Le attività di movimento di terra comprendono le attività che comportano la modificazione superficiale dell’andamento del terreno al fine di realizzare opere edili, reti interrate (acqua, gas, energia elettrica, ecc.), ferroviarie e stradali.
In questa tipologia di lavori, il pericolo maggiore deriva dai movimenti accidentali e incontrollati del terreno che provocano frane dello stesso o scoscendimenti e cedimenti delle opere di sostegno.
Gli eventuali danni per gli operatori sono di varia natura e gravità, come la semplice lesione relativa ad urti e colpi fino alla morte dovuta al completo seppellimento.
Le attività di movimento terra sono costituite da una serie di fasi per ciascuna delle quali è necessario valutare e prevedere l’insorgere delle situazioni di rischio ed evitarle mediante opportune metodologie ed approntamenti.
Tale valutazione, per risultare efficace, deve essere effettuata a partire dalla fase progettuale ed essere aggiornata durante tutta l’esecuzione dei lavori.
Le attività di scavo prevedono l’utilizzo di macchine tradizionali, come gli escavatori, o avvalersi di tecniche alternative che impiegano sistemi meccanizzati, dove la presenza del lavoratore nella specifica area di lavoro è parzialmente o totalmente assente.
I dispositivi di protezione collettiva, attualmente utilizzati per consolidare le pareti di scavo, consistono in vere e proprie strutture di sostegno, sia a carattere permanente che temporaneo.
Il Legislatore italiano, con il DLgs 81/08, ha voluto dare particolare rilevanza ai “lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a 1,5 m o di caduta dall’alto da altezza superiore a 2 m, se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera”.
La presente guida ha lo scopo di fornire i criteri di esecuzione e le misure di sicurezza per lo svolgimento delle attività di scavo, con particolare approfondimento per quelli effettuati a cielo aperto non stabilizzati a mezzo di opere di sostegno permanenti.
La presente guida, a carattere non vincolante, ha lo scopo di fornire i criteri di esecuzione e le misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività di scavo, con particolare approfondimento di quelli effettuati a cielo aperto non stabilizzati a mezzo di opere di sostegno permanenti, i cui dispositivi di protezione collettiva e di accesso agli scavi sono costituiti da opere di contrasto e di sostegno temporanee.
Obiettivo generalizzato della guida è quello di fornire una metodologia per la valutazione del rischio di seppellimento e di caduta nel vuoto nelle attività di scavo.
L’individuazione del sistema collettivo di protezione più adatto ad una realtà lavorativa dipende dalle sue caratteristiche intrinseche e dal tipo di attività che vi si andrà ad esercitare.
Si riporta un elenco non esaustivo di lavori per i quali trovano impiego i sistemi collettivi di protezione degli scavi:
– opere di fondazione;
– costruzioni di servizi interrati relativi ad acqua, gas, telecomunicazioni ed energia elettrica;
– costruzioni stradali e ferroviarie.
Il contenuto della presente guida non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni date con le reali condizioni e le esigenze di protezione di ogni specifico ambiente di lavoro.
(Fonte: Ispesl)
GUIDA ISPESL
per l’esecuzione in sicurezza delle attività di scavo (.pdf)
- TESTO UNICO PER LA SICUREZZA DLgs 9 aprile 2008, n. 81
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- LA REDAZIONE DEL PSC secondo il DLgs 81/2008
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