Per tutto il 2015 coesisteranno i due cosiddetti “Regimi dei minimi“, ossia due regimi fiscali agevolati, ognuno con condizioni diverse. Confesercenti Lavoro li mette a confronto in una mini guida sul Regime dei Minimi, che può essere utile per avere una prima infarinatura e decidere come muoversi.
Per l’anno 2015, i professionisti che rispettino determinati requisiti hanno la facoltà di scegliere
tra due distinti regimi fiscali agevolati. Il decreto legge milleproroghe (d.l. n. 192/2014, convertito in l. n. 11/2015) ha formalmente prorogato per l’anno 2015 il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile (di cui all’articolo 27 del d.l. n. 98/2011 e all’articolo 1, commi 96-115 della legge 244/2007).
Tale disciplina, pertanto, coesisterà, per il solo 2015 (salvo ulteriori proroghe), con il nuovo regime forfettario introdotto con la legge di stabilità 2015. Il momento decisivo ai fini dell’adesione ad uno o all’altro regime è rappresentato dall’emissione della prima fattura.
In entrambi i casi, invero, occorrerà barrare nella dichiarazione di inizio attività la casella del regime di vantaggio, così come indicato dall’agenzia delle Entrate nel comunicato stampa del 31 dicembre scorso.
Sarà però sulla prima fattura emessa che bisognerà precisare la diversa norma che permette l’esclusione dall’applicazione dell’Iva: l’articolo 1, comma 100, della legge 244/2007 per i vecchi minimi; l’articolo 1, comma 58 per i nuovi forfettari.
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