È il norvegse Jørgen Johanson, ad aggiudicarsi il primo posto nella categoria architettura del concorso fotografico “Siena International Photography Awards”. Con Larung gar buddhist Academy, scattata in Cina nel 2013, ha ritratto la valle dell’accademia buddista di Larung Gar, a un’altitudine di 4 mila metri. Le migliaia di piccole case di legno abbarbicate sulla montagna costituiscono il più grande e influente centro di studi buddisti al mondo.
Il vincitore assoluto, arriva invece dalla Russia. Con il suo scatto On the river, Vladimir Proshin ha ritratto imbarcazioni di pescatori cinesi su un fiume vicino alla città di Lishui, avvolte in una tenue luce dell’alba.
La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 31 ottobre a Siena, nel corso di una emozionante cerimonia cui hanno preso parte centinaia tra i partecipanti al contest, i giurati nonché fotografi di fama mondiale come Tomasz Tomaszewski, Gmb Akash e Bruno De Faveri. Dalle loro mani è passata la sfera di cristallo Pangea, andata a premiare i primi tre classificati per categoria in concorso; tante anche le menzioni d’onore assegnate in un evento che è stato un incontro di culture e nazionalità diverse.
La mostra “Beyond the Lens”
La mostra all’Enoteca italiana © Bruno Bruchi
Le foto premiate, insieme a una selezione delle più belle immagini in concorso, sono in mostra a Siena fino al 30 novembre. “Beyond the Lens” è esposta in cinque sedi del centro storico: il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici (categorie natura – wildlife – fotografia di viaggio); Enoteca Italiana (categoria libero colore; libero bianconero; persone e ritratti; il valore culturale della dimensione uomo-cibo); Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” (categoria architettura – sport – studenti); sede della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia (storyboard) e Niquesa Grand Hotel Continental (foto dei giurati internazionali). Info e orari sul sito web del Siena Art Photo Travel Festival.
Siena International Photography Awards | Categoria Architettura
1 ° classificato Jørgen Johanson (Norvegia)
Titolo: Larung Gar Buddhist Academy. Luogo di scatto: Sertar, Sichuan Province (China) – 2013
© Jørgen Johanson
Le case per gli oltre 40.000 monaci e monache comprendono tutta la valle dell’accademia buddista di Larung Gar, conosciuta anche come Serthar Buddhist Institute. Larung Gar si trova in un’area remota nell’omonima valle ad un’altitudine di 4.000 metri. Le migliaia di piccole case di legno abbarbicate sulla montagna costituiscono il più grande ed influente centro di studi buddisti al mondo.
2° classificato Swee Oh (USA)
Titolo: The selegie house – Luogo di scatto: Rochor District (Singapore) – 2015
© Swee Oh
La Selegie House, costruita nei primi anni sessanta, è uno degli edifici più alti nonché la più antica edilizia residenziale pubblica di Singapore. Ciò che ha catturato l’attenzione di Swee è stato il ritmo della facciata, la struttura ordinata e l’architettura brutalista nei toni del grigio e del rosso.
3° classificato Joe Smith (Malta)
Titolo: Palace of light. Luogo di scatto: Valletta (Malta) – 2011
© Joe Smith
Una passeggiata attraverso un palazzo di luce e colore gonfiabile è stato il frutto di un progetto chiamato Luminaria realizzato da Architects of Air, specializzati nella progettazione architettonica gonfiabile. Un pezzo itinerante di architettura che è stato in mostra a Malta nel 2011.
I vincitori delle altre categorie
Uno spettacolo mozzafiato di mongolfiere in volo, reso ancora più magico dal sorgere del sole: con Cappadocia air baloon, l’italiano Giulio Montini ha vinto la categoria libero colore. Sono italiani anche i primi classificati delle categorie libero bianconero e Food – il valore culturale della dimensione uomo-cibo: la prima se l’è aggiudicata Fausto Podavini con Mirella, ritratta mentre accudisce il marito, l’amore della sua vita, colpito dal morbo di Alzheimer; sul podio per la seconda sezione è salito Luca Bracali con Harvest time. Scattata in Vietnam, ritrae una donna che semina riso, il cibo più popolare del mondo, simbolo di identità culturale e di unità globale.
Il bengalese Noor Ahmed Gelal è il vincitore della categoria viaggio con Jumping over the train: ritrae uomini intenti ad accaparrarsi un posto in treno dopo il Biswa Iztema, il secondo più grande ritrovo mondiale di Musulmani che si tiene annualmente in Bangladesh. Per persone e ritratti la vincitrice di categoria è l’olandese Linelle Deunk con Band of brothers, scattata nel 2014 in Uganda. Racconta la storia di Gertrude, membro del Fondo di Sviluppo delle donne Katosi, che vive lì con il marito e sette bambini. Lo scatto ritrae cinque dei figli di Gertrude.
La storia di Dana, che non ce l’ha fatta contro il cancro al seno, ha vinto la categoria storyboard: raccontata dal tedesco Gordon Welters, Go, my beauty, parla di forza, di malattia e di amicizia, legame che non riesce a sopravvivere al dolore.
Assomigliano a due ballerine che ridono, le mantidi immortalate da Hasan Baglar, di Cipro, vincitore della categoria natura con Show time: in realtà, le mantidi alzano le braccia e aprono le ali quando hanno paura di qualcosa. Ha catturato il momento perfetto anche il polacco Mateusz Piesiak, primo per wildlife con White phantoms: svegliatosi prima dell’alba e nascosto tra le canne, è riuscito a ritrarre il frenetico sbattere d’ali di centinaia di uccelli, radunati intorno agli stagni per mangiare il pesce, nel momento in cui si levano in volo perché un’aquila appare all’orizzonte.
Quando lo scatto coglie l’attimo: anche per Flying horse, dell’australiano Joseph Tam – premiato anche come migliore autore SIPAContest 2015, oltre che vincitore della categoria sport – possiamo parlare di tempismo perfetto: nuvole di terra avvolgono il cowboy e il suo cavallo ribelle, uno scatto sospeso tra la potenza dell’animale e il tentativo dell’uomo di domarne la natura selvaggia.