Animali, figure fantastiche, frammenti di natura installati su fondali creano una scenografia mobile che annulla il limite tra naturale e artificiale. È «Temporary School: The museum is a school. A school is a Battleground», l’installazione dello studio milanese Parasite 2.0, che approderà sulla piazza del MAXXI di Roma per fare da sfondo agli eventi estivi del museo.
Lo studio milanese – impegnato nello studio dei rapporti tra produzione architettonica e vita urbana e del quale fanno parte Eugenio Cosentino, Stefano Colombo e Luca Marullo – si è aggiudicato il programma YAP MAXXI 2016, la sesta edizione italiana del programma di promozione e sostegno alla giovane architettura organizzato dal MAXXI in collaborazione con il MoMA/MoMA PS1 di NY, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern (Turchia) e MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seul (Corea).
Il programma è rivolto a giovani progettisti (neolaureati, architetti, designer e artisti), invitati ad ideare uno spazio temporaneo per gli eventi live che si tengono davanti al MAXXI nel periodo estivo. Sostenibilità, riciclo, innovazione e sensibilità verso i temi dell’ambiente, sono i principali requisiti a cui i progetti devono rispondere.
Una giuria internazionale composta da Pippo Ciorra, senior curator del MAXXI Architettura, Margherita Guccione, direttore MAXXI Architettura, Hou Hanru, direttore artistico MAXXI, Monia Trombetta, coordinatore MAXXI Arte, Sean Anderson, curatore associato di Architettura e Design MoMA e Massimo Alvisi fondatore dello studio Alvisi Kirimoto + Partners, ha scelto il vincitore in una rosa di finalisti che comprendeva anche Deltastudio (Ronciglione – VT), Angelo Renna (Prato), de gayardon bureau (Cesena) e demogo (Treviso).
Il progetto di Parasite 2.0 – affermano dal MAXXI – è stato scelto «per la sua capacità di trasformare la natura dello spazio aperto del museo attraverso una serie di installazioni/scenografie tematiche mobili e accessibili, fortemente votate a interagire con la vita del MAXXI e gli eventi che produce ogni anno in occasione di YAP».
Il progetto mette insieme architettura, scenografia ed arte. «A decretarne la vittoria – continuano dal MAXXI – la sua composizione giocosa e accogliente, la capacità di includere nel progetto importanti aspetti relativi alla sua comunicazione e all’interazione “social”, e infine il suo legame con una tradizione costruttiva museale, teatrale e cinematografica fortemente radicata nella storia di Roma».
Lo scorso anno, a vincere il YAP MAXXI era stato lo studio romano Corte con l’installazione «Great Land»