Presenta uno scenario molto interessante per gli architetti che vivono nei Paesi della UE e nel resto del mondo l'analisi condotta dalla ACA (Association of Consultant Architects): i risultati di una serie di interviste che hanno coinvolto ventuno studi - come riferisce Building (building.co.uk) - svelano la difficoltà di trovare architetti da assumere sul territorio britannico.
I dati statistici attribuiscono a ogni studio una spesa media di oltre 130.000 sterline all'anno per la ricerca di collaboratori e dipendenti: per quasi tutto il campione analizzato, in presenza di posizioni vacanti, sono state necessarie in media dalle dodici alle dieci settimane per trovare nuovi membri del gruppo di lavoro. E' stato calcolato che, da qui al 2013, si libereranno circa 70 posti all'anno per ognuno degli studi considerati, che comprendono in media 54 membri e complessivamente danno lavoro a 1135 persone.
Il serbatoio da cui attingere nuovi professionisti sarà quindi inevitabilmente rappresentato da stranieri, che dovranno però confrontarsi con gli ostacoli connessi al rinnovo dei permessi di soggiorno. In questo contesto si inserisce un'altra iniziativa dell'ACA, che l'anno scorso (building.co.uk) ha dato il via a una campagna per ottenere che anche la categoria degli architetti venga aggiunta alla lista stilata dall'Home Office (il dipartimento per gli affari interni), in cui viene messa in risalto la carenza di determinate figure professionali.
Secondo l'associazione che rappresenta gli architetti degli studi privati nel Regno Unito, la "richiesta" esplicita di soggetti per ridurre lo skill shortage interno dovrebbe facilitare il reclutamento di personale estero da parte degli studi.
Sito dell'Association of Consultant Architects
Programma di ingresso nel Regno Unito per immigrati altamente qualificati (da bia.homeoffice.gov.uk)
Sito dell'Home Office - Border & Immigration Agency
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