Un gruppo di giovani architetti tra i 25 e i 34 anni [ Davide Beretta, Michele Cavalleri, Alberto Percassi, Dario Perego, e Michael Vincent Uy tutti laureati al Politecnico di Milano] vince il concorso di idee bandito dal Comune di Garbagnate Milanese per la ristrutturazione e ampliamento della biblioteca comunale di Corte Valenti in via Monza.
I vincitori, nonostante la giovane età, hanno all’attivo diverse esperienze lavorative in italia e all’estero. Cinque soggetti con personalità e conoscenze differenti e svariate, elemento questo che rende il gruppo estremamente dinamico e complementare. Elemento che accomuna il gruppo è la sensibilità riservata agli aspetti socio-culturali di ogni progetto e del suo impatto nel contesto.
Contatti: berettadavide@msn.com
Relazione Progetto
Ristrutturazione e ampliamento della biblioteca comunale di Corte Valenti in viaMonza di Davide Beretta, Michele Cavalleri, Alberto Percassi, Dario Perego, e Michael Vincent Uy
Il progetto di ampliamento della biblioteca Comune di Garbagnate Milanese, si inserisce all’interno di un processo di sviluppo delle attrezzature “culturali” del paese stesso, ma affronta un tema importante della fruizione degli spazi pubblici e il diventare polo attrattore rispetto ad una società sempre meno interessata alla cultura e più a un passatempo frivolo e “leggero”. La biblioteca è oggi terreno di pochi, che vedono nell’austerità del concetto “biblioteca” come un ambiente rivolto agli “addetti ai lavori”. Per questo il progetto cerca di portare con se una carica propositiva di rendere più “facile” e accessibile la biblioteca stessa.. Il processo progettuale nasce dalla lettura del contesto e dalle problematiche insite, problematiche viste come spunto creativo per la definizione dello spazio architettonico.
Lettura dell‘esistente La prima fase, di lettura dell’esistente, ci ha guidato a definire come biblioteca, un nuovo edificio, completamente autonomo dall’attuale struttura, questa scelta è dettata dalla volontà di dotare il nuovo edificio di una propria identità iconografica all’interno del paese, definendo un organismo che denunci una volontà chiara, contemporanea e attrattiva rispetto al contesto. L’ampliamento è visto come elemento riqualificante, non solo rispetto alla biblioteca esistente, ma come elemento propulsivo per l’ambito in cui è inserito, andando a recuperare l’intorno. La lettura del contesto pone come scelta il mantenimento dell’immagine storica del lotto, ovvero quella di recinto al cui interno fiorisce un rigoglioso “bosco”, inoltre così facendo, si vuole mantenere la memoria dell’impianto urbano caratterizzato da un isolato compatto al cui interno si aprono meravigliose corti.
Lavoro sui bordi Abbiamo operato sui bordi inspessendoli fino a farli diventare un edificio, al fine di consolidare la presenza della cortina urbana oggi rappresentata dal muro di confine. L’operazione di inspessimento ha comportato la necessità di creare uno spazio d’ingresso alla biblioteca, e di rendere accessibile e permeabile lo spazio interno alla corte”. La cortina di edifici esistenti, dalla quale mantenere la dovuta e necessaria distanza, unita alla volontà di mantenere intatto il parco storico, sono i due fattori che hanno generato la sagoma iniziale su cui sviluppare l’edificio. Lo spazio di connessione diviene una piazza lineare, un nuovo suolo duro che si insinua all’interno portando con sé i flussi catturati dalla vicina via Milano, deformando leggermente la l’edificio alla sua base, in corrispondenza dell’ingresso della biblioteca, quasi a continuare all’interno di essa, sino ad arrivare ad un suolo intermedio in legno che fa da tramite tra l’urbano “luogo pubblico” e il giardino “luogo intimo” nel quale le persone possono trovare un ambiente nel quale rilassarsi ed essere protette dagli “enormi” guardiani secolari che popolano il parco. Il suolo continua in un percorso lineare che divide in 2 lo spazio verde, a destra il “bosco urbano” e a sinistra un prato verde dove trova nuova collocazione il “cinema all’aperto”. Lo spazio verde diventa così la cerniera di collegamento tra l’edificio attuale e la nuova biblioteca, a sottolineare la grande qualità che uno spazio verde può avere all’interno di un contesto urbano così compatto, inoltre sottolinea l’appartenenza del contesto di Garbagnate Milanese ad un ecosistema molto più ampio costituito dal parco delle Groane.
Guscio L’edificio si sviluppa al di sotto di un guscio di terracotta, dove i lati esterni lungo le strade a adiacenti rimangono volutamente compatti e duri (anche per mantenere un alto comfort acustico), mentre al suo interno una parete è scavata in corrispondenza della piazza, mentre al cospetto del “giardino storico” l’involucro perde consistenza per aprirsi totalmente sul parco. Tale operazione permette la continuità spaziale tra “dentro e fuori”,la divisione è costituita solo da sottili pareti di vetro, una sorta di contaminazione da parte dell’esterno. L’apertura verso il parco, in corrispondenza del nord, garantisce inoltre un’illuminazione di tipo indiretto, adatto alla lettura. L’involucro è costituito da tavelle di terracotta. Tale scelta vuole essere un richiamo alla tradizione e un tributo al materiale che più caratterizza l’architettura rurale lombarda, così che il nuovo volume risulti integrato all’interno del contesto urbano. Tutto questo però senza rinunciare ad un suo utilizzo in una veste più moderna ed accattivante.
Questione di livello Il layout funzionale dell’edificio esalta al massimo le funzioni “immediate” che gli utenti possono usufruire, al livello terra (pubblico), infatti, si collocano gli spazi dedicati alle attività che possono attrarre maggiormente i “non addetti”, tale operazione nasce dalla volontà di rendere la biblioteca un elemento attrattore. Bar e emeroteca sono uniti in uno spazio volutamente informale che ammorbidisce l’approccio alla biblioteca, un “caffè letterario” dove l’utente può rilassarsi con la lettura di riviste specializzate e periodici degustando un caffè. Ma il vero elemento che catalizza l’attenzione di ogni utente al suo ingresso è “l’officina della memoria” uno spazio di 200 mq a tripla altezza, una piazza dentro l’edificio, dove le persone, illuminate dalla luce zenitale del lucernario che la sovrasta, trovano spazio per discutere, scambiarsi idee, informazioni, messaggi, ma dove anche possono rilassarsi seduti su comode poltrone. Lo spazio è pensato come un ambiente flessibile dove le pareti sono costituite da pannelli vetrati a bilico, per rendere lo spazio totalmente permeabile e in caso di necessità configurabile per conferenze, i vetri ruotando chiudono l’ambiente e garantendo un isolamento per gli ambienti esterni. Inoltre sui vetri di questo grande spazio verranno impresse le parole dei più grandi scrittori, antichi e contemporanei. Ad affiancare questo spazio dall’alta valenza simbolica un centro di studio e ricerca di circa 150mq al primo piano. Si va cosi a creare una simbiosi perfetta tra lo spazio rappresentativo e lo spazio operativo di ricerca uniti nel collaborare al mantenimento della memoria storica. La parete di sfondo dell’officina, è caratterizzata dalla scala interna di risalita, una scala scenografica, che richiama l’attenzione verso gli altri due piani. La scala è vista così come una continuazione del piano terra, dello spazio “pubblico, per questo nella sua grande dimensione abbiamo ricavato delle sedute quasi a continuare la piazza all’esterno. Al piano terra trova poi collocazione la zona riservata ai ragazzi, con un ampia vista sul parco ed isolata acusticamente da uno schermo di vetro. Contribuiscono infine alla composizione del layout del piano terra due depositi riservati agli operatori, uno diretto e immediato dietro il bancone, l’altro più ampio e nascosto. Il primo piano è quasi interamente dedicato alla lettura con scaffali aperti, la biblioteca vera e propria; la luce naturale viene qua sfruttata al meglio avendo la quasi totalità dalle postazioni studio adiacenti alla grande vetrata sul parco, o al grande pozzo di luce del patio. Al piano secondo trova posto ancora una zona di lettura a scaffale aperto, più intima e riservata, una mediateca, e due sale isolate acusticamente per gruppi di studio.
Ecostenibilità Un attenzione particolare è stata riservata al fattore dell’ecosostenibilità, la facciata ventilata del sistema di rivestimento, unita ad un tamponamento che prevediamo altamente isolante, garantisce un ottimo comfort climatico. Il sistema del patio a tutta altezza garantisce un ricircolo naturale dell’aria (sistema camino) in tutte le stagioni. Abbiamo inoltre previsto un impianto geotermico che ci consente di massimizzare la resa energetica. Un sistema di recupero delle acque piovane per l’irrigazione e l’acqua sanitaria. Un sistema atto al recupero calore delle acque reflue e inoltre le superfici vetrate dell’edificio sono in percentuale ridotta in modo da contenere le dispersioni termiche. La biblioteca si sviluppa su una superficie di circa 2800 mq, uno spazio che secondo gli indicatori IFLA la rende ampiamente confacente a soddisfare le necessità di una cittadina come Garbagnate.
Correlazioni su p+A
- 11/05/2009 Concorso di idee
Ristrutturazione biblioteca comunale