È un raggruppamento di progettisti di Bergamo, guidati dall’architetto Luigino Pirola, con la proposta «Flânerie», ad aggiudicarsi il concorso di progettazione per la riqualificazione e la rigenerazione urbana del Centro Piacentiniano, ossia il centro di Bergamo Bassa. L’esito della competizione, lanciata dal Comune lo scorso 5 maggio, è arrivato il 1° febbraio in una conferenza a Palazzo Frizzoni. Ad essere apprezzato dalla giuria, presieduta da Fulvio Irace, è stata soprattutto la capacità, da parte dei vincitori, di saper mettere in risalto le potenzialità del sito, rispettandone il valore identitario.
Piazza Dante ed accesso all’ex Albergo Diurno
Oltre a Luigino Pirola, il team vincitore è composto dagli architetti Maria Claudia e Carlo Peretti, Simone Zenoni, Gianluca Gelmini e Elena Franchioni. Prevista già nel 2018 la riqualificazione del primo ambito di intervento su Piazza Dante e sul sistema del Quadriportico.
Un proposta «attenta al valore identitario del luogo»
Della proposta vincitrice, la commissione giudicatrice – che oltre al presidente Fulvio Irace era composta da Enric Massip-Bosch, Paola Morganti, Fulvio Adobati e Dario Mazza – ha apprezzato in modo particolare «la misura e la ponderatezza con cui il progetto affronta le tematiche del concorso» attraverso una soluzione che «sviluppa una strategia di valorizzazione del Centro Piacentiniano per interventi minimali, incentrati soprattutto sulla riprogettazione delle pavimentazioni e sul ruolo protagonista del verde come nuovo connettivo», partendo da un «atteggiamento di rispetto per l’esistente che riconosce il valore identitario degli spazi piacentiniani, mettendone in risalto le potenzialità d’uso al momento solo parzialmente valorizzate».
Oggetto della riqualificazione è un luogo di grande valore per la città, dal punto di vista storico, architettonico, urbanistico e culturale, realizzato nei primi trent’anni del Novecento, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini e dall’ingegnere Giuseppe Quaroni. Aggiornare tale complesso sistema insieme agli usi, agendo sugli spazi urbani aperti, comprese le piazze, e ripensando alcuni immobili in disuso o sottoutilizzati, era il tema.
I progettisti hanno previsto l’implementazione del verde e la realizzazione di nuove pavimentazioni che migliorano la leggibilità degli spazi. Per piazza Dante (si veda immagine in alto) hanno pensato ad un nuovo ingresso per l’ex Albergo Diurno. L’ex Diurno è una struttura sotterranea che si estende per circa 1200 metri quadri al di sotto della piazza e che, pensato come rifugio antiaereo durante la Second Guerra mondiale (ma mai utilizzato per questo scopo), venne poi impiegato come “albergo diurno”, nome con il quale si indicavano dei centri che includevano diverse attrezzature, quali: bagni pubblici, terme, docce, barbieri e nel caso di Bergamo c’erano anche attività di svago. L’ingresso agli spazi ipogei, pensato dal raggruppamento vincitore, è un segno deciso, ma sensibile verso il contesto. Importante anche l’intervento su piazza Cavour (si veda la seconda immagine della gallery), per valorizzare la quale si è pensato a un sistema di verde e ad una vasca ovale intorno al monumento di Donizetti.
Al secondo posto, Matteo Battistini; al terzo lo studio Labics
Il progetto «Flânerie» è stato considerato il migliore fra i quattro giunti alla fase finale. Al secondo posto si classifica la cordata guidata da Matteo Battistini, affiancato da Francesco Ceccarelli, Davide Agostini, Stefania Proli e Federico Conti. Il terzo posto va allo studio Labics (Francesco Isidori e Maria Claudia Clemente), che ha partecipato con João Antonio Ribeiro Ferreira Nunes (Proarp), Alfredo Ingeletti (3TI Spa), Nicolò Savarese e Maria Iva Sacchetti. A seguirli in classifica c’è Vincenzo Latina con Salvatore Mancuso, Francesco Lutri, Maria Rosa Trovato, Tiziana Calvo e Roberto Germanò.
Strada spianata verso la realizzazione
Ai vincitori andrà l’affidamento della progettazione del primo lotto di intervento (già finanziato), previsto su Piazza Dante e sul sistema del Quadriportico. Si tratta in particolare di un primo ambito di intervento, i cui lavori, come previsto dal programma triennale delle opere pubbliche 2017-19, ammontano a 1 milione di euro.
Il progetto vincitore e le proposte degli altri finalisti saranno in mostra dal 16 febbraio nell’atrio del palazzo Casa della Libertà, in piazza della Libertà 7 a Bergamo. I passi successivi sono stati spiegati dall’assessore alla riqualificazione urbana, Francesco Valesini: «Dopo la mostra che consentirà a tutti di poter valutare gli esiti di questo concorso, ci metteremo subito al lavoro con il vincitore, insieme al collega Brembilla e a tutti coloro che a vario titolo intervengono su questa area, per arrivare subito a redigere l’esecutivo su Piazza Dante e dare avvio ai primi lavori, così come già fatto per Piazzale Marconi, Piazza Carrara e, a breve, per Piazza Risorgimento». L’assessore fa riferimento ad altri concorsi che l’amministrazione ha lanciato tempo fa e che, vinti da giovani professionisti, si stanno realizzando. Il progetto per il restyling di piazza Risorgimento fu vinto da Federico Bargone, mentre il progetto per piazza Carrara è di Andrea Borghi.
Secondo Fulvio Irace, il concorso è «un’operazione di rigenerazione urbana che fa della proposta architettonica il punto di partenza di un processo di cambiamento che si attua attraverso interventi minimi, codificati da un set di regole per la trasformazione. Richiama anche l’attenzione sul processo, che per la sua realizzazione richiederà una governance il più allargata possibile, che necessita cioè di coinvolgere istituzioni, privati e opinione pubblica in una significativa sinergia. La città si cambia con l’architettura quando questa a sua volta innesca nuovi comportamenti».
Mariagrazia Barletta
© Riproduzione riservata