La Giunta regionale della Sardegna ha inviato al Consiglio regionale in data 16 luglio 2009 la delibera denominata “Processo partecipativo per la definizione di una strategia condivisa per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna – Sintesi delle risultanze”. che prende atto degli esiti del processo di ascolto del territorio avviata dall’8 maggio 2009.
Nel programma di legislatura, presentato al Consiglio regionale, è stato affermato che il metodo di governo dell’esecutivo fonda la sua azione sul metodo partecipativo.
Secondo quanto affermato dal presidente Cappellacci il territorio nella sua duplice accezione di patrimonio ambientale da tutelare e difendere e di luogo da restituire al protagonismo delle autonomie locali e funzionali, è da considerare come uno dei tre assi strategici del modello di sviluppo per la regione.
Il processo di ascolto ha coinvolto i rappresentanti della quasi totalità degli enti locali della Sardegna, insieme alle associazioni sociali ed economiche, alle associazioni rappresentative delle professioni e alle associazioni ambientaliste.
Il percorso è iniziato con un ciclo di nove conferenze territoriali, precedute da altrettanti tavoli tecnici preliminari, rivolti esplicitamente ai territori per agevolarli nella individuazione dei temi di maggior interesse, delle problematiche ricorrenti e per la definizione di proposte da illustrare nel corso delle successive conferenze.
Fin dall’inizio, il processo è stato supportato dalla attivazione di uno speciale sul sito istituzionale della Regione, all’interno del quale è possibile rivedere, in versione integrale tutti gli interventi svolti nelle conferenze, al fine di alimentare un dibattito sempre più vasto e proficuo sulla materia.
I diversi territori hanno potuto esprimere le proprie esigenze e peculiarità e i contenuti emersi dalle conferenze sono stati ulteriormente approfonditi nei tre tavoli tematici tenutisi a Cagliari il 25 giugno.
La Conferenza regionale del 30 giugno, che si è avvalsa della collaborazione di tutte le associazioni che rappresentano gli enti e le autonomie locali, ha permesso di condividere i temi in precedenza dibattuti.
Un percorso fondamentale per la definizione di piani e strumenti normativi maggiormente condivisi, che contribuirà a migliorare l’efficacia del sistema regionale di governo del territorio.
Il capo dell’esecutivo, nella convinzione dell’importanza primaria del contributo di riflessione che il territorio, rappresentato nella sua interezza, ha offerto nella identificazione di un’idea condivisa di riconoscimento e valorizzazione del paesaggio regionale, ha proposto che la Giunta regionale prendesse atto degli esiti del processo partecipativo di ascolto del territorio, così come illustrati nel documento allegato alla deliberazione denominato “Processo partecipativo per la definizione di una strategia condivisa per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna – Sintesi delle risultanze”.
Una presa d’atto che intende costituire specificazione tematica del programma di legislatura e, pertanto, ne ha proposto di concerto con l’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica l’invio al Consiglio Regionale con delibera della Giunta.
L’obiettivo è quello di dare concreta attuazione all’intesa tra Stato e Regioni sottoscritta il 31 marzo 2009, finalizzata a favorire il rilancio dell’economia, a soddisfare i bisogni abitativi delle famiglie e ad introdurre incisive misure di semplificazione procedurale dell’attività edilizia, e dare riscontro alle pressanti richieste di soluzione delle problematiche inerenti la pianificazione paesaggistica, manifestate dagli amministratori locali in occasione delle nove conferenze territoriali, culminate nella conferenza regionale dello scorso 30 giugno.
La consultazione dei Comuni sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica ha consentito di acquisire consapevolezza delle difficoltà insuperabili incontrate dalle stesse amministrazioni nell’attuazione del Piano Paesaggistico, che ha reso oggettivamente impossibile la conclusione del processo di pianificazione a livello locale con conseguenti significative ripercussioni nell’esercizio delle funzioni di governo del territorio e con un rallentamento del sistema socio-economico nel suo complesso e in particolare del settore edilizio.
Dagli incontri con gli enti locali è emerso, in particolare, che l’introduzione di nuove categorie di tutela, come quelle dei beni identitari e dei centri matrice, effettuata senza un adeguato riscontro della situazione reale del territorio, ha determinato una condizione di crescente difficoltà ed incertezza, oltre che per le amministrazioni chiamate ad applicare la normativa, anche per i soggetti operanti nei vari settori produttivi, da quello strettamente edilizio a quelli agricolo e turistico-ricettivo per il fatto che ogni iniziativa è stata imbrigliata in una serie di discipline diversificate che ne hanno complicato se non impedito l’attuazione.
Pertanto la Giunta regionale è impegnata ad adottare con la massima urgenza tutti gli atti al fine di favorire la ripresa dell’economia e soprattutto quelli necessari alla semplificazione dei processi di sviluppo.
Il disegno di legge proposto mira pertanto ad introdurre forme di semplificazione procedurali nell’attività edilizia ed a migliorare lo stato e l’efficienza degli edifici esistenti, regolamentando una serie di azioni, comportanti anche processi sostitutivi del patrimonio immobiliare di modesta qualità architettonica e tecnologica o incrementi volumetrici, idonei a riqualificare e rinnovare il patrimonio edilizio con particolare riguardo alla qualità architettonica ed energetica, mantenendo e rafforzando in termini di effettività le misure di tutela del territorio finalizzate ad uno sviluppo sostenibile.
Si propone dunque di coniugare la tutela dei fondamentali valori ambientali, paesaggistici e culturali con gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico, superando le situazioni di crisi ed arretratezza ed orientando le azioni verso una tutela condivisa del territorio.
Il contenuto del disegno di legge si articola in tre titoli.
Il primo è relativo alle disposizioni straordinarie per la riqualificazione ed il rinnovo del patrimonio edilizio esistente e disciplina l’applicazione ponderata e graduale degli incrementi volumetrici in relazione alle valenze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali che il territorio sardo esprime, privilegiando gli interventi di sostituzione del patrimonio edilizio di modesta qualità architettonica e tecnologica.
Il secondo è relativo alle disposizioni in materia di pianificazione paesaggistica, il quale risponde sostanzialmente alle pressanti richieste di modifica del PPR, sollecitate dagli Enti Locali durante le conferenze territoriali e disciplina le norme considerate indifferibili al fine di consentire la gestione effettiva dello strumento regionale di pianificazione paesaggistica, nelle more di una sua organica revisione.
Il terzo riguarda le relative norme finali, finanziarie e di entrata in vigore della legge.
(Fonte: regione Sardegna)