Nella campagna lodigiana un’architettura sostenibile e profondamente legata al territorio è destinata a diventare uno dei cluster più avanzati nel settore veterinario, zootecnico e agroalimentare a scala nazionale e internazionale. È la nuova sede della facoltà universitaria di Medicina Veterinaria firmata da Kengo Kuma che ospita l’attività di didattica e ricerca di 2400 persone.
In linea con la poetica del maestro giapponese, il complesso si fonda sul rispetto e la valorizzazione della natura e del paesaggio circostante, fatto di distese agricole e corsi d’acqua, come il Roggia Bertonica che, scorrendo lungo il sito, rappresenta simbolicamente l’incontro tra l’identità del luogo e il nuovo costruito.
A livello compositivo, per consolidare il rapporto tra ambiente interno, natura esterna e comfort dei futuri abitanti, la facciata si caratterizza per sottili velette aggettanti che regolano l’irraggiamento solare nelle diverse stagioni, una sorta di brise-soleil molto suggestivo grazie al particolare gioco di luci e ombre.
Per controllare il corretto taglio termico di questi elementi a sbalzo, i progettisti hanno scelto di utilizzare i giunti Isokorb® Schöck, che hanno permesso di dividere i getti in tempi diversi (solaio-veletta) la messa in opera del complesso e di evitare formazione di condensa e danni alla struttura.
Foto 1 e 2: I giunti Isokorb® di Schöck sono stati posati in corrispondenza delle sottili velette delle facciate.
© Mattia Van Heusden – Facoltà di Medicina Veterinaria – Università Statale di Milano.
L’architettura riscopre la natura
Il progetto, che copre una superficie di 26.000 mq, prevede la costruzione ex novo di tre diversi lotti funzionali che comprendono attività di ricerca e studio.
I primi due lotti – quello dedicato agli spazi per lo studio (lotto 1) e quello che ospita i dipartimenti (lotto 2) – sono separati dalla Roggia Bertonica e collegati tra di loro da un ponte in cemento armato precompresso.
L’ultimo lotto invece si compone di tre strutture che completano l’attività didattico-applicativa della Facoltà e ampliano il già esistente Centro Zootecnico Didattico Sperimentale, qui si trovano le sale settorie e si svolgono le lavorazione della carne, del latte e delle materie prime.
La fusione tra architettura e ambiente naturale, centrale in tutto il processo progettuale, si rivela in modo chiaro nella forma dell’edificio che con la sua corte centrale pare abbracciare il paesaggio naturale disegnando scorci e relazioni tra il costruito e la campagna.
A livello urbano sono stati tracciati percorsi pedonali e ciclabili, costruiti con pensiline di metallo e coperture in legno e policarbonato, che connettono il nuovo polo con il contesto circostante.
Il tema dell’acqua invece è stato sviluppato dal punto di vista energetico e architettonico, oltre agli specchi d’acqua artificiali e la Roggia Bertonica che moltiplicano i riflessi nella corte, l’acqua di falda viene prelevata dal sottofondo ed utilizzata per il raffrescamento dei locali, soprattutto nel periodo estivo.
La volontà di ridurre i costi e l’impatto ambientale ha infine portato alla scelta di un impianto fotovoltaico da 180 kw e la presenza di due impianti solari termici che consentono la produzione di acqua calda sanitaria.
Foto 3: Le ampie facciate in vetro rendono tangibile il binomio architettura-natura perseguito da Kuma.
© Matteo Brambilla – Facoltà di Medicina Veterinaria – Università Statale di Milano.
Foto 4 e 5: Uno scorcio sul complesso universitario che mette in risalto la fusione tra architettura e natura, avvalorata da specchi d’acqua e vegetazione.
Foto 4: © Salvatore Marra – Facoltà di Medicina Veterinaria – Università Statale di Milano.
Foto 5: ©F&M Ingegneria SpA e ©Studio Pession Associato.
Ponti termici neutralizzati grazie ai giunti Isokorb® di Schöck
Per garantire il comfort degli ambienti interni, tutte le facciate sono state dotate di sottili velette aggettanti che a seconda della differente inclinazione solare in estate e in inverno, garantiscono ombreggiamento durante la stagione calda e l’irraggiamento diretto durante i mesi invernali.
Per controllare il taglio termico di questi elementi a sbalzo lungo tutto il perimetro i progettisti hanno scelto i giunti Isokorb® di Schöck di tipo K e Z, ben 3.173 elementi isolanti portanti efficienti e stabili che hanno consentito di ottenere il risultato estetico e funzionale desiderato.
Con l’innovativo giunto di Schöck e il supporto qualificato in ogni fase della progettazione e costruzione dell’azienda tedesca, i progettisti, hanno potuto analizzare, calcolare e progettare il nodo in tutti i suoi aspetti garantendo una performance elevata e al tempo stesso grande libertà di costruzione.
Foto 6 e 7: Alcune fasi della posa in opera dei giunti Isokorb® per la realizzazione delle velette a sbalzo.
© F&M Ingegneria SpA e © Studio Pession Associato.
Crediti di progetto
Progetto Studio Kuma and Associates Europe
Luogo: via dell’Università 6, 26900 Lodi LO
Altri studi di supporto al progetto definitivo:
Progettazione architettonica
Studio Pession Associato (TO) e Archiloco Studio Associato (TO)
Progettazione strutturale e sicurezza
F&M Ingegneria SpA (VE)
Progettazione impianti tecnologici e prevenzione incendi
Studio Tecnico Forte Ing. Giuseppe (CN)
Impresa edile generale aggiudicataria
Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione Lavoro “Ciro Menotti”
in RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) con Pro.Edil, Salc e Viridia.
L’unione di queste imprese ha dato vita alla UNILODI SCARL.
anno di costruzione: 2015 – 2019
Superficie e volume edilizio del cantiere: 26.000 mq.
Elementi Schöck utilizzati e quantità impiegate
3.173 elementi Isokorb® di tipo K e Z installati sulle velette
in corrispondenza delle ampie facciate in vetro
Classe energetica
Classe A per la prestazione invernale
Classe A+ per la prestazione estiva