La Cantina Valpolicella Negrar per rifarsi il look si è rivolta ai giovani professionisti e alle loro idee, servendosi delle possibilità offerte dal web e dai concorsi di idee. Un’esperienza che fa riflettere su nuove forme di mecenatismo e sul ruolo del web e delle piattaforme online per l’incontro tra domanda e offerta.
Lo scorso aprile, per riqualificare i suoi spazi, rendendoli adatti alle nuove necessità produttive e per creare un’architettura che fosse espressione della sua identità culturale, la veronese Cantina Valpolicella Negrar aveva lanciato un concorso di idee in collaborazione con Young Architects Competitions (YAC) e con l’Ordine degli Architetti PPC di Verona, l’Università di Bologna, lo IUAV di Venezia, e The Plan Magazine.
Per valutare i progetti, le Cantine hanno potuto contare su una prestigiosa giuria, composta da progettisti di chiara fama: Nicola Scaranaro di Foster+Partners (Londra), Alfonso Femia dello studio 5+1 AA (Genova), Markus Scherer di Markus Scherer Architekt (Merano), Fiorenzo Valbonesi di ASV3 (Cesena) e Antonio Ravalli dello studio Antonio Ravalli Architetti (Ferrara).
La giuria ha decretato i vincitori:
al primo posto si classifica una squadra slovena, Team V, composto da Dominik Košak, Rok Primažič, Ambrož Bartol, Miha Munda, Rok Staudacher dell’Università di Lubiana
al secondo posto il team formato da Alessandro Pretolani, Filippo Pambianco di Cavejastudio (Forlì) e da Davide Lorenzato di Padova
al terzo, i francesi di MK con Moreau Kusunoki, Hiroko Kusunoki da Parigi.
«Grazie al progetto Wine Culture Centre è stato conseguito un risultato tecnico-progettuale di gran pregio a cui attingeremo nel prossimo futuro per trasformare tetto, magazzino, fruttaio e percorso di visita», ha affermato Floriano Fasoli, vicepresidente di Cantina Valpolicella Negrar, che continua: «Sollecitati dal compianto presidente Carlo Alberto Recchia, abbiamo colto l’occasione di aprirci al mondo dei giovani professionisti, una soluzione che ci vede soddisfatti perché è stato compreso il nostro desiderio di promuovere la ricerca di un’architettura che, oltre a soddisfare le necessità produttive, fosse soprattutto espressione della nostra identità culturale».
Arnaldo Toffali, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Verona, pone l’accento sulla possibilità di utilizzare l’esperienza compiuta per generare altri concorsi di iniziativa privata. La forma concorsuale resta infatti una garanzia per la qualità dell’architettura. «È stato piuttosto significativo – afferma – collaborare con Cantina Valpolicella Negrar e YAC alla realizzazione di un “concorso di idee e di progettazione” che potrà costituire un modello e una buona pratica da riproporre in futuro non solo agli Enti pubblici, ma soprattutto ai privati».
A sottolineare l’importanza di un giusto incontro tra committenza lungimirante e buone idee è Alessandro Cecchini, presidente YAC. Che aggiunge: «Si tratta di soluzioni emozionalmente connotate, realizzate attraverso interventi leggeri e garbati, che poco mettono in discussione l’impianto esistente, caratterizzandosi per fattibilità e sostenibilità tecnica e finanziaria. Un’operazione di successo, dunque, che testimonia vivacità e dinamismo del mondo progettuale, capace – laddove giovani energie si sovrappongono a lungimiranti politiche di committenze illuminate-, di proposte e soluzioni rivoluzionarie».
Infine una riflessione sul territorio come bene primario. «L‘esito di questo concorso, per quanto diversificato, individua un filo rosso comune: la relazione col paesaggio e col territorio, un rapporto essenziale, a volte inflazionato, ma fondamentale», ha affermato Antonio Ravalli, architetto e giurato, che conclude: «In un periodo di decrescita com’è l’attuale, ci si ritrova sempre più spesso ad intervenire sull’esistente, anche per risolvere i problemi derivanti dal consumo eccessivo del suolo. Ce lo ricordano costantemente i fatti di cronaca: dissesto idrogeologico, danni ambientali, vulnerabilità territoriale sono parole ormai all’ordine del giorno. Il tema della cantina vinicola è all’origine vincente perché ci permette di riflettere sul territorio come bene primario, a partire dal senso primigenio della produzione. Fare ricerca su una cantina privata – in un’ottica di relazione col suolo, di recupero di valori ed esigenze primarie, di lettura del contesto e delle sue tradizioni – si traduce inevitabilmente in un’occasione per tutta la comunità di Negrar».
I progetti in mostra in Bottaia.
Ai progetti vincitori sono andati in totale 15 mila euro (primo premio 8.000 euro, secondo 4.000 euro e terzo 2.000 euro). Sono state inoltre assegnate due menzioni d’onore “Gold” di 500 euro ciascuna e ulteriori dieci menzioni d’onore. Nella Bottaia d’Autore della Cantina (www.cantinanegrar.it) è stata allestita la mostra dei primi 46 progetti classificati, comprensiva dei primi 16 premiati e menzionati, visitabile su prenotazione.
(info tel. 045-6014300)
i risultati completi su www.youngarchitectscompetitions.com/en/wcc-competition.html