La pendenza di una falda di copertura è data dal rapporto tra il dislivello compreso tra la linea di gronda ed il colmo e la loro distanza in proiezione ortogonale.
Tale rapporto si esprime in percentuale %.
La pendenza della falda è determinata sempre in relazione al tipo di prodotto usato come manto di copertura. Esso può essere a sovrapposizione fissa, se esiste un unico modo di posizionamento (ad esempio, tegole piane in laterizio) oppure a sovrapposizione variabile se è possibile variare in fase di posa tale valore (ad esempio, lastre piane o ondulate di metallo).
Nel primo caso si individuano valori di pendenza minimi (30%-35%) al di sotto dei quali non è più garantita l’impermeabilità della copertura.
Nel secondo caso le pendenze, a parità di altre condizioni (lunghezza della falda, regione climatica, esposizione locale), sono legate al valore di sovrapposizione.
Perciò riducendo le pendenze occorre aumentare la sovrapposizione e viceversa.
Analogamente con l’aumentare della lunghezza della falda occorre aumentare la pendenza, ciò perché nelle falde lunghe si hanno maggiori quantità d’acqua di ruscellamento nelle zone di copertura più basse.
In genere i produttori segnalano i valori massimi di lunghezza di falda, oltre i quali conviene dividere in parti la stessa ricorrendo ad un canale intermedio di raccolta delle acque meteoriche (o bianche). Oltre al valore di pendenza minima della falda, per molti prodotti occorre definire una pendenza massima, oltre la quale è richiesto il fissaggio degli stessi su opportuni elementi di supporto per evitare lo scivolamento.
Percentuali e gradi:
100% = 45°