Fra gli effetti del boom edilizio che sta investendo la Cina negli ultimi anni, rientra il legame tra il carattere speculativo di molti interventi e la violazione delle norme che dovrebbero garantire la sicurezza delle costruzioni. Il tema ha acquisito forte rilevanza nel Paese che si appresta a ospitare i Giochi Olimpici, a causa delle devastazioni prodotte dal terremoto nello Sichuan dello scorso 12 maggio.
Anche se paradossalmente - come evidenzia il Los Angeles Times (latimes.com) - il disastro naturale ha rivelato l'esistenza di edifici non conformi ai regolamenti soprattutto nelle aree suburbane e agricole, è nella capitale che sono stati avviati una serie di controlli di resistenza antisismica su 58 edifici (beijing2008.cn). Sostenendo la tesi che molte delle imponenti architetture di Pechino potrebbero non essere conformi perché "progettate da stranieri provenienti da zone non sismiche", la commissione per l'edilizia urbana ha previsto le verifiche su opere-icona come il "Nido" di Herzog & de Meuron e il grattacielo doppio CCTV di OMA.
Sul territorio cinese, a livello nazionale, in relazione al rischio terremoti la normativa fissa una suddivisione in base alla resistenza: aeroporti e reattori nucleari (classe 1); alcune strutture ospedaliere, edifici bassi per la scuola infantile ed elementare (classe 2); scuole e complessi residenziali (latimes.com). Nelle zone centrali della capitale e nei quartieri periferici più vicini, ogni edificio deve "essere in grado di resistere a un terremoto di magnitudo 8.0", come previsto in seguito all'evento che interessò il Tangshan nel 1976, producendo 240000 morti (beijing2008.cn).
Almeno per ora, i risultati delle analisi di verifica - condotte sull'equivalente di una superficie di circa 496000 mq - non sono stati pubblicati.
[Pechino], [Beijing], [Cina. Sichuan], [OMA], [CCTV], [Herzog & de Meuron], [sismica], [norme antisismiche]
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