Si è conclusa la seconda e ultima fase del concorso di progettazione internazionale per la riconversione di via Marconi a Seriate, un’area dismessa che ha le potenzialità di disegnare un nuovo centro per la città.
«Numerosa e qualificata», la partecipazione al concorso indetto dalla società Mazzoleni con il supporto dell’Ordine degli Architetti e con il patrocinio del Comune di Seriate, dell’Ordine degli Ingegneri e di ANCE Bergamo. Una giuria internazionale presieduta dal noto architetto Mauro Galantino ha selezionato tra i 145 progetti pervenuti i 6 finalisti che, passati alla seconda fase, hanno affinato la propria proposta progettuale.
Vincitore è risultato il raggruppamento rappresentato dall’architetto Simone Solinas di Sassari con un «progetto di alto valore sia sotto il profilo dell’impianto urbanistico che sotto il profilo compositivo e architettonico». «Notevole – secondo la giura – la qualità dello spazio residenziale, ottenuto con l’integrazione tra l’area del parcheggio sotterraneo illuminato e lo spazio del giardino al piede degli edifici residenziali».
Ha conquistato il secondo posto Paolo Belloni (Bergamo), seguono al terzo posto ex aequo: Giorgio Martocchia (Roma) e Roberto Cosenza (Milano). Al quarto posto ex aequo: Marino La Torre (Pescara) e Andrea Grimaldi (Roma).
A commentare il risultato del concorso, Francesco Valesini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo: «La qualità e quantità dei progetti presentati – ha dichiarato – dimostra in modo inequivocabile la necessità di utilizzare sempre più lo strumento del concorso per prefigurare trasformazioni di importanti aree urbane». Aggiungendo: «Sono troppi, nel nostro Paese, i progetti e le idee che sono rimasti sulla carta. Questa sarà la vera scommessa».
IL PROGETTO
architetti Simone Solinas, Salvatore Carboni e Daniela Mureddu e Ingegnere Romina Marvaldi
Sono due le azioni alla base della strategia progettuale del gruppo: creare spazi pubblici di qualità, tra cui un parco, e la demolizione degli edifici industriali dell’area che, pur avendo un certo fascino nel loro stato di abbandono, non sono considerati come dei manufatti di rilievo dal punto di vista dell’archeologia industriale.
La volontà di creare un parco fonda la sua strategia sull’eliminazione della mobilità carrabile e la realizzazione di una fitta rete ciclabile e pedonale capace di collegare il nuovo insediamento con gli edifici a rilevanza pubblica esistenti, teatro, poli sportivi, complessi residenziali, che definiscono l’area. Al sito di progetto viene affidato, infatti, un ruolo di rilievo a livello urbano.
La gestione della mobilità e della sosta carrabile avviene nel piano al di sotto dei giardini al livello -1, i cui accessi, differenziati per servizi e residenze, sono disposti a nord in prossimità dell’attuale edificio ponte di via Marconi, portale d’ingresso al parco, e a sud tra il Teatro e l’edificio longitudinale parallelo alla via Marconi, in cui è stato ipotizzato il secondo portale, sede, come il primo, delle attività ad elevata affluenza.
L’edificio ponte principale, demolito e ricostruito come la restante parte edificata nell’area, è sovrastato da una torre che lo caratterizza, configurandolo come riferimento visivo del nuovo polo attrattivo. Destinato alle attività direzionali, si contrappone al secondo portale d’accesso, antistante il teatro esistente. I portali sono collegati dalla piazza lineare che li attraversa, definendo uno spazio continuo ad uso pubblico del sistema, rafforzando il collegamento con le attività esistenti nell’area limitrofa.
L’area dedicata alle residenze prevede la realizzazione di quattro torri dotate di basamenti destinati ai servizi al pubblico, interamente permeabili al fine di minimizzare l’impatto con il giardino attrezzato nel quale sono inserite. La scelta del tipo edilizio è motivata dal minor uso del suolo, che consente di sviluppare maggiormente il contesto naturale, dalla più alta permeabilità del terreno, e dalla luminosità degli spazi verdi in cui si proiettano solo ombre concentrate.
Tutti i progetti sono visibili su: riusomazzoleni.wordpress.com
Il gruppo vincitore
Il raggruppamento vincitore del concorso è composto dagli architetti Simone Solinas, Salvatore Carboni e Daniela Mureddu e dall’Ingegnere Romina Marvaldi. Lo studio ha sedi a Siviglia e Sassari ed ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali progettando e costruendo edifici pubblici, residenziali, destinati alla ricerca medico-scientifica, spazi sportivi, spazi pubblici.
I lavori dello studio sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti come: primo premio categoria “futuros” 2009 del CSCAE, Premio Internazionale Fassa Bortolo 2009 (Ferrara, Italia), Premio Archi-Bau 2009 (Monaco), International Architecture Award 2007 per il Chicago Athenaeum (New York), finalista al premio Fad 2009, premio SICE 2008 (Spagna) e al Copper in Architecture 13 (Londra).
L’architetto Simone Solinas ha collaborato con diverse Facoltà di Architettura in qualità di tutor presso l’Istituto di Alghero e l’Università Internazionale di Andalusia; ha svolto attività di docenza ed è stato visiting professor presso la Facoltà di Architettura di Cagliari negli anni 2011/2012 e 2012/2013. Nella stessa sede l’Ingegnere Romina Marvaldi svolge dall’anno 2006 attività di ricerca sul tema dell’abitazione e attività di didattica nel laboratorio di housing sociale.