I significati della parola muro racchiusi nell’installazione dell’architetto Benedetta Tagliabue e del regista Àlex Ollé. Altre 6 opere di architetti e designer internazionali cambiano il volto della città per ricordare la lotta catalana durante la Guerra di Successione.
Benedetta Tagliabue e Àlex Ollé hanno dato vita ad un importante intervento per la città di Barcellona: un’installazione all’interno del Parc de la Ciutadella. Il progetto prende il nome di Bcn. Re. Set ed è un contributo alla celebrazione del tricentenario BCN, una commemorazione cittadina che ricorda i fatti accaduti l’11 settembre 1714 e che il Comune di Barcellona ha organizzato per riscoprire la città del XVIII secolo. Gli spazi simbolici della città cambiano il loro volto, grazie ad installazioni architettoniche ed artistiche pensate per proporre una riflessione sui concetti di identità, libertà e democrazia.
L’11 settembre di trecento anni fa, dopo tredici mesi di assedio, Barcellona cadde nelle mani delle truppe franco-castigliane. Evento che mise fine alla Guerra di Successione alla corona spagnola. La Catalogna perse le sue istituzioni nazionali di governo e fu sottoposta al potere centralizzato della monarchia. Ma, ciò che ogni anno la festa dell’11 settembre ricorda non è la sconfitta, ma la lotta dei barcellonesi e la volontà catalana di continuare ad esistere come entità nazionale.
L’installazione di Benedetta Tagliabue e di Àlex Ollé fa strada a sei installazioni effimere progettate da studi internazionali di architettura: Studio Odile Decq, Peter Cook e Yael Reisner, Grafton Architects, ETH Zürich & Urban-Think Tank, Anupama Kundoo and Urbanus. Ad affiancare le grandi firme internazionali, anche alcune università di architettura e design. A ciascuna installazione è associato un concetto legato alla commemorazione: identità, diversità, libertà, democrazia, memoria e Europa.
Le mura secondo Benedetta Tagliabue e Àlex Ollé
© Marcela Grassi
L’installazione, alla quale ha contribuito l’Institut del Teatre, racchiude i diversi significati del’elemento “muro”. Le mura – spiegano Tagliabue e Ollé – delimitano le nostre città ma ci sono anche i nostri muri, in entrambi i casi essi proteggono ciò che ci è caro, compresi i nostri sogni, che vengono così custoditi dagli “altri”.
© Marcela Grassi
Se poi pensiamo agli “altri” come ad una comunità – continuano i progettisti – i nostri sogni individuali e familiari si fondono con quelli dei nostri amici e dei nostri vicini, con i sogni di coloro ai quali siamo legati per empatia, per un senso di affinità o per ragioni professionali, economiche, storiche o sociali. Dunque, quando pensiamo ai sogni di tutti, i muri diventano bastioni, che ci difendono dai nemici. La storia delle mura delle città è molto breve, è una storia di amori e antipatie.
© Marcela Grassi
Ma, a ben vedere, una tale visione è comunque incompleta, perché all’interno delle mura della città non tutti i sogni sono uguali. Ci sono sogni che entrano in conflitto con sogni rivali. Ed ancora, quando un’ingiustizia diventa insopportabile si combatte per abbattere dei muri, a volte per denunciare qualcosa o per far conoscere la propria battaglia, i muri diventano il luogo di denuncia attraverso il disegno e la pittura. Altre volte è necessario abbattere le mura dell’ingiustizia. L’installazione esprime la polisemia della parola muro.
La Cittadella, oggetto dell’installazione è parte della storia degli amori e delle antipatie della città di Barcellona. E’ stata eretta dopo la sconfitta dei catalani (11 settembre 1714). Si trattava di una sorta di fortezza militare che aveva un doppio obiettivo: difendere la città da attacchi esterni e reprimere i cittadini che contestavano il potere dominante. Nel 1869 le sue pareti vennero demolite.
IDENTITÀ | Plaça Nova
Progetto: Urbanus (Cina) con La Salle Campus di Barcellona (URL)
© Marcela Grassi
© Marcela Grassi
LIBERTÀ | Plaça de Salvador Seguí
Progetto: Anupama Kundoo (India / Australia) con Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IACC)
© Marcela Grassi
© Marcela Grassi
EUROPA | Plaça del Mar
Progetto: ETH Zürich & Urban-Think Tank (Svizzera/Venezuela) in collaborazione con ESARQ-UIC
© Marcela Grassi
© Marcela Grassi
DIVERSITÀ | Plaça dels Àngels
Progetto: Studio Odile Decq (Francia) in collaborazione con Recetas Colectivas
© Marcela Grassi
© Marcela Grassi
DEMOCRAZIA | Plaça de la Mercè
Progetto: Peter Cook (UK) & Yael Reisner (Israele) in collaborazione con Straddle3
© Marcela Grassi
MEMORIA | Arc de Triomf
Progetto: Grafton Architects (Irlanda) in collaborazione con Elisava
© Marcela Grassi
© Marcela Grassi
+ info: tricentenari.bcn.cat/BCNreset