Appena tre anni dopo la sua inaugurazione, l'immagine
originaria del Museo di Guggenheim a Bilbao è deformata, letteralmente,
da macchie marroni su parte della sua brillante superficie di titanio.
Il museo dice che inizierà a rimuovere le macchie a primavera,
ma il problema ha già provocato imbarazzo.
Alcune macchie erano già presenti nell'ottobre 1997 al momento
dell'inaugurazione, ma si sono diffuse e scurite. Sono molto visibili
sul lato del Fiume di Nervión. Altre macchie possono essere viste
dall'interno del museo.
L'edificio multisfaccettato, disegnato dall'architetto Frank O.
Gehry è realizzato in pietra e vetro, rivestito in titanio. Gehry
sintetizza il problema delle macchie "una tempesta in un bicchier
d'acqua" aggiungendo che il problema era presente fin dall'inizio
<...>.
"Se avessero pulito l'edificio quando la costruzione fu completata,
le macchie non sarebbero là. È normale: tu finisci un edificio e
tu lo pulisce", disse. "Ma non lo fecero. Sono irritato perchè
ognuno punta l'architetto".
il problema delle macchie è stato sollevato da "The
Philadelphia Inquirer" ad agosto, dopo che il Solomon R. Guggenheim
Museum di New York annunciò la costruzione del nuovo museo a Manhattan.
Disegnato da Gehry, secondo il suo plastico architettonico, sarebbe
stato rivestito in titanio, un materiale non solo leggero, malleabile
e visualmente drammatico, ma adatto a resistere a ruggine ed inquinamento.
Un portavoce del Guggenheim di New York ha affermato "prima di
spendere 700 milioni di dollari, noi c'assicureremo che il materiale
usato resista alle condizioni ambientali di New York."
Gehry replica che il progetto per il nuovo museo, vicino la punta
meridionale di Manhattan, è sicuramente da cambiare. "non
penso che useremo il titanio", in un'intervista telefonica dal suo
ufficio di Los Angeles, "non credo che avremo i soldi per usare
il titanio, così non dovremo preoccuparcene."
La Titanium Metals Corporation, o Timet, la società che
ha fornito i fogli di titanio usati a Bilbao, sottolinea nel materiale
pubblicitario che "il titanio è assolutamente immune da attacco
ambientale, nonostante le sostanze inquinanti." e aggiunge: "Resiste
all'inquinamento urbano, ambienti marini, agli scarichi zolforosi
delle aree industriali ed è inattaccabile in ambienti anche più
aggressivi".
Non è evidente nessun tipo di corrosione sui 42,875 pannelli
di titanio, José Ignacio Vidarte il direttore generale del Guggenheim
di Bilbao "notammo delle macchie prima dell'inaugurazione, ma decidemmo
di non trattare il titanio macchiato per paura che contrastasse
troppo con le aree che non sarebbero state pulite."
Gehry: "Sono frustrato. Tutto ciò che dovevano fare era
pulirlo; li implorammo di farlo. Naturalmente bisognava fare in
modo di rimuovere le macchie senza cambiare il carattere del metallo."
Gary Nemchock, un consulente di Timet sull'architettura afferma
che aveva analizzato le macchie tre mesi prima dell'apertura del
museo e aveva trovato che una pellicola di ossido ricopriva il titanio....
questa si genera naturalmente nel momento in cui il titanio è esposto
all'ossigeno.
"È come una cataratta su un occhio", ci spiegò in un'intervista
telefonica dal suo ufficio in Città di Kansas, Mo. "Il titanio non
è colpito. Le macchie sono solo superficiali...."
La Timet sviluppò una soluzione per pulire le macchie e fece delle
prove sulla superficie colpita ma a Gehry non piacque l'effetto,
e ci disse di trovare un soluzione migliore.
Vennero effettuate altre prove che avevano prodotto ottimi risultati,
facemmo una proposta"....ora è nelle mani del Guggenheim
e noi siamo disponibili."
Vidarte: "la proposta di Timet andò a vuoto perchè
non soddisfava la nostra necessità, ovvero pulire il titanio
senza ponteggio o una tecnologia sofisticata. Quindi il museo si
rivolse al Fundación Inasmet.
Alberto Pelayo, direttore ci confermò che la chiazzatura
non era imbedded nel titanio bensì un sottile strato trasparente
di ossido. La pellicola di ossido si era addensata e macchiata a
causa delle particelle di silicio. Il Silicio è presente
nell'atmosfera, ma si è potuto legare anche durante la costruzione
quando la pietra calcare che contiene silicio fu tagliata sul posto.
Inasmet ha sviluppato un prodotto chimico che dovrebbe essere
applicato facilmente e rapidamente "il problema principale è far
si che il prodotto chimico non tocchi alcuna altra parte dell'edificio,
la sua pietra o vetro o marciapiedi. Quindi sarà applicato come
una schiuma. Sarà come radere l'edificio.
La schiuma verrà applicata da operai che saranno appesi su
piattaforme o attaccati a corde"
|