A Prato torna a vivere una ex fabbrica di tessuti: un imponente blocco urbano di metà Novecento. Riconvertito secondo il progetto dello studio MDU architetti, l’ex-opificio ospita la Camera di Commercio. L’intenzione degli architetti, che hanno lavorato a questo intervento in collaborazione con Favero & Milan e Seti Ingegneria, è stata creare, attraverso una serie articolata di soluzioni architettoniche, un fulcro capace di dare nuovo impulso alle dinamiche della vita urbana.
© Pietro Savorelli
La realizzazione è frutto di un concorso d’idee bandito dalla Camera di Commercio di Prato nel 2004. Precise e lungimiranti le richieste della committenza: introdurre in città la sensibilità al recupero e alla riconversione di locali abbandonati che hanno avuto una storia e che possono tornare a raccontarla attraverso nuove funzioni. La nuova architettura doveva inoltre essere intesa come uno strumento strategico per coinvolgere la comunità anche attraverso la creazione di spazi pubblici interni ed esterni alla struttura, ambienti destinati a mostre, eventi, conferenze e ad attività culturali in genere.
© Pietro Savorelli
Il progetto
© Pietro Savorelli
Il progetto per la nuova sede consiste nel recupero di un edificio industriale realizzato tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, situato a sud delle mura cittadine trecentesche. Si tratta di un esempio di edilizia industriale del secondo dopoguerra dedicata al tessile e delle dimensioni di un vero e proprio lotto urbano. L’edificio si presentava come un grande volume stereometrico puro all’interno del quale si trovava una corte intima e nascosta rispetto alla città. La sfida di MDU è stata di ideare una nuova immagine per questo edificio conservandone al tempo stesso la sua memoria.
© Pietro Savorelli
La struttura architettonica preesistente e il sistema sociale all’interno del quale essa è inserita hanno suggerito agli architetti un intervento delicato e rispettoso ma, allo stesso tempo, capace di stabilire nuove relazioni tra la città, l’architettura e la comunità residente. L’edificio, con un volume di oltre 35 mila metri cubi e realizzato in classe energetica A, trasforma il suo cuore in uno spazio pubblico attraverso tre profonde fenditure che liberano la sua massa monolitica e la disgregano, aprendola e rendendola disponibile all’attraversamento, all’incontro con la città.
Quanto all’approccio progettuale: «Da sempre l’uomo sente la necessità di esprimersi emozionandosi ed emozionando» afferma lo studio MDU. «Ecco per noi progettare – continuano – significa raccontare un aspetto del mondo in cui viviamo, proporne un diverso punto di vista: in poche parole forziamo la capacità dell’architettura di trasformarsi in racconto nel tentativo di diffondere idee ed emozioni. Il progetto della nuova sede della Camera di Commercio di Prato è quello di una realtà in trasformazione».
Una nuova pelle nella città dei tessuti
Completamente rivoluzionato al suo interno in funzione della diversa attività alla quale è destinato, l’edificio mantiene il suo aspetto monolitico dietro a una nuova veste, una pelle in lamiera stirata anodizzata color bronzo simile a un “tessuto” che lascia intravedere il corpo dell’edificio preesistente. In alcuni punti, poi, il monolite si apre all’esterno, ora attraverso i potenti squarci verticali che collegano la corte interna alla città, ora tramite la generosa apertura della sala del consiglio con vista sui principali monumenti della città. Nella corte interna, i materiali nuovi, quali, la lamiera di rivestimento e il vetro U-Glass per il ponte aereo, si affiancano alla parte di fabbrica restaurata filologicamente.
© Pietro Savorelli
Con queste e altre scelte, MDU intende ricostruire un brano di città puntando su un’azione che frattura la forma compatta dell’imponente manufatto per rivelare una permeabilità inattesa. L’area intorno alla Camera di Commercio, circa 5 mila metri quadrati originariamente di proprietà privata, diventa pubblica; intorno a essa si aprono nuovi assi viari pedonali e ciclabili, arterie circondate da una fitta trama di verde pubblico che riconnettono il vecchio lotto al cuore della città.
Il risparmio energetico
La nuova sede camerale, con una certificazione energetica in classe A+, ricorre a materiali, tecnologie, impianti che perseguono l’obiettivo di ridurre al minimo il consumo di energia. A iniziare dall’asfalto rigenerato fino alla copertura ventilata realizzata con materiale di recupero, dal sistema di isolamento a cappotto per le pareti in lana rigenerata all’acciaio del rivestimento completamente riciclabile. Fotovoltaico, solare termico, geotermia completano il quadro di un edificio che partendo da una struttura impiantistica ormai obsoleta si trasforma fino a diventare quasi passiva.
Dati e crediti
Cliente
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Prato
progettisti
MDU architetti (Alessandro Corradini, Valerio Barberis, Marcello Marchesini, Cristiano Cosi)
collaboratori Michele Fiesoli, Elena Fustini, Davide Franchina, Eugenio Salvetti, David Bigiarini, Lorenzo Boddi
strutture, quantity surveyor, sicurezza, direzione lavori generale e direzione operativa della sicurezza
F & M Ingegneria s.p.a. – ing. Alessandro Bonaventura
progetto costruttivo strutture
Studio Mangoni – ing. Enrico Mangoni
concept energetico, impianti meccanici ed elettrici
SETI ingegneria s.r.l. – eng. Alessio Gatteschi
ingegneria acustica
ing. Gianluca Zoppi / CESAL s.r.l.
studi geologici e idrogeologici
G & T s.r.l. – geologist G. Galli
consulente legale
avv. Raffaello Astorri general contractor effegi Italia s.p.a.
dimensioni
superficie lorda del progetto: 6500 mq
superficie coperta: 3.380 mq
volume 35.600 mc superficie aree esterne: 10.900 mq
costo di costruzione 15.829.483 euro
concorso: 2006 | progetto: 2008-2009
inizio lavori: 2010 – termine lavori: 2013
fotografie: tutte le foto sono di Pietro Savorelli
ufficio stampa
Image MEDIA AGENCY