Subito risorse per 2 miliardi. Primi cantieri entro l’anno Si è svolta il 7 settembre 2012 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza del Vice Ministro Mario Ciaccia, la prima riunione della Cabina di regia che valuterà i piani di riqualificazione e rigenerazione urbana da parte delle amministrazioni comunali che entro il 5 ottobre presenteranno i progetti definitivi per poter usufruire dei fondi messi a disposizione dal “Piano Città”.
I Comuni che finora hanno avviato i primi contatti con l’ANCI per proporre interventi di riqualificazione urbana, e che potrebbero a scadenza trasformarsi in progetti definitivi, sono 58, costituiti in prevalenza da Comuni capoluogo. Nella tabella seguente si riporta la distribuzione geografica dei Comuni che hanno manifestato interesse.
Le Amministrazioni comunali che hanno contattato ANCI, oltre a manifestare interesse nei confronti del “Piano Città” e a richiedere chiarimenti sulle modalità di presentazione delle proposte, hanno in molti casi inviato idee progettuali di riqualificazione urbana considerati, in prima battuta, coerenti e in linea con gli obiettivi e le finalità fissati dalla norma prevista nel “Piano città”.
Gli interventi ipotizzati sono diversificati e condizionati dalle dimensioni demografiche dei Comuni e dalle peculiarità territoriali e ambientali dei diversi contesti urbani in cui è prevista la loro realizzazione.
Oggetto degli interventi di riqualificazione, che debbono fare sistema, sono prevalentemente:
- 1) aree dismesse
- 2) aree/quartieri degradati
Gli interventi complessivi prevedono anche la realizzazione di opere complementari ed integrate di diversa tipologia e destinazione d’uso e sono costituite in prevalenza da:
- realizzazione di aree residenziali (edilizia pubblica e privata);
- miglioramento delle dotazioni infrastrutturali (viabilità intermodale, parcheggi, illuminazione pubblica, reti fognarie, spazi verdi e arredo pubblico);
- potenziamento delle strutture scolastiche (realizzazione di poli scolastici e riqualificazione funzionale ed energetica);
- potenziamento di attività economiche, culturali e sociali (realizzazione/riqualificazione di aree commerciali, aree di valore storico/architettonico, centri sportivi e di aggregazione sociale).
Inoltre, in alcuni casi, gli interventi proposti dai Comuni non sono collocati in un’area singola interamente circoscrivibile ma sono integrati in un più ampio piano di riqualificazione con obiettivi specifici e/o a sostegno di determinate categorie sociali. Ad esempio, vi sono interventi di riqualificazione su scuole o edifici residenziali pubblici esistenti che rispondono a requisiti fissati in piani complessivi di sostegno all’infanzia, alle giovani coppie, alle famiglie e agli immigrati. Inoltre, vi sono interventi dislocati in aree urbane distinte ma connesse ad un unico piano di miglioramento/potenziamento di un asse strategico di viabilità urbana.
La Cabina di regia, cui spetta esaminare i piani di riqualificazione, è presieduta dal Capo Dipartimento per le Infrastrutture, Domenico Crocco, e da altri 16 componenti individuati all’interno del Mit (Giancarlo Storto, Stanislao Tango), del Ministero dell’Economia (Sergio Salustri), dello Sviluppo economico (Carlo Sappino), dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca (Giovanni Biondi), dell’Ambiente (Elio Manti), dei Beni e attività culturali (Adriano Rasi Caldogno), dell’Interno (Francesca Adelaide Garufi, Cinzia Torraco), della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Mario Cerverizzo, Mario Nova), del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (Marco Magrassi), del Dipartimento per la cooperazione internazionale (Angelo Carbone), del Dipartimento per la coesione territoriale (Giovanni Vetritto), dell’Agenzia del Demanio (Rosario Manzo, Marco Vecchione), della Cassa Depositi Prestiti (Matteo Del Fante, Clemente Di Paola), dell’Anci (Tommaso Dal Bosco) e del Fondo Investimenti per l’Abitare di Cdp Investimenti Sgr (Sergio Urbani).
“Con l’insediamento della Cabina di regia parte in concreto il Piano Città”, ha detto Ciaccia aggiungendo: “Abbiamo bruciato tutte le tappe. Con un’idea nata ad aprile siamo passati, in quattro mesi, a concretizzare un progetto che consente di rispondere ai bisogni del territorio: recupero della qualità della vita, valorizzazione delle aree urbane degradate e attivazione di nuovi mestieri. Entro l’anno saranno aperti i primi cantieri. Il tutto mobilitando risorse che erano in ordine sparso. Partendo da una disponibilità immediata di 2 miliardi, tra effetti diretti e indiretti nel settore delle costruzioni si potrebbe arrivare a oltre 6 miliardi, con possibile creazione di nuovi posti di lavoro per oltre 100.000 unità”.
“E’ la prima volta – ha spiegato Crocco – che Ministeri, Regioni e Comuni si ritrovano insieme in un unico organismo finalizzato alla rigenerazione delle aree urbane: la cabina di regia provvederà ai diversi apporti nelle aree degradate, funzionerà come commissione di gara per selezionare gli interventi e promuoverà il contratto di valorizzazione urbana in cui ogni soggetto coinvolto formalizzerà i suoi impegni”.
(Fonte: Ministero Infrastrutture)