Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri dello scorso 19 marzo il decreto legislativo di attuazione della direttiva comunitaria 2007/66 sul miglioramento delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici
Il decreto legislativo recepisce in Italia la “direttiva ricorsi” e rende più efficaci le procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici, con l’obiettivo principale di garantire una tutela processuale effettiva e celere prima dell’avvenuta stipulazione del contratto, mediante la previsione di due termini sospensivi:
– il primo è il termine dilatorio per la stipulazione del contratto (cosiddetto “stand still”) decorrente dall’aggiudicazione definitiva e finalizzato ad aumentare la tutela dei soggetti controinteressati ed a non pregiudicare il loro legittimo interesse a vedersi aggiudicare l’appalto, ove se ne riconoscano i presupposti a seguito dell’accoglimento del ricorso;
– il secondo è l’effetto sospensivo automatico della possibilità di stipulazione del contratto, decorrente dalla proposizione del ricorso giurisdizionale fino alla pronuncia.
Il decreto legislativo razionalizza le misure extragiurisdizionali di risoluzione delle controversie, quali l’accordo bonario e l’arbitrato, che viene ridisegnato sia sotto il profilo dei motivi di sua impugnazione, sia con rigorosi tetti ai relativi compensi.
Viene rivisto il rito speciale innanzi al TAR relativamente agli appalti pubblici e disciplinato il rapporto fra la domanda di annullamento dell’aggiudicazione, con conseguente cessazione degli effetti del contratto, e la domanda di risarcimento del danno per equivalente.
Il testo ha ricevuto il parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari (co-proponente il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti) e ora dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.