Casabella celebra l'entrata di due grandi architetti dei nostri giorni nell'"età dei patriarchi": 80 anni, gli stessi della rivista.
Nell'età dei patriarchi di Francesco Dal Co
«Lo storico d'oggi sa benissimo che egli non ha il diritto di sostituirsi ai giudici o ai confessori, nel condannare o nell'assolvere; ma sa altrettanto bene che tutte le voci di un'epoca hanno diritto di essere ascoltate anche quando si volgono contro i grandi miti, quando accorciano la statura dei giganti», ci ricorda Santo Mazzarino in una pagina indimenticabile. Anche se vennero suggerite da accadimenti di ben altra portata rispetto a quelli cui le pagine che seguono fanno cenno, sfogliandole sarebbe opportuno i lettori tenessero a mente queste parole.
Queste pagine hanno lo scopo di celebrare l'entrata di due grandi architetti dei nostri giorni nell'"età dei patriarchi", quella che inizia, si diceva una volta, quando la durata della vita supera gli ottanta anni. Paulo Mendes da Rocha e Frank Gehry hanno varcato questa soglia a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, quasi coetanei di «Casabella» che ora li festeggia.
Più diversi Paulo Mendes da Rocha e Frank Gehry non potrebbero essere per cultura e formazione, per le esperienze che hanno compiuto, per le maniere con cui si sono espressi e continuano a lavorare. Le loro carriere sono iniziate quasi contemporaneamente: ambedue hanno concluso gli studi negli anni Cinquanta e poi hanno intrapreso strade diverse; ma i capolavori della loro maturità, il Museu Brasileiro de Escultura a São Paulo (1986-95) e il Museo Guggenheim a Bilbao (1991-97), hanno visto la luce nei medesimi anni.
Le loro opere hanno accompagnato l'evoluzione che l'architettura ha conosciuto nell'ultimo mezzo secolo. Il tempo che hanno vissuto ha concesso loro il privilegio di contribuire a dimostrare che quanto anche l'architettura produce in questo tempo, quello della contemporaneità che noi con loro condividiamo, è irriducibile a qualsiasi "ismo"; nessuna parola completata dal suffisso "ismo" è in grado di spiegarlo, connotarlo o denominarlo, così come ogni "ismo" si rivela inadeguato a rendere giustizia a quanto loro hanno realizzato.
Per ragioni opposte, quanto hanno costruito e progettato costituisce un riferimento dal quale è difficile prescindere e le loro opere hanno contribuito a trasformare la cultura architettonica e la pratica professionale contemporanee. Le loro voci, pertanto, "hanno diritto ad essere ascoltate": aiutano a comprendere quale è l'inclinatio del loro e del nostro tempo che i giganti hanno ormai disertato.
«Contraria contrariis curentur»: anche perché come pensava Ippocrate è opportuno che «ogni cosa sia curata dal suo contrario», vi è quindi più di una ragione per rendere onore a Paulo Mendes da Rocha e a Frank Gehry insieme in occasione dei loro ottantesimi compleanni.
Su «Casabella» n. 776 in edicola il 6 aprile 2009.
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