Trento – linee guida per mappare l’amianto
Approvato dalla Giunta provinciale di Trento un documento di intenti che stabilisce di elaborare, entro fine 2011, delle “Linee guida” per definire l’indice di degrado delle coperture in cemento – amianto del territorio trentino e le priorità di intervento nei siti inquinati da amianto.
Nel documento anche la necessità di proseguire l’attività di mappatura dell’amianto a cura del gruppo di lavoro interistituzionale, in attuazione a quanto previsto dalla delibera di Giunta n. 2367 del 2009 e dalla normativa nazionale.
E proprio al fine di completare il monitoraggio, propedeutico alle attività di bonifica, nel documento si indica l’obiettivo di approvare entro febbraio 2012 un protocollo di intesa fra la Provincia autonoma di Trento e il Consiglio delle Autonomie sulle modalità di attuazione della mappatura dei tetti con amianto, che definisca anche il ruolo dei singoli enti pubblici coinvolti – Comuni, Comunità di Valle e Provincia – e di altre strutture come i Vigili del fuoco e le forze di polizia. Infine si promuoveranno attività informative verso i cittadini.
Anche in provincia di Trento, come nel resto d’Italia, la mappatura dell’amianto è stata resa obbligatoria dalla Legge 93/2001 e interessa tutti i siti con presenza di materiali contenenti amianto (MCA), classificati in quattro categorie:
1. impianti industriali attivi o dismessi;
2. edifici pubblici o privati;
3. siti con presenza naturale di amianto;
4. siti con altra presenza di amianto da attività antropica.
Finora in Trentino sono stati effettuati alcuni interventi innovativi e all’avanguardia:
– la prima bonifica in Italia di una fabbrica inquinata da amianto, che ha causato gravi danni tra i lavoratori e la popolazione della Val di Ledro nella seconda metà degli anni ’80;
– la successiva bonifica della palestra comunale di Tione, le cui pareti erano totalmente ricoperte di amianto a spruzzo, particolarmente friabile;
– il monitoraggio delle scuole e degli ospedali nella prima metà degli anni ’90, in concomitanza con l’entrata in vigore sull’intero territorio nazionale del divieto di utilizzo dell’amianto (1992);
– la mappatura dell’amianto in matrice friabile o libero, a fine anni ’90: i dati ottenuti portarono alla bonifica di strutture pubbliche (come la sede del Consiglio regionale) e private ad uso pubblico (come supermercati) con le modalità stabilite dalla legge e sotto il controllo dell’ente pubblico;
– infine nel 2009 è stata avviata la mappatura delle coperture in cemento-amianto a cura di un gruppo di lavoro interistituzionale composto da esperti dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitaria e dell’Agenzia provinciale per la Protezione dell’Ambiente. È iniziato in alcune Valli del Trentino (Valsugana, Val di Non, Giudicarie, Alto-Garda, Vallagarina, Rotaliana, Val D’Adige e Valle dei Laghi) il censimento delle coperture in cemento-amianto con la tecnica Mivis che, avvalendosi dell’analisi di riprese aeree iperspettrali, ha permesso di individuare le coperture nelle aree più densamente popolate della provincia, sorvolabili con voli rettilinei. I voli sono stati completati nel 2010 e, a fine anno, i dati del censimento sono stati georeferenziati come richiesto dalla legge, elaborati e inviati al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Complessivamente le coperture in cemento-amianto censite sono state 3.872, per una superficie totale di 1 milione e 878 mila metri quadrati.
Per completare quanto previsto dalla delibera di Giunta n. 2367 del 2009, questi i prossimi passaggi da effettuare:
– il censimento delle coperture in cemento-amianto tramite l’analisi di ortofoto a raggi infrarossi, con la georeferenziazione dei siti, nelle restanti Valli del Trentino dove non è stato possibile il censimento con tecnica Mivis (Fiemme e Fassa, Primiero, Cembra, Sole, Altipiani Cimbri, così come nelle aree periferiche e montagnose delle precedenti vallate), presumibilmente entro l’estate 2012;
– la valutazione della pericolosità, attraverso sopralluoghi tecnici mirati (con la collaborazione dei tecnici comunali formati) e la compilazione di schede di rilevamento dati;
– la definizione delle priorità di intervento, per individuare le bonifiche più urgenti.
Nel documento di intenti approvato oggi dall’esecutivo provinciale, si stabilisce di elaborare, entro il 31 dicembre 2011, le “Linee guida” per definire l’indice di degrado delle coperture in cemento – amianto e le priorità di intervento. Inoltre, al fine di supportare i sopralluoghi e di uniformare gli interventi e le modalità di sostegno alle operazioni di mappatura dell’amianto su tutto il territorio provinciale, di approvare entro il 28 febbraio 2012 un “Protocollo di intesa” fra Provincia autonoma di Trento e Consiglio delle Autonomie locali sulle modalità di attuazione della mappatura, che definisca il ruolo di Provincia, Comuni e Comunità, nonché di altre strutture quali Vigili del Fuoco e forze di polizia.
In programma, infine, anche una campagna informativa rivolta ai cittadini, su quello che è stato fatto, sui prossimi passaggi e sulla situazione e pericolosità dell’amianto ancora esistente, anche per evitare inutili allarmismi.
A tal fine va sottolineato che esiste già una rilevazione epidemiologica dei tumori (mesotelioma) registrati in provincia di Trento (dal 1995 al 2002 una media di 8 casi all’anno), inoltre è attivo presso l’Azienda Provinciale, da parte dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro, il registro dei mesoteliomi con la funzione di indagare le cause di esposizione dei casi riscontrati.
(Fonte: provincia autonoma di Trento)
pubblicato in data: 18/10/2011