Arqoo.it, il network per giovani architetti e studenti creato dalla società cooperativa Architetti Emergenti, annuncia i vincitori di “Education Projects Contest“, un concorso bandito per premiare i migliori progetti dedicati alla cultura e all’istruzione, tra cui: scuole, accademie, campus universitari, centri culturali, biblioteche, padiglioni didattico-culturali.
La giuria, di cui facevano parte Giovanni Fiamingo (NextBuild) e Luigi Centola (Centola Associati), ha premiato Silvia Spina per il progetto di tesi “Keep The Sign-Lava Learning Landascape”, Enzo Corigliano per la proposta di una nuova biblioteca comunale di Briosco, partecipante ad un concorso di progettazione e Fabrizio Guglielmino autore di Residenze per studenti a Messina, progettate per un esame universitario.
Diciannove i concorrenti, divisi tra studenti d’architettura e designer, sia italiani sia stranieri, che, confrontandosi, hanno espresso il loro punto di vista sul tema degli spazi legati all’educazione e alla formazione.
Gli altri partecipanti classificati al contest: Giuseppe Cardone, Enza Capriccioso, Marianna Ciociola, Miriana Iannotta, Antonella Strati, Bruno Tavares, Debora Franco, Crithian Falistocco, Alessandra Filauro, Andrea Benedetti, Isoardi Matteo, Paolo Foglini, Paolo DidonèDevvy, Salvatore Damiano, Diana Architecture, Valerio Napoli.
Primo classificato
Silvia Spina – “Keep The Sign-Lava Learning Landascape”
Il progetto è una scuola all’aria aperta che genera nuovi spazi per la vita collettiva. È aperta non solo verso l’ambiente, ma partecipa alla vita della comunità.
Secondo classificato
Enzo Corigliano – Nuova biblioteca comunale di Briosco
«L’idea di progetto – spiega Enzo Corigliano – prevede la realizzazione di quattro volumi architettonici, ognuno con funzioni differenti. I singoli blocchi risultano collegati da un unico corridoio totalmente ipogeo», questo assolve sia alla funzione di spazio di distribuzione che di luogo espositivo.
Terzo classificato
Fabrizio Guglielmino – Residenze per studenti a Messina
«L’idea da cui siamo partiti – spiega il progettista – è stata quella di dare vita al quadro “Great American Nude n° 98” di Tom Wesselmann. In sostanza, gli elementi della composizione, concepiti per stare sulla superficie di una tela, acquistano una nuova dimensione, che non è solo la profondità, ma un concetto strettamente legato al design: la funzione».