Il giovane gruppo di progettazione TREarchitettura, composto da Vittorino Belpoliti, Alfredo Borghi e Giovanni Mecozzi si è aggiudicato il primo premio del concorso di idee per la riqualificazione ambientale e recupero funzionale del nucleo storico di Mandonico (Dorio, Lecco).
Il concorso richiedeva la riqualificazione ambientale ed architettonica dell’antico borgo di origine probabilmente basso-medioevale, di rilevante pregio storico e ambientale ed abbandonato in seguito alla creazioni delle nuove reti infrastrutturali veloci che hanno privilegiato unicamente lo sviluppo turistico e la densificazione dei centri urbani sulle rive del vicino Lago di Como. Mandonico, escluso dalla modernità e dai più recenti interessi economici, ha iniziato a spopolarsi, un declino, però responsabile della conservazione delle qualità naturalistiche ed ambientali del luogo.
Ed allora come rivitalizzarlo? Imprescindibili le richieste del bando: proporre delle soluzioni che tenessero conto della peculiarità dei luoghi, cercando di modificare in modo armonico e poco invasivo il tessuto urbano esistente e mantenendo il più possibile l’articolazione volumetrica dei fabbricati esistenti.
Alla base delle scelte progettuali del gruppo vincitore vi è l’individuazione della funzione destinata a rivitalizzare il borgo: le attività di nuovo impianto dovranno garantire – secondo i progettisti – una duratura conservazione funzionale e paesaggistica, facendo leva sulle caratteristiche per le quali il luogo si distingue. La conservazione delle caratteristiche ambientali: l’orografia dell’intorno, il sapiente legame tra l’architettura e il paesaggio esistente, la vegetazione e i colori armoniosi e peculiari del territorio, unite alla necessità di creare una giusta pressione antropica che garantisca il popolamento e allo stesso tempo la conservazione del luogo, non lasciano dubbi alla scelta. Mondonico diventerà – per i progettisti – un albergo diffuso.
Presupposto per la sua definizione è la creazione di una nuova accessibilità. Una strada di innovativa concezione è previsto vada, dunque, a districarsi tra gli elementi naturali rurali per consentire l’accesso al borgo ad un’ampia fascia d’utenza. Il risultato è un percorso dal carattere contemporaneo ma inserito nell’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali naturali, un sentiero che agevolmente si districa tra i muri in pietra dei terrazzamenti e permette al visitatore di fruire dell’offerta naturale del Lago, degli innumerevoli scorci, di sedersi, riposare, respirare e riprendere il cammino.
Il nuovo percorso si inserisce nel contesto naturale/rurale in totale armonia con il paesaggio esistente; composto da materiali contemporanei, si appoggia alle aspre pendenze come un tappeto formato da una struttura leggera realizzata con elementi in acciaio cor-ten a sostenere una pavimentazione in legno. La semplice struttura cor-ten/legno si modifica durante il percorso creando peculiari elementi di arredo urbano, come sedute, segnaletica informativa, etc., sempre in continuità ed armonia con il percorso stesso e l’intorno urbano.
Il progetto di albergo diffuso non prevede alcun tipo di nuova edificazione che possa impedire di mantenere assolutamente inalterata l’immagine tipologica e volumetrica esteriore del borgo e di conseguenza i rapporti dimensionali tra i corpi edilizi esistenti. Si basa ,invece, sul riutilizzo di corpi svincolati tra loro, all’interno di una strategia di fruizione unitaria. In quest’ottica il borgo è stato suddiviso in quattro poli funzionali: l’area accoglienza; una zona ricreativa, coincidente con le piscine panoramiche; l’area ricettiva, con le camere per gli ospiti; ed una zona di servizi e ristorazione.
Gli spazi sono stati ricavati all’interno dei volumi esistenti, attraverso l’interposizione di una scatola interna, finita in acciaio cor-ten, che permette di raggiungere un corretto equilibrio tra contemporaneo e preesistente, obiettivo cardine dell’intervento di rivitalizzazione. Anche per le logiche del restauro conservativo, la costruzione delle “scatole interne” consente maggiore flessibilità distributiva senza intaccare le strutture storiche e rende riconoscibile e reversibile il nuovo intervento.
Il progetto propone infine la costruzione di una spina distributiva ipogea, da realizzarsi alle spalle dei corpi di fabbrica oggi disposti naturalmente in modo pressoché lineare lungo il sentiero del viandante. Questo è l’unico intervento, tra quelli ipotizzati, che contribuisce all’aumento del costruito, senza però influire in alcun modo sui volumi fuori terra esistenti e immediatamente percepibili nel paesaggio. La nuova spina distributiva servirà senza soluzione di continuità tutti gli spazi della nuova struttura ricettiva, dal ristorante-caffetteria fino alle camere.
La presentazione pubblica dei progetti vincitori si terrà in data 24 giugno 2011alle ore 20.45 presso il residence “Oasi dei Celti” a Dorio.