Il digital signage, con la sua capacità di creare nuove esperienze di interazione tra spazio e persone, ha acceso oggi la possibilità di concepire, fin dalle fasi iniziali, progetti che integrano e armonizzano l’ambiente fisico e le tecnologie di comunicazione digitale. Le concessionarie automobilistiche sono all’avanguardia nella sperimentazione in questo senso: gli showroom sono ideati con soluzioni tecnologiche integrate per porre al centro della scena il cliente in un viaggio esperienziale che aiuta la definizione delle esigenze prima e nella scelta del prodotto, ma solo in un secondo momento.
Un tempo accessorio “aggiunto” a posteriori, oggi il digitale sta diventando parte integrante di qualsiasi spazio commerciale e di servizio, complice la possibilità per il cliente accedere nell’immediato a dati e informazioni utili e approfondite, “ideate su misura”.
“Il digital signage è una tecnologia che si sta sempre più diffondendo all’interno degli store e degli showroom, cambiandone in profondità le caratteristiche e potenziando notevolmente la comunicazione verso il cliente finale» racconta in esclusiva Franco Scaramuzza, architetto e numero uno di Studio Quoin, società che da 16 anni si occupa di ingegneria integrata nel settore commerciale. «Il Digital signage è uno strumento che va integrato in una progettazione corretta e deve fornire servizi che, di volta in volta, possono essere diversi rispetto ai luoghi che progettiamo. La tecnologia ci offre la possibilità di realizzare applicazioni sempre diverse e interessanti: passiamo dalla fase di attrazione a quella esperienziale diretta a quella più creativa usando strumenti sia passivi che interattivi. Sono da 30 anni nel settore e questa è sicuramente una fase in cui stanno cambiando tantissime cose».
Il “caso” automotive
Ma quali le applicazioni concrete di questa tecnologia?
Quali i suoi risvolti pratici nella progettazione degli spazi?
Marco Maria Lorusso ne ha parlato con l’architetto Franco Scaramuzza.
«Uno dei primi pensieri va al mondo dell’automotive, un settore in cui l’esperienza nello spazio dello showroom è diventata decisiva e dove è chiaro che il cambiamento dovrà seguire il concetto di mobilità individuale che avverrà in futuro. Saranno sicuramente diversi i percorsi che seguiranno il segmento generalista e quello premium e del luxury, dove la strada è già segnata a mio parere.
Nel progetto dell’Urban Store di BMW a Roma, per esempio, l’obiettivo era quello di avere meno spazio dedicato al prodotto e più focus sui clienti e sulle loro attività; in questo cambiamento il digital signage e la tecnologia digitale hanno assicurato un contributo importante.
Si tratta di un progetto che esiste da qualche anno e che è stato pensato in maniera diversa dalla solita concessionaria» – prosegue l’architetto. «Parliamo, infatti, di un negozio nel pieno centro storico della capitale, in cui si volevano esprimere alcuni dei principi premium del mondo dell’automotive. È un format che ha funzionato molto bene in questi anni e su cui BMW ha deciso di investire ancora, proponendo nuovi modelli. Stiamo perciò passando dalla prima versione dell’urban store di via Barberini, in cui il focus era sul prodotto automobile, a un allestimento che mette il cliente al centro dell’attenzione. Uno spazio che deve attrarre e coinvolgere, e non soltanto grazie all’esposizione del prodotto. In quest’ottica, il digital signage ci ha dato un grande supporto, perché abbiamo avuto una progettazione di alto livello, che si è dimostrata efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati».
La partnership di ACS Data Systems
Per la realizzazione di questi e altri progetti di digital signage, l’architetto Scaramuzza e il suo team hanno potuto contare sulla partnership di ACS Data Systems e sul brand Infinitys: “Quello che ti aspetti da un fornitore è che ti ascolti, che cerchi di capire quali siano i desideri del cliente e cosa abbiamo in mente noi come progettisti. È stato fondamentale trovare qualcuno disponibile ad ascoltare e capire le nostre esigenze. Altro aspetto che reputo importante in un interlocutore è la sua capacità di essere propositivo: dal momento che si tratta di un mondo in rapida evoluzione, è importante trovare qualcuno che sappia consigliare e indirizzare sulla via più efficace al raggiungimento dell’obiettivo. In questo senso abbiamo trovato in ACS un supporto di altissimo livello”, conclude l’architetto Franco Scaramuzza.
Fonti Il digital signage come strumento esperienziale per nuovi spazi espositivi
Marco Maria Lorusso → https://slink.acs.it/blog_digital
Per approfondimenti contatta il reparto di
DIGITAL SIGNAGE INFINITYS
ACS Data Systems
Bolzano / Bressanone / Trento / Verona / Venezia / Milano
www.acs.it