Lo studio italiano di progettazione, Tamassociati, si aggiudica il primo premio all’Aga Khan Award for Architecture per il progetto del centro ospedaliero Salam realizzato a Khartoum (Sudan).
Il Premio Aga Khan per l’Architettura dà riconoscimento a progetti che stabiliscono nuovi standard di eccellenza nell’architettura, nell’urbanistica, nel restauro e nel paesaggio. Lo scopo è individuare esiti che soddisfino con successo i bisogni e le aspirazioni delle società di tutto il mondo.
Tamassociati è uno studio che persegue i principi della progettazione etica, sociale e sostenibile ed è stato scelto per la particolarità del progetto e i metodi di realizzazione dell’ospedale Salam, commissionato da Emergency, Ong italiana attiva nel mondo e rigorosa circa i criteri della progettazione “responsabile”.
Secondo la giuria «il centro di cardiochirurgia Salam difende la visione di tutti coloro che sono coinvolti nella realizzazione di servizi sanitari che seguono un modello efficiente, responsabile e stimolante, all’interno di una società segnata da guerre, da conflitti interni e dalla mancata soddisfazione dei bisogni più elementari. Intimamente legato alla natura circostante, il progetto auto-costruito facilità la formazione di un clima favorevole alla cura, oltre a fornire a tutti, e gratuitamente, il diritto umano alla salute. Seguendo un processo di progettazione dal basso, ha coinvolto in maniera creativa tutte le specificità locali: politiche, sociali, topografiche ed estetiche, senza sacrificare la visione di base a favore dell’eccellenza e senza tradire la funzione del Centro».
L’ideazione e la costruzione del centro ospedaliero – oggi punto di riferimento stabile per oltre 300 milioni di abitanti – sono il frutto di un dialogo continuo tra obiettivi (inizialmente ‘utopici’), e risorse (energetiche, sociali, materiali) locali. Il progetto ha dato forma a un ‘luogo del diritto’, un concreto indizio di sanità e futuro in un territorio costantemente falcidiato dalla durezza delle estreme condizioni atmosferiche e dai micidiali colpi di coda inferti da uno ‘sviluppo’ cinico, irrispettoso e violento che arriva da lontano.
Concepire sulla carta, modellare nel tempo e costruire nello spazio un ospedale pubblico, gratuito e bello, dagli standard sanitari internazionali più elevati, dotato di impianti e sistemi energetici di grande avanguardia, modellato sui criteri della ‘eco-semplicità’, adottando elementi di empatia fisiognomica, imprese, materiali e manodopera locali – trasformando il cantiere in un laboratorio di restauro e recupero di una memoria violentata da modelli di sviluppo del tutto estranei – ha permesso di creare un legame e una consapevolezza prima inesistenti tra il diritto alla salute, il diritto all’ambiente, alla bellezza ed al rispetto.
Il centro ospedaliero Salam è un intervento progettuale di alto profilo tecnico e tecnologico, frutto del confronto continuo con collettività e comunità locali, occasione di raffronto sui grandi temi dell’uso migliore e sostenibile delle risorse, della gestione degli spazi, del futuro del territorio e delle persone che avrebbero vissuto quel luogo, standone sempre al centro.