi pedonali per l'accesso del pubblico e "una spettacolare estensione su due livelli in cima all'edificio" (richardrogers.co.uk).
Ottenuto il controllo su quella che è diventata una proprietà immobiliare da 30 milioni di sterline, Goldschmied ha dichiarato che trasformerà Thames Wharf in una struttura all'avanguardia nella riduzione delle emissioni nocive. L'architetto, uscito dalla società con Rogers nel 2004 per contrasti mai chiariti, ha anche specificato che Rogers Stirk Harbour + Partners - nuova etichetta dello studio - rimarrà in affitto nei locali attualmente occupati fino al 2015.
Immagini di Thames Wharf (da richardrogers.co.uk)
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