Due team portoghesi e tre giovani progettisti italiani sono i vincitori del concorso internazionale per under 35 “Nature Observatory of Monsanto“. A bandire la gara era stata l’associazione culturale Arqfolium, che, al suo primo concorso, chiedeva a studenti e a giovani laureati di ideare un osservatorio per godere della natura e delle bellezze panoramiche del parco forestale di Montesanto, un grande bosco e polmone verde della città di Lisbona.
Il progetto dei vincitori Fabio Castro e Pedro Filipe
Sul punto più alto del grande parco, oggi meta di cittadini in cerca di svago o desiderosi di praticare sport, anche estremi, il concorso chiedeva di immaginare un osservatorio, dove immergersi nella natura e godere di una vista unica della città di Lisbona, del fiume Tago e dell’oceano. I partecipanti potevano anche decidere di puntare sul riuso di un’architettura esistente: il Monsanto Panoramic Restaurant. Si tratta di una struttura del 1968, progettata dall’architetto Chaves da Costa, considerato uno dei gioielli della città portoghese.
Oltre a diventare un punto panoramico, l’osservatorio doveva essere concepito come un riferimento innovativo per diffondere la conoscenza della biodiversità del parco e le pratiche del turismo sostenibile, diventando un punto di passaggio obbligato per i visitatori.
La giuria – composta dagli architetti Ricardo Bak Gordon, João Mendes Ribeiro, Pedro Sousa, João Pedro F. Campos e Diogo Burnay – ha nominato come vincitore il gruppo portoghese formato da Fabio Castro e Pedro Filipe. Al secondo posto si classifica ancora un team portoghese, a farne parte sono Miguel Moreira, Duarte Alves, Rita Soares. Al terzo posto gli italiani Emilia Rosmini, Elisa Cecchini, Emiliano Zandri, con la loro proposta di un centro per la conoscenza della natura.
I giudizi della giuria
1° posto: Fabio Castro, Pedro Filipe (Portogallo)
Nature Observatory of Monsanto – a Symbolic relationship
«La proposta agisce sulla preesistenza (il ristorante panoramico di Montesanto) migliorando la condizione fisica dell’architettura e il contesto, diventando così un punto di riferimento paesaggistico. Il progetto si libera di ogni elemento superfluo, conservando solo gli elementi essenziali. Viene dunque proposto un nuovo rapporto tra architettura e natura, attraverso una costruzione in grado di supportare numerose attività».
2° posto: Miguel Moreira, Duarte Alves, Rita Soares (Portogallo)
Traces of Senses
«Il progetto considera la presenza del ristorante panoramico come punto di partenza per un’ampia riflessione sul paesaggio di Monsanto, sulla sua accessibilità e fruizione. Suggerisce un susseguirsi di atmosfere ed esperienze che coinvolgono il paesaggio in una prospettiva poetica e sensoriale, grazie ad un intervento sottile e delicato, graficamente presentato con grande qualità».
3° posto: Emilia Rosmini, Elisa Cecchini, Emiliano Zandri (Italia)
Centre for Nature Interpretation
«La soluzione evidenzia il rapporto inevitabile tra l’edificio e il paesaggio circostante, anticipando una nuova esperienza attraverso un percorso di confine. Il progetto diventa un elemento di mediazione tra la condizione di rovina e la forza inarrestabile della natura».
+ info: arqfolium.com