La committenza non aveva dubbi: il desiderio era una casa in legno immersa nel loro paesaggio preferito di acqua e terra, tra le risaie del novarese.
Grazie all’esperienza e all’affidabilità di Marlegno, unita alla stretta collaborazione con i progettisti, è stato possibile dare forma a questo desiderio, realizzando una villa prefabbricata in legno, in un territorio che presenta evidenti problemi di umidità. Il progetto è stato elaborato nel 2017 dall’architetto Simone Pugno, dello studio LSB architetti associati, e dall’ingegnere strutturista Francesco Grappone. Abbiamo intervistato l’architetto progettista, per potervi trasmettere al meglio questo lavoro.
Il progetto della casa unifamiliare in legno nelle risaie del novarese
La villa unifamiliare ha una superficie costruita di 160 mq su 600 mq di lotto. Si sviluppa su due piani ed è caratterizzata da un luminoso soggiorno a doppia altezza, in cui la scala scenografica, che conduce alle camere del primo piano, permette la completa percezione dei volumi della casa e la apre alla vista del territorio circostante, chiudendosi invece a nord, dove sono collocati i vani tecnici.
L’impronta a terra è data dalle distanze di rispetto dei confini; il lavoro compositivo – come ci ha raccontato l’architetto Pugno – si è concentrato nel mantenere la compattezza e l’opacità in chiave di efficientamento energetico, cercando però di caratterizzare l’edificio con volumi aggettanti, bilanciandolo a livello visivo. La totale apertura del fronte sud rispecchia il desiderio della committenza di avere un rapporto diretto con la natura esterna e la luce naturale.
Durante la nostra intervista, il progettista ci ha spiegato come per il tetto siano state scelte delle doghe metalliche per dare movimento alla facciata e ricordare il riflesso dell’acqua delle risaie. Inoltre l’alluminio ha una lunga durata e una bassissima manutenzione, il tutto in un tetto ventilato con alte performance.
La casa Marlegno in un territorio circondato dall’acqua
La necessità di contrastare la spinta dell’acqua che risale dal terreno ha reso necessario pensare all’edificio come ad una casa sull’acqua, in cui il cemento della platea e il legno della costruzione sono utilizzati per rendere il sogno dei committenti possibile.
Grazie alla sua struttura in pannelli di xlam la casa è leggera e performante, la zattera su cui poggia è completamente impermeabilizzata per evitare la risalita dell’acqua dal terreno.
Le pareti sono altamente traspiranti: 10 cm di xlman, 16 cm di lana di roccia, barriera al vapore e intonaco, cappotto interno di 8 cm. Sono state predisposte tutte le accortezza per evitare l’acqua di risalita. Le caratteristiche del progetto hanno fatto ottenere alla casa la classe A4, il massimo della regione Piemonte.
La struttura, il cantiere e gli impianti
La tecnologia dei pannelli di legno xlam ha permesso di pensare ad una casa prefabbricata e assemblata a secco, veloce da realizzare come fosse la sovrapposizione di fogli di carta, sostenibile, ecologica e riciclabile.
Il progetto è iniziato nel 2017, il cantiere si è aperto a dicembre 2018 e chiuso ad ottobre 2019. Un cantiere 4.0, tecnologico e pulito, che ha comportato pochissimi scarti e rifiuti.
L’orientamento, l’attenta distribuzione degli spazi, gli accorgimenti per il risparmio energetico e un’adeguata impiantistica hanno permesso il contenimento dei costi di realizzazione e consentono una spesa ridotta di gestione della casa, che è dotata di una pompa di calore ad inverter per il riscaldamento e raffrescamento, oltre all’acqua calda sanitaria per 11 kw, collegata a 6 kw di fotovoltaico, bollitore interno da 300 litri, pannelli radianti a pavimento e sistema di ventilazione meccanica controllata.
Lasciamo le conclusioni alle parole del progettista Arch. Pugno «Rispetto alle costruzioni tradizionali, la realizzazione in legno prefabbricato ci ha consentito di approfondire il progetto, tutti i dettagli e i passaggi degli impianti prima della costruzione; questo ha facilitato la direzione lavori e prevenuto le tantissime soluzioni dell’ultimo minuto, inevitabili nei cantieri tradizionali. Grazie alla collaborazione con Marlegno, con cui abbiamo condiviso tutte le fasi dal progetto in BIM fino alla realizzazione di tutti i dettagli, è stato possibile utilizzare appieno le tecnologie a disposizione. Un processo virtuoso, come raramente capita».
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