L’intonaco rappresenta il sistema di finitura più economico per i diversi elementi costruttivi, la superficie di “sacrificio”. Esso è costituito da un insieme di strati di malta.
Per gli intonaci esterni le malte devono essere preparate in modo tale da resistere agli agenti atmosferici, sono pertanto utilizzate malte cementizie o, meglio, eseguite in calce idraulica in quanto meno sensibili ai fenomeni di ritiro e fessurazione.
L’intonaco è facilmente aggrappabile su superfici in muratura o in cls, purché non eccessivamente lisce, in caso contrario si deve ricorrere a reti metalliche o particolari collanti sintetici.
L’esecuzione dell’intonaco richiede una prima operazione di pulitura e raschiatura della parete di supporto con abbondante bagnatura di quest’ultima, in modo che non venga sottratta acqua all’indurimento dei successivi strati di malta che verranno applicati.
Si procede quindi all’esecuzione dell’intonaco grezzo o arricciatura, costituito da due strati di malta, il primo destinato all’aggrappaggio, il secondo con funzione di livellamento.
Il terzo strato è quello che dà la finitura e a seconda del tipo di malta e della lavorazione si avranno diverse soluzioni (intonaco a gesso, graffiato, a marmiglia, martellinato, ecc.).
Il completamento può prevedere la coloritura finale.
Esistono anche intonaci additivati con sostanze idrorepellenti o resine epossidiche che conferiscono alle pareti notevoli proprietà impermeabilizzanti.
Normalmente lo strato di intonaco varia tra 1,5 cm e 2,5 cm.