Aumentare il controllo e la vigilanza sulle costruzioni in zona sismica in tutto il territorio regionale: è quanto si propone il disegno di legge illustrato dall’assessore alle Opere pubbliche Lamberto Bottini e preadottato della Giunta regionale dell’Umbria.
Il DDL punta a riorganizzare le funzioni regionali e locali in materia, sulla base delle innovazioni introdotte a livello nazionale, sia per quanto riguarda la normativa tecnica delle costruzioni in zona sismica, che per i mutamenti intervenuti nella classificazione sismica del territorio.
Il disegno di legge (che andrà a sostituire la legge regionale 61/81) delega le funzioni di controllo e vigilanza alle Province, chiamate a potenziare le proprie strutture tecniche anche con la costituzione di uffici di vigilanza e controllo decentrati sul territorio.
Alla Regione Umbria sono invece attribuite funzioni di indirizzo e coordinamento e il controllo e la vigilanza sulle opere di propria spettanza.
In Umbria sono 18 i territori comunali che ricadono nelle zone ad elevata sismicità (zona 1), 51 quelli classificati a media sismicità (zona 2) e 23 a bassa sismicità (zona 3).
Il DDL estende la vigilanza e il controllo alle opere e costruzioni nelle zone a elevata e media sismicità.
In quelle a bassa sismicità il controllo viene effettuato a campione, ad esclusione delle opere di interesse strategico o rilevanti, per le quali è previsto il controllo e la vigilanza totale.
“E’ quindi evidente – ha detto l’assessore regionale Bottini – come il disegno di legge impone un notevole sforzo riorganizzativo di tutto il settore per garantire efficienza e tenuta del nuovo sistema. Ai proclami fatti dal Governo sulla sicurezza e sulla incolumità dei cittadini non sono seguiti atti concreti, né un congruo stanziamento di risorse per dare attuazione a quanto previsto dal Testo Unico dell’edilizia e poi dal successivo decreto, né deroghe all’assunzione di idoneo personale. Nonostante le reiterare richieste delle Regioni (tra cui l’Umbria) di modifica della normativa di riferimento, il Governo si è sottratto alle proprie responsabilità scaricandole sugli Enti locali”.
L’aggravio delle procedure amministrative, dettato anche dall’impossibilità di ricorrere per opere con minor rischio per l’incolumità pubblica a forme di controllo semplificato, e il costo delle innovazioni introdotte dalla giurisprudenza nazionale e costituzionale – spiega l’assessore – richiedono infatti un notevole impegno per dotarsi di un adeguato apparato tecnico amministrativo e per la sua formazione.
Il disegno di legge è diviso in 4 Titoli riferiti, rispettivamente, alle disposizioni generali e alle funzioni amministrative, ai procedimenti per interventi in zone sismiche, alle attività di vigilanza e controllo e alle disposizioni transitorie, finali e abrogazioni, questo ultimo contenente anche le disposizioni finanziarie.
Sul provvedimento si aprirà ora la fase di partecipazione con i soggetti interessati, a cominciare dal Consiglio delle Autonomie locali che dovrà esprimere sulla normativa il parere di competenza.
(Fonte: regione Umbria)
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