È Maria Gruzdeva, russa, nata nel 1989 e residente a Londra, ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio Gabriele Basilico, grande protagonista della fotografia di architettura e di paesaggio internazionale. Lo scatto vincitore immortala la città di Tkvarcheli, situata nel territorio caucasico dell’Abcasia, caduta in rovina dopo il declino dell’attività di estrazione del carbone, che la legava all’industria sovietica.
La giuria del Premio – indetto dall’Ordine degli Architetti di Milano, dallo Studio Gabriele Basilico e dalla Fondazione Studio Marangoni – si è riunita il 12 dicembre 2015 e ha analizzato e discusso i progetti fotografici pervenuti, selezionando 6 finalisti e individuando infine il vincitore della prima edizione del Premio.
Proposti da 42 autori under 35 selezionati da 25 segnalatori indicati dalla giuria (critici, curatori, docenti, direttori di musei, specialisti di fotografia e arti visive) in 28 Paesi di tutti i continenti, i progetti pervenuti hanno preso in considerazione temi quali l’architettura storica, quella contemporanea, il paesaggio antropizzato, la fotografia di interni, la nascita di nuovi luoghi e ogni tipo di complessità dei territori del mondo globalizzato in trasformazione.
Il Premio, biennale, dedicato alla memoria di Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013), intende diventare nel tempo un punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione dei linguaggi visivi presso le nuove generazioni, con le quali l’artista milanese, indiscussa figura di maestro, si è sempre posto in dialogo in modo aperto e costruttivo.
Questi i nomi dei sei fotografi finalisti: Maria Gruzdeva (Russia), Andreas Valentinas Rutkauskas (Canada), Ieva Saudargaite (Libano), Alberto Sinigaglia (Italia), Danila Tkachenko (Russia), Nina Elise Vossen (Olanda).
Il progetto vincitore
Gruzdeva: Red star monument, Severodvinsk, Arkhangelsk region
Tra questi la giuria ha dichiarato vincitrice Maria Gruzdeva, che ha proposto un progetto dedicato alle trasformazioni che vive oggi la città di Tkvarcheli, situata nel territorio caucasico dell’Abcasia. Creata negli anni Quaranta durante il periodo stalinista, la città ha a lungo basato la sua economia sulla estrazione del carbone per l’industria sovietica. Con i primi anni Novanta, con il crollo dell’Unione Sovietica e in seguito alla guerra abcaso-georgiana, a Tkvarcheli la produzione del carbone entra gravemente in crisi e la città decade a luogo di rovine. Oggetto di analisi di Maria Gruzdeva è ciò che resta della città, della sua economia industriale, degli abitanti sopravvissuti. Il lavoro della giovane artista vedrà convivere immagini che documentano l’attuale paesaggio urbano, ritratti degli abitanti, materiali d’archivio, per una riflessione sulla storia e sui mutamenti della città.
Il giudizio della giuria
La giuria ha giudicato importante il modo in cui Maria Gruzdeva vorrà affrontare un territorio segnato da così gravi mutamenti bellici, economici, politici, sociali, attraverso l’utilizzo del metodo documentario e insieme della ricerca negli archivi storici, in linea con le attuali tendenze dei linguaggi della ricerca fotografica contemporanea.
Il Premio consiste nella somma di 15.000 euro. La vincitrice avrà 8 mesi di tempo per realizzare il progetto, la cui consegna dovrà avvenire entro il 1° settembre 2016. Il libro relativo al progetto di Maria Gruzdeva sarà pubblicato entro la fine dello stesso anno.
LA GIURIA
Giovanna Calvenzi, Studio Gabriele Basilico, Milano / Stefano Boeri, architetto, Milano / Vincenzo Castella, fotografo, Milano / Francesca Fabiani, responsabile delle collezioni di fotografia, MAXXI, Roma / Alberto Ferlenga, responsabile Architettura e Territorio, Fondazione La Triennale di Milano / Bernard Latarjet, già direttore della Mission Photographique de la DATAR, Paris / Martino Marangoni, presidente della Fondazione Studio Marangoni, Firenze / Sandra Phillips, curatore capo Dipartimento di Fotografia, Museum of Modern Art, San Francisco / Franco Raggi, architetto, vicepresidente dell’Ordine Architetti di Milano / Roberta Valtorta, direttore scientifico, Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo-Milano / Bas Vroege, direttore, Paradox, Edam-Amsterdam.