La giuria del concorso Cannabis Bank promosso da Bee Breeders ha proclamato i suoi vincitori. La competizione, che mirava alla realizzazione di un distributore di marijuana in una città a scelta del concorrente, ha individuato il progetto migliore, capace di dimostrare come l’architettura possa influenzare la società.
Gli esaminatori hanno premiato la creatività con cui i progettisti hanno affrontato il tema, profondamente controverso, oggetto del concorso. La marijuana, infatti, spacca la società contemporanea in una fazione che la vede come erba medicinale e stimolante, e in un’altra che, al contrario, individua in essa il sinonimo dell’illegalità.
Il progetto vincitore è stato riconosciuto capace di argomentare in modo coerente i temi dell’esperienza legata all’uso della maijuana, del rapporto con il contesto locale e dell’innovazione architettonica della proposta presentata.
1° premio / “U-CAN” – I-Ting Chuang, Yu Han Wu, Takanori Kodama e Jing Lin Yao
Il progetto vincitore, dal titolo U-Can, propone un distributore posizionato tra gli elementi tipici dei tetti delle città di Taiwan. Si tratta di aggiunte illegali che sono state progressivamente assimilate, nel corso degli anni, alle costruzioni vere e proprie e sono diventate luogo di culto e di aggregazione sociale.
Associando il distributore di cannabis a questi elementi implicitamente condonati, il team, appartenente alla National Taiwan University of Science and Technology, vuole mettere in luce il paradosso politico che grava su una sostanza illecita, dimostrando come la marijuana sia semplicemente un fenomeno culturale e non un prodotto da vietare.
Il progetto vuole lanciare un messaggio molto forte: proprio come la marijuana, gli insediamenti collettivi sui tetti di Taiwan sono spazi non autorizzati, marginali, proibiti, ma al tempo stesso una parte fondamentale dell’identità urbana della città.
2° premio / “CANNALEONIC BANK” – Héctor Durán, Albert Pla e Joan Pau Albertì
La medaglia d’argento è stata conquistata dal team spagnolo che ha presentato il progetto Cannaleonic Bank, capace di abbinare l’architettura a un linguaggio ironico e versatile.
L’ambientazione strategicamente scelta è il parco di ricerca medica a Barcellona, in Spagna. Il team vuole porre l’accento sulla dicotomia che caratterizza la percezione, da parte del pubblico, della marijuana: da un lato c’è il suo uso medicinale, dall’altro quello legato esclusivamente al divertimento.
Il progetto si caratterizza per la presenza di un particolare muro fatto di opuscoli informativi. La pelle esterna si dirada lentamente, man mano che il pubblico acquisisce informazioni, per mostrare la vera anima del progetto, caratterizzata dai volumi interni, squadrati e regolari, che si sviluppano intorno ad uno spazio aperto centrale. Su di esso “galleggia” un singolare tipo di copertura su cui trovano posto rigogliose piantagioni.
3° premio / “CANNABIS CROCIERA” – Sheehan Wachter e Cruz Crawford
Il terzo posto è stato conquistato dal team statunitense dello studio Uburo Design che ha presentato il progetto Cannabis Crociera.
L’idea prende avvio da un battello a vapore, mezzo di trasporto storicamente utilizzato per gli spostamenti di persone e merci. Oggi diventa il luogo di distribuzione della cannabis, tra colonnati eleganti, sale lussuose e ampie passeggiate per individui di spicco.
Il messaggio che il team vuole lanciare è molto forte e coraggioso: la cannabis si sta evolvendo e sta passando dall’essere una trasgressione al diventare motivo di prestigio.
L’architettura del battello Cannabis River-Cruise ripropone il modello storico della barca a vapore, inserendo spazi più intimi, in corrispondenza del ponte inferiore chiuso, e passeggiate all’aperto per osservare ed essere osservati. La grande sala interna crea un ambiente più privato ed è destinata al consumo di cannabis medicinale. La nave, intanto, si muove da nord a sud, liberamente, così come la società dovrebbe essere libera dalle restrizioni culturali e politiche.
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