Annunciato alla fine dello scorso anno (worldarchitecturenews.com), il piano per l'insediamento sul litorale della città bulgara di Byala si appresta a entrare nella fase realizzativa, suscitando le preoccupazioni di ambientalisti e intellettuali: il timore è che le nuove strutture turistiche ideate da Foster & Partners, con il contributo dello studio Project Ltd. possano arrecare un danno definitivo agli "ultimi lembi incontaminati della costa del Mar Nero" (guardian.co.uk).
I cinque villaggi previsti - Sky, Wilderness, Meadow, Cape e Sea - sono stati descritti dai progettisti come agglomerati "non inquinanti", armonizzati con la natura e completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie allo sfruttamento delle biomasse. I 15400 residenti dovrebbero muoversi in un contesto "...integrato nei contorni del paesaggio" (fosterandpartners.com) ed essere incentivati a spostarsi tramite veicoli elettrici e mezzi pubblici.
Nonostante le rassicurazioni, gli oppositori dubitano della vocazione ecologista del complesso, che si estenderà su una superficie di 219 ettari, richiedendo un milione di euro di investimento: oltre ai blocchi residenziali, verranno infatti ricavati laghi artificiali, un porto turistico, impianti sportivi, ristoranti e attrezzature per il divertimento (blackseagardens.com), con un impatto che, secondo alcuni, "avrà un devastante effetto sulla ricca biodiversità" dell'area interessata.
Immagini del progetto (da fosterandpartners.com)
Altra galleria di immagini (da blackseagardens.com)
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