Il consolidamento di un edificio storico in Romagna

Sappiamo benissimo che l’Italia è un paese dal patrimonio storico sconfinato, che ogni giorno ci impone un lavoro di conservazione e consolidamento, da affrontare con cura, affidandosi a professionisti qualificati.

Ne è un esempio l’intervento realizzato nel 2022 da SYStab a Villa Torlonia nel paese di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena, dove è stato impiegato un sistema di micropali precaricati per il consolidamento delle fondazioni dell’ala nord-ovest. Le tecniche studiate e portate sul mercato da SYStab vengono sviluppate per ridurre al minimo l’invasività, ma al contempo garantire risultati che tutelino l’integrità del fabbricato e siano duraturi nel tempo. Motivo per cui il sistema è stato scelto per questo intervento su un edificio storico tutelato.

Villa Torlonia fa parte del Parco Poesia Pascoli, che unisce idealmente il Museo Casa Pascoli, casa natale del poeta, e la villa, luogo di lavoro del padre che amministrava la Tenuta Torre, di cui fa parte l’edifico risalente al XVIII secolo. Un luogo dunque dal valore storico e simbolico, che rinvia immediatamente alla “cavallina storna”.

Gli spazi attualmente ospitano diverse tipologie di evento; hanno ospitato le conferenze e la mostra organizzata l’anno scorso per la Festa dell’Architettura dell’Ordine degli Architetti PPC di Forlì-Cesena ed ospiterà dal 9 al 18 giugno la mostra fotografica “Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture” organizzata da «Casabella».

Analisi del dissesto di Villa Torlonia 

Il dissesto di cui parliamo è correlato a terreni di fondazione con natura coesiva, prevalentemente argillosi e organici fino a elevate profondità. L’errata regimazione delle acque, assieme alla presenza di piante ad alto fusto e di stagioni particolarmente secche, ha provocato il cedimento differenziale. Il ritiro per essiccamento dei terreni argillosi ha causato l’abbassamento di una porzione della villa, con il conseguente danneggiamento delle pareti e la formazione di fessurazioni beanti.

La parte di edificio interessata dal cedimento era stata oggetto, parecchi anni fa, di un opera di sottofondazione con la realizzazione di un cordolo a T rovescia affiancato alla muratura originaria ma senza realizzare un alto approfondimento della quota di imposta. Tale opera si è rivelata inefficace proprio perché non ha potuto trasferire i carichi oltre gli orizzonti argillosi interessati dal fenomeno di ritiro e rigonfiamento.

Consolidamento Systab con micropali precaricati

I tecnici e gli ingegneri incaricati dal Comune di San Mauro Pascoli hanno trovato nei micropali precaricati di SYStab la soluzione più idonea per risolvere il problema, perché in grado di sfruttare la trave di sottofondazione esistente come collegamento dei nuovi pali, garantendo un intervento molto rapido e meno invasivo. L’intervento si è svolto in queste fasi operative:

• scavo per scoprire l’estradosso della trave di sottofondazione esistente;
• carotaggio dell’ala della fondazione;
• posizionamento e ancoraggio delle piastre in acciaio;
• infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate di progetto;
• esecuzione di una prova di carico a gradini;
• precarico di ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio;
• fissaggio finale di tutti i pali alle piastre in acciaio.

I vantaggi del consolidamento fondale con pali precaricati

Il consolidamento fondazioni con micropali precaricati ha vari vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di palificazione, come tempi di messa in opera molto rapidi – l’opera complessiva che abbiamo descritto è durata solo 5 giorni – nessuna produzione di vibrazioni e un cantiere asciutto (non vengono impiegati né fanghi né acqua) e che non produce materiali di risulta. Inoltre ogni micropalo viene testato in corso d’opera, il precarico per l’annullamento dei cedimenti primari viene eseguito su ogni micropalo.

L’intervento finito ha visto l’infissione di 14 pali di diametro 114 mm e lunghezza media attorno ai 16 metri, compresi i carotaggi della fondazione in c.a. esistente e fissaggio finale dei micropali con piastre dedicate. Il metodo impiegato in questo cantiere ha permesso di operare rapidamente, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura di interesse storico.

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