Sono stato decretati i vincitori dell’edizione 2011 di “Skyscraper Competition“: il concorso lanciato dal magazine Evolo di N.Y. e nato per scoprire giovani talenti e per dare spazio ad idee che hanno la potenzialità di cambiare il modo di concepire l’architettura e la sua relazione con l’ambiente naturale e costruito.
La competizione si svolge ogni anno per dare riconoscimento ad idee eccezionali che ridefiniscono il concetto di grattacielo, proponendo soluzioni che utilizzino nuove tecnologie e materiali, estetica e concezioni spaziali innovative, unitamente a studi su: globalizzazione, flessibilità, adattabilità e rivoluzione digitale. Ma è anche una riflessione sullo spazio pubblico e privato e sul ruolo che l’individuo e la collettività hanno nella creazione di comunità verticali.
Dei 715 progetti ricevuti, la giuria ha selezionato i 3 vincitori e ha assegnato 32 menzioni d’onore.
Al primo posto si classifica l’Atelier francese CMJN (Julien Combes, Gaël Brulé), con “LO2P Recycling Skyscraper“, contestualizzato in India, a New Delhi. Il progetto è conformato come una grande ruota, con funzione di turbina eolica che filtra l’aria inquinata della metropoli. Il materiale riciclato, proveniente dalle numerose auto che vengono continuamente dismesse, è utilizzato per la costruzione della grande struttura, mentre le serre che la compongono costituiscono i filtri della “macchina”.
Al secondo posto: Yoann Mescam, Paul-Eric Schirr-Bonnans, e Xavier Schirr-Bonnans, dalla Francia. Hanno ideato un grattacielo a forma di cupola, dallo sviluppo orizzontale, e capace di immagazzinare energia solare, di raccogliere acqua piovana e di preservare il suolo urbano, grazie alla sua forma che, a livello del terreno, ha un ingombro estremamente ridotto.
Al terzo posto: Yheu-Shen Chua dal Regno Unito, con un progetto che reinventa la Hoover Dam riconfigurandola in un grattacielo abitabile che comprende: la centrale elettrica, una galleria, l’acquario ed una piattaforma panoramica con cascata incorporata.
Tra le menzioni d’onore troviamo “waterscrapers”: un grattacielo che assorbe le fuoriuscite di petrolio e dissala l’acqua di mare. Ed inoltre: un villaggio olimpico, torri per il riciclaggio, un edificio per immagazzinare l’energia del fulmine, cimiteri verticali, parchi per il divertimento, allevamenti ittici e “living mountains” per climi desertici.
Altre immagini su: www.evolo.us
La Giuria:
Juan Azulay [principal Matter Management, professor at Southern California Institute of Architecture], CarloMaria Ciampoli [port director Live Architecture Network], Mario Cipresso [principal Studio Shift, professor at University of Southern California], Ted Givens [principal 10 Design], Eric Goldemberg [principal Monad Studio, professor at Florida International University], Jose Gonzalez [principal Softlab, professor at Pratt Institute], John Hill [editor Archidose], Mitchell Joachim [principal Terreform One, professor at New York University], Andrew Liang [principal Studio 0.10., professor at University of Southern California], Javier Quintana [principal Taller Basico de Arquitectura, Dean of IE School of Architecture], Rezza Rahdian [Architect, Second Place 2009 Skyscraper Competition], Michel Rojkind [principal Rojkind Arquitectos], Michael Szivos [principal Softlab, professor at Pratt Institute].