Arata Isozaki è il vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito (giugno 2007) dal Gruppo Ferrovie dello Stato per predisporre il progetto architettonico per il completamento della Stazione Centrale di Bologna.
Il Gruppo di progetto comprende anche Ove Arup & Partners International Ltd e lo studio italiano M+T & Partners.
Obiettivo del concorso era la progettazione di una nuova centralità urbana, una “porta di accesso qualificata, funzionale ed integrata per la città di Bologna e per il sistema metropolitano e regionale”, attraverso la realizzazione di un nuovo complesso integrato di stazione come il fulcro della mobilità in cui convergono i traffici ferroviari nazionali e internazionali, l’Alta Velocità, quelli regionali e metropolitani e il trasporto pubblico urbano. Altro punto focale del progetto era la realizzazione dell’integrazione, attraverso nuovi edifici di alta qualità architettonica e nuovi percorsi di collegamento, di parti di città finora separate dalla ferrovia: il centro storico e il quartiere della Bolognina.
Il progetto di Isozaki si propone di ricostruire la maglia urbana interrotta dalla ferrovia.
La nuova stazione è intesa come un condensato di città, sia per gli usi sia per l’organizzazione degli spazi interni. La scelta del progetto è realizzare tutti gli edifici di pari altezza, rapportata a quella delle costruzioni circostanti, senza edifici emergenti e senza segnalare in modo particolare l’accesso verso Piazza XX Settembre, limitandosi al recupero dell’edificio esistente. Il complesso della nuova stazione è formato da diversi elementi volumetrici articolati in modo da ospitare tutte le funzioni previste: i singoli volumi si rapportano in altezza ed estensione dei fronti alla maglia urbana circostante. La complessità del tema viene lucidamente affrontata e risolta individuando parti con ruoli precisi e forme differenziate.
É di particolare interesse la soluzione che riguarda l’edificio d’angolo, progettato per diventare uno dei tre ingressi alla stazione, assieme all’ingresso dalla stazione storica. Il terzo accesso, collocato su Ponte Matteotti, contribuisce a valorizzare l’asse stradale storico conferendogli una nuova funzione. L’edificio che affaccia sul nuovo comparto ex mercato ortofrutticolo è interessante per le funzioni e per il raccordo con la nuova stazione ed assume un peso adeguato al ruolo urbano attribuitogli.
Una Piastra, un Tubo e un’Isola sono i tre elementi che ospitano le funzioni di stazione.
La Piastra è la stazione ponte, volume centrale di passaggio: una nuvola a bassa quota, cortina di nebbia posatasi dietro la stazione. Una serie di corti interne vetrate e bucate hanno la funzione di portare e diffondere luce all’interno della scatola e sotto, verso i binari. La scatola è un grande spazio commerciale su due livelli, con il secondo ad altezze diverse che offrono spazi variati, terrazze; uno spazio articolato come quello dei centri storici. All’interno una sala polifunzionale multiuso. Il bianco è il colore dominante: intonaco all’esterno, tetto coperto da ghiaia, resine bianche per gli interni.
Il Tubo funziona da collegamento tra la Piastra e l’Isola. Si sviluppa su due livelli come ponte intermodale; il movimento è garantito da tapis roulant che attraversano spazi commerciali.
L’Isola è l’edificio che si affaccia sulla nuova sede comunale e si integra con il passaggio del people mover. Ospita la centrale termica. Fornendo energia pulita, l’Isola è il cuore discreto e funzionale dell’intero progetto, poiché lo alimenta. La centrale elettro-termica è in grado di soddisfare tutte le esigenze della stazione.