Il “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità” è stato approvato dal Consiglio regionale del Piemonte.
“Il sistema delle aree protette piemontesi che risale ormai alla metà degli anni Settanta – dice Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte – necessitava da tempo di una profonda riforma del suo corpus normativo, aveva bisogno di aggiornamenti e di adeguamenti, senza i quali la realtà si allontana e la legge perde vigore d’indirizzo e di governo”.
“L’approvazione del testo unico realizza un punto importante, ampiamente discusso e condiviso, del programma elettorale della Presidente Bresso – aggiunge Nicola de Ruggiero, Assessore all’Ambiente ed ai Parchi – in cui si faceva riferimento alla necessità di dare una nuova linfa alla politica della tutele delle aree protette, attraverso una sua revisione completa che ne ridisegnasse il sistema, dando vita alla rete ecologica regionale. E’ in linea con le direttive europee, stringe un rapporto più forte con Province e Comuni, con deleghe di responsabilità, snellisce il sistema degli enti di gestione dei parchi, semplifica il corpus delle leggi in materia abrogandone quasi 150″.
Riassunto per punti, nei suoi passaggi salienti, il Testo Unico presenta caratteristiche innovative.
Esse sono:
1. la realizzazione della rete ecologica attraverso l’integrazione e la regolamentazione dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), che sono complementari e differenti rispetto al trentennale sistema naturale della aree protette, attuando così le direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”. Con il Testo Unico è prevista l’esistenza delle aree contigue come soggetti di pianificazione integrata con il territorio circostante. Inoltre si è provveduto alla definizione dei corridoi ecologici, elemento innovativo rispetto alla normativa precedente;
2. il coordinamento con le politiche urbanistiche e territoriali;
3. la ridefinizione del sistema delle aree protette: è previsto un numero ridotto di enti di gestione raggruppando le aree esistenti sulla base di localizzazione geografica caratteristiche comuni (le Alpi Cozie, il sistema Po i Sacri Monti…). Per esempio, grazie a questa scelta organizzativa, si dà risalto alla specificità dei Sacri Monti come complesso sistema di luoghi della memoria religiosa, artistica, architettonica e come esempi a livello europeo di corretta gestione territoriale. Un unico ente gestore consente di rafforzare la loro visibilità, soprattutto in seguito all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale da parte dell’UNESCO;
4. il coinvolgimento diretto di Province, dei Comuni e delle Comunità Montane nell’ambito del sistema degli enti di gestione dei parchi;
5. la valorizzazione dei parchi interregionali, rendendo possibile ai fini gestionali per le aree naturali protette di procedere a collaborazioni interregionali, come avviene da tempo negli enti parco maggiormente organizzati;
6. la semplificazione legislativa attraverso l’abrogazione di circa 150 leggi e predisposizione di uno strumento legislativo unico e facilmente integrabile per l’ampliamento della rete (inserimento di nuove aree protette, previsione di SIC, ecc.).
“Dietro tutto ciò c’è esperienza, cultura e passione ambientale – aggiunge Bresso – un abito mentale che mi è molto caro. Penso che nel rapporto tra natura e cultura si debba sempre ragionare in termini di “sviluppo sostenibile” per poter migliorare la vita senza estraniarla dall’ambiente. L’ambiente è “il tutto”. Ricomprende dentro sé stesso gli esseri animali, vegetali e la ricchezza del mondo inanimato. L’ambiente, insomma, è un “bene unitario”. Averlo capito ci ha fatto promuovere trent’anni fa, con lungimiranza e diventando esempio per l’Italia, la prima legge sui parchi. Ora il Testo Unico, che ci rende nuovamente protagonisti sulla scena nazionale, rappresenta l’evoluzione della politica ambientale della Regione e degli Enti locali a tutela delle aree naturali e della biodiversità”.
(Fonte: regione Piemonte)