Si è conclusa l’ottava edizione del Lucky Strike Talented Designer Award, premio di design aperto a diplomati e laureandi di tutti i rami del design, ideato e promosso dalla Raymond Loewy Foundation Italy per stimolare e supportare la creatività delle giovani leve del settore. Quest’anno gli organizzatori hanno registrato un numero record di progetti, sono arrivate 246 tesi contro le 128 del 2011, con il coinvolgimento di 56 Università e Istituti di design.
La giuria ha assegnato il primo premio di 20mila euro a Luca Zuliani, Eleonora Fiore e Marco Mignone. I tre studenti del Politecnico di Torino (relatore prof. Marco Paolo Tamborrini) hanno progettato un sistema a dir poco innovativo per l’abitazione del futuro: “Ecodomestic appliances“. Il progetto, partendo dalla geografia di un’abitazione ne rivoluziona la progettazione, in modo da sfruttare al meglio le risorse energetiche, riducendo al minimo i consumi grazie a una personalizzazione degli elettrodomestici.
La giuria è presieduta da Milena Mussi, partner e general manager Iosa Ghini Associati, e composta da: Giulio Cappellini designer e art director della Cap Design Spa; Michael Erlhoff, preside della facoltà di Ricerca del Design dell’Università delle Scienze Applicate di Colonia; Mauro Guzzini, amministratore delegato di Teuco; Valia Barriello, architetto e curatrice della rubrica di design per la rivista Artribune, media partner del Premio; Lorenzo Orlandini, vincitore dell’edizione 2011.
I vincitori
Primo classificato
– Luca Zuliani, Eleonora Fiore, Marco Mignone
– Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura e Design
– Relatore: professor Marco Paolo Tamborrini
ECODOMESTIC APPLIANCES
Il progetto è pensato per ridurre al minimo l’impatto ambientale di una abitazione servendosi dello studio dell’area geografica, del territorio e dei costumi locali della comunità in cui verrà costruita. Uno studio ambizioso che punta a una svolta tecnologica, culturale ed ecologica nel modo di progettare la casa e le componenti (elettrodomestici) che ne garantiscono il funzionamento quotidiano: cucina, lavare, stirare, refrigerare.
Gli Ecodomestici non rispondono alle logiche del mercato e agli standard di progettazione finora utilizzati a livello globale, ma a quelli del territorio e dei suoi bisogni. I progettisti hanno stilato un manuale con le linee guida che dovranno seguire le diverse figure professionali che si approcceranno a questo innovativo modello di abitazione.
Secondo classificato
– Gabriella Sperotto – Università IUAV di Venezia, Facoltà di Design e Arti
– Relatore: professoressa Katerina Dolejšová
“PUNTI DI VISTA” GRAPHIC DESIGN ORIENTATO ALLA DISABILITÀ VISIVA
Questa ricerca evidenzia il fatto che il design grafico, pur occupandosi generalmente di questioni visive, ha un ruolo fondamentale nella progettazione di strumenti che non interessano solamente la vista, ma anche il senso del tatto e dell’udito. La tesi contribuisce ad aumentare la conoscenza della problematica complessa del design orientato alla disabilità visiva.
Sono stati realizzati due libri tattilo visivi dai titoli “Una valle d’incanto” e “Voglio abbracciare l’acqua” dedicati, rispettivamente, agli adulti e all’infanzia e corredati da ausili digitali. I libri sono stati prodotti grazie ad un’innovativa tecnica di stampa a rilievo (andando oltre il linguaggio Braille), mai utilizzata finora su carta, che apre ottime possibilità anche al mercato “print on demand” dell’editoria tattile.
Terzo classificato
– Agnese Tamburrini
Seconda Università di Napoli Luigi Vanvitelli, Facoltà di Architettura-Disegno Industriale
Relatore: professoressa Carla Langella
ECCO-EDUCATIONAL COMPOSTER CIRCULAR ORGANISM
Negli ultimi anni è emersa la tendenza a trattare il “rifiuto come risorsa” anche all’interno degli ambienti domestici dove vengono ospitate piccole compostiere in grado di produrre compost fertile, utile alla fertilizzazione delle piante. Ecco è un sistema di compostaggio verticale a ciclo chiuso da installare nelle scuole primarie di primo e secondo grado, nel quale la compostiera vive “in simbiosi” con la pianta in un sistema circolare di smaltimento dei rifiuti. Il terriccio ottenuto nella compostiera viene utilizzato (in parte o integralmente) come fertilizzante per la pianta, che di contro produce elementi di scarto utilizzabili per generare un nuovo compost fertile.
Ogni classe ha a disposizione una media di tre compostiere di una capacità di 18 litri circa ciascuna. Ai bambini viene affidato il compito di gestire il riciclo organico e la cura della piantina. Due quadrimestri dell’anno scolastico coincidono con due cicli di smaltimento, alla fine dei quali gli alunni concludono l’esperienza con la piantina adottata. Il corpo compostiera permette la miscelazione e triturazione del materiale per rotazione. Il contenitore per il verde ospita una piantina che verrà alimentata dal compost ottenuto.
Menzioni d’onore
La giuria ha assegnato anche 10 menzioni d’onore ai progetti ritenuti più innovativi tra le 246 tesi pervenute: “Ironit ceci n’est pas qu’ une table” (di Tommaso Baj, Accademia Italiana Arte Moda e Design di Firenze, relatore prof.ssa Catherine Hamon), fusione del tavolo tradizionale con un’asse da stiro; “L’evoluzione della metodologia progettuale nell’era del web 2.0: il caso youtool.It” (di Carlotta Bandiera, Accademia delle Belle Arti di Bologna, relatore prof. Francesco Benedetti), analisi su un portale di workshop on line del quale fanno parte una rete di professionisti del design; “La chiocciola arriva in città: progetto di comunicazione-slow food” (di Serena Barbini, Università di Firenze, relatore prof. Vincenzo Legnante), sulla tramvia di alcune città italiane sarà effettuata una campagna di informazione per sensibilizzare i consumatori a un uso più consapevole delle risorse alimentari;
“Il pentimento nella giacca: studio delle criticità progettuali per l’evoluzione del capospalla maschile” (di Gaia Bonfanti, Politecnico di Milano, relatore prof.ssa Maria Grazia Soldati), una contaminazione progettuale che vede l’incontro tra l’innovazione di un capo altamente artigianale e un’applicazione per smartphone; “Nuovi media (1968-1972): arte pubblica, spazi domestici e partecipazione collettiva urbana” (di Ilaria Bosso, Politecnico di Torino, relatore prof. Pier Paolo Peruccio), analisi della vivacità artistica degli Anni ‘60 e ’70; “Bikemi awair: casco da ciclismo per i servizi di bike sharing” (di Nicolò Bouzin, Politecnico di Milano, relatore prof.ssa Laura Anselmi) prototipo di un caschetto economico, leggero e pratico; “Segni in superficie: il tempo e le materie plastiche” (di Serena Camere, Politecnico di Milano, relatore prof.ssa Barbara Del Curto), analisi sulle imperfezioni estetiche dei materiali causate dal trascorrere del tempo.
“Fab.It la fabbricazione digitale avanzata fra teorie critiche e meta strumenti abilitanti” (di Alessandra Carosi, Politecnico di Milano, relatore prof. Stefano Mattei), lettura e analisi critica dei processi che permettono la creazione di oggetti solidi e tridimensionali partendo da disegni digitali.
Sull’argomento è stata creata una piattaforma web; “Com: cascina ospitale Milano” (di Roberta Co, Politecnico di Milano, prof. Francesco Scullica) concept finalizzato alla progettazione di un luogo ospitale per persone che soggiornano nel capoluogo lombardo per motivi di salute; “Enki generatore pico idroelettrico ad acqua fluente” (di Enrico Luciano Morais, IUAV Venezia, relatore prof. Piercarlo Romagnoli), un generatore pico idroelettrico ad acqua fluente che, adagiato sul letto di un fiume, permette di generare energia elettrica grazie a un flusso costante che alimenta una turbina.
I progettisti in mostra al PLART
Tutti i progetti finalisti saranno protagonisti al PLART di una mostra a ingresso gratuito, dal 21 al 27 marzo (Fondazione Plart, Via Martucci 48, Napoli). La Fondazione Plart di Napoli (ha ospitato per il secondo anno consecutivo la cerimonia di premiazione), diretta dalla collezionista Maria Pia Incutti, al suo interno espone una collezione di circa millecinquecento opere in materiale plastico, testimonianza dello sviluppo del design su una delle materie più interessanti dello scorso secolo.
+ info: www.raymondloewyfoundation.it