È il giovane studio KM429 architettura, fondato da Simona Avigni e Alessio Bernardelli, in team con gli architetti Francesco Pergetti e Francesco Sabbatini, ad aggiudicarsi il concorso per la progettazione di piazza Garibaldi a Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. Il progetto va oltre la sistemazione dello spazio pubblico per diventare una scintilla capace di innescare la riqualificazione dell’intero centro storico.
Lo studio ha già ricevuto vari riconoscimenti. Inserito nella top 10 degli studi under 35 più promettenti d’Italia (stilata da New Italian Blood), nel 2014 ha conquistato il primo posto al concorso per il nuovo centro civico nel quartiere Isola-Garibaldi a Milano e, ancor prima, ha vinto la competizione per la progettazione di un porto a secco a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto.
Il concorso, bandito dal Comune di Concordia sulla Secchia, chiedeva idee per ridisegnare la piazza del centro storico e il palazzo che vi prospetta, ossia Palazzo Mari, crollato in seguito al sisma del 2012. E, mentre la piazza sarà realizzata a cura del Comune, il nuovo edificio sarà costruito da privati, che potranno affidare ai vincitori i successivi livelli di progettazione.
Si tratta, questa volta, di un progetto destinato ad avere seguito. È di 1.250.000 il contributo regionale che copre il primo stralcio dell’intervento, e poi, ritmi serrati quelli previsti: entro settembre 2016 l’approvazione del progetto definitivo, poi la successiva gara d’appalto e nel 2017 l’avvio dei lavori. Per la piazza – si legge nel bando – il Comune dovrà decidere se affidare ai vincitori i successivi incarichi per lo sviluppo del progetto, e, sembra che l’intento di realizzare la proposta vincitrice ci sia.
«Abbiamo appena concluso una riunione in Comune, che ha espresso la volontà di proseguire», ci dice Alessio Bernardelli.
Piazza Garibaldi e ricostruzione di Palazzo Mari
Il progetto di KM429 architettura
La piazza come occasione per riqualificare il centro storico
«La catastrofe che ha colpito Concordia nel maggio 2012 deve essere un’opportunità per la comunità, per riqualificare e rilanciare il centro storico e il territorio: occorre aprire un nuovo capitolo, un nuovo inizio per non dimenticare». Questa la premessa al progetto secondo i vincitori.
Così, la nuova piazza viene pensata come una nuova centralità, come «un cardine tra passato, presente e futuro; luogo fisico per produrre occasioni e iniziative per il rilancio e la rivitalizzazione del paese stesso», affermano i progettisti.
Viale Garibaldi, una strada urbana importante, ma poco attrattiva, viene trasformato in piazza urbana, a sua volta generatrice di nuovi cambiamenti. Il nuovo spazio pubblico è visto come occasione per «‘estendere’ l’effetto città al tessuto storico circostante».
Si parte dalla morfologia e dalla specificità del luogo per puntare sulla qualità degli spazi, sulla vivibilità, sulla importanza delle presenze arboree, sulla ricchezza di relazioni, secondo modalità che non intendono cancellare la memoria.
Un progetto ricco di simboli
Il grande albero sopravvissuto alla tragedia del 2012 diventa elemento centrale del progetto e custode del ricordo. Inoltre, innovando la tradizione, nella piazza i progettisti hanno immaginato di collocare una lama d’acqua, reminiscenza del Secchia poco distante, che all’interno, inciso sulla pietra, recherà alcuni versi della “Secchia Rapita” di Alessandro Tassoni e simboleggerà l’appartenenza al luogo. Si tratta di un muro rivestito in marmo sul quale scorrerà l’acqua e che traccerà a terra il sedime del Palazzo Mari demolito.
Sarà segno di riconoscimento anche lo stesso frammento di portico che apparteneva al Palazzo, «integrato – spiegano i progettisti – nel nuovo edificio, onorandone forma e geometria, in una sorta di muto rispetto reciproco tra ‘nuovo e vecchio’. Un palazzo dalle forma rigorose, che ben si amalgama con il contesto per non creare forti contrasti, ma dichiarando l’appartenenza al luogo nonostante la sua modernità».
Massima accessibilità per la piazza
La nuova piazza Garibaldi viene immaginata come un luogo totalmente accessibile, senza ostacoli geometrici, che predilige la mobilità dolce. L’area pedonale, inoltre, è pensata per poter accogliere anche ampie rappresentazioni, mercati, spettacoli, concerti all’aperto.
La nuova piazza metterà in relazione, attraverso due passaggi aperti nel piano terra del nuovo palazzo, il suo spazio con quello collocato tra la canonica e la chiesa di San Paolo.
«Questa soluzione – spiegano i progettisti – amplierà di fatto la prospettiva della piazza e allo stessa tempo fornirà protezione, flessibilità di utilizzo alle attività che si svolgeranno nei dintorni. La Piazza, con la sua nuova pavimentazione, non avrà confini stabiliti, ma proseguirà nel viale Garibaldi e si innesterà su via Pace in modo da agganciare i portici che vi prospettano. Sarà la prosecuzione delle alberature – concludono – a legare questa estensione al nuovo viale urbano di collegamento delle emergenze del Paese».