Trasformare lo storico centro commerciale in rovina “Nightingale”, sito nel centro della città di Bangkok, in un rifugio per artisti. Era questo l’oggetto della concorso internazionale di architettura bandito lo scorso dicembre dalla piattaforma per concorsi Bee Breeders, che ora ne annuncia i vincitori.
Riflettere sulla storia e sul futuro del sito per coinvolgere il pubblico attraverso l’arte era la richiesta del bando.
Si aggiudica il concorso un architetto vietnamita, che immagina un edificio in cui gli studi dei creativi sono chiusi in moduli di forma parallelepipeda, tra loro impilati e separati da spazi espositivi inondati di luce. A decretare i vincitori, una giuria di eccezione della quale hanno fatto parte Audrey McKee e Daphné Karaiskaki, architetti al Renzo Piano Building Workshop di Parigi.
Al primo posto
Quyet Tien Ngo (Vietnam)
«Un progetto pulito, conciso e che illustra in maniera chiara l’idea centrale», così definisce la proposta di Quyet Ngo la giuria. Gli spazi pubblici e privati derivano dalla composizione di moduli. L’edificio è organizzato infatti in blocchi tra loro sovrapposti e sfalsati, all’interno dei quali si svolgono funzioni pubbliche e private distinte da esperienze spaziali differenti.
Gli spazi pubblici sono infatti a doppia altezza, caratterizzati da una facciata trasparente ed inondati da luce naturale. Gli studi degli artisti si articolano, invece, su un unico piano e hanno un filtro che li separa dall’esterno. Le vetrate sono infatti coperte da brise-soleil che filtrano la luce solare.
Al secondo posto
Pimnara Thunyathada e Boonvadee Laoticharoen (Tailandia)
«Il progetto introduce un interessante studio sul processo artistico più che focalizzarsi solo sul risultato» afferma la giuria. Attraverso questo rifugio per artisti il pubblico di visitatori ha la possibilità non solo di ammirare le opere d’arte ma anche di poterne seguire la realizzazione. A ricordare questo concetto è anche la conformazione dello spazio, organizzato intorno ad un corpo centrale cilindrico.
Lo spazio si articola in maniera radiale rispetto a quest’ultimo, rimandando all’idea dello svolgimento di un rotolo di carta, tipicamente utilizzato dagli artisti per i loro schizzi.
Al terzo posto
Win Rojanastien, Nuttapol Techopitch e Satavee Kijsanayotin
«La proposta presenta un chiaro e conciso approccio volto ad attrarre il pubblico all’interno dello spazio, e lo fa dividendo il piano terra tra un grande percorso pubblico e un auditorium». Al contrario delle altre proposte, questo progetto non tende a dividere lo spazio pubblico da quello degli artisti, ma si crea un mix tra persone e funzioni con l’obiettivo di facilitare lo scambio di idee ed esperienze.