«Fresco, giovane e dinamico». Sono queste le tre qualità attribuite al progetto di restyling degli ostelli di Firenze, Berlino e Praga, proposto dal giovane studio 02 arch di Milano, guidato da Ettore Bergamasco e Andrea Starr Stabile, che si è aggiudicato il concorso di progettazione “3 ostelli, 3 città“. La competizione era stata lanciata circa un anno fa – con la collaborazione della Fondazione architetti Firenze – da Elite Club Vacanze, il gruppo proprietario di una catena di ostelli, leader nel segmento del turismo open-air, che nel frattempo ha intrapreso un processo di ristrutturazione del brand, cambiando il suo nome in Human Company.
Come richiesto dal bando, i giovani progettisti di 02 arch (nel team: Laura Colosi, Francesca Ambrosi, Elena Bigioni, Martina Cicolari, Francesca Pedrazzi, Enrico Serventi, Lorenzo Lanzani) hanno proposto soluzioni per due camere tipo per l’ostello di Firenze e per la riconfigurazione della hall di ingresso della struttura di Berlino. Progetti che serviranno per indirizzare il restyling di 380 camere e degli spazi comuni dei tre ostelli di Praga, Berlino e Firenze. Il bando prevedeva l’affidamento ai vincitori della progettazione complessiva e della direzione artistica per le 380 camere e per gli spazi comuni dei tre ostelli. C’è stato un primo contatto con i committenti, «siamo stati invitati a vedere gli spazi a Berlino, e abbiamo presentato un moodboard con sostanzialmente delle nuove idee perché nel frattempo la società è cambiata nella sua struttura, abbiamo presentato il progetto a Firenze e ora siamo in attesa che ci ricontattino» racconta Ettore Bergamasco.
Lo studio 02 arch è noto per aver progettato il nuovo asilo, tutto in legno, per l’area di CityLife, a Milano. Un progetto nato da un concorso, la cui prima pietra è stata posata a luglio scorso (si veda l’articolo del 21 luglio). «La consegna è prevista per fine aprile», ci dice Andrea Starr Stabile. Gran parte dell’attività dello studio milanese è assorbita da progetti di interior design, che, riferisce ancora Ettore Bergamasco, comprendono appartamenti tra Milano e provincia, ma non solo: «Per quanto riguarda architetture più grosse, siamo impegnati – continua Bergamasco – con l’ospedale Buzzi di Milano, al cui interno opera l’associazione Obm onlus per la quale abbiamo realizzato progetti di umanizzazione di alcuni spazi dell’ospedale, come il pronto soccorso, gli ingressi e il day-hospital. Ugualmente seguiamo la Piccola casa del rifugio, una casa di riposo per anziani, a Milano, per la quale abbiamo realizzato un’area bar e un padiglione per malati di Alzheimer».
Il progetto per i tre ostelli
Il progetto vincitore del concorso “3 ostelli, 3 città” propone spazi accattivanti, in cui estetica, funzionalità e comfort trovano un loro equilibrio. Soprattutto, gli spazi riprogettati acquistano una nuova e unitaria identità, che si percepisce già all’esterno e che dà carattere alle aree comuni e alle stanze. Secondo la giuria, si tratta di un «progetto con una forte ricerca sull’identità che si propone in modo dinamico, fresco e giovane», caratterizzato da «un design sottotraccia che non si impone, si snoda in tutti gli ambienti in maniera costante, con alcuni dettagli di grande efficacia, come la grafica della carta da parati o gli elementi iconici sulle facciate».
Isole funzionali e riconoscibilità per l’ostello di Berlino
La caratterizzazione degli ostelli inizia già dall’esterno. I progettisti, per la struttura di Berlino, hanno immaginato di ravvivare l’imponente facciata in mattoni con due elementi caratterizzanti: due strutture di legno a forma di casetta, una appesa alla facciata, ben visibile, e l’altra ad incorniciare l’ingresso. Le due strutture, leggere e mobili, sono pensate per essere facilmente replicabili negli ostelli di Firenze e Praga.
Nella hall dell’ostello di Berlino gli spazi vengono suddivisi in isole funzionali, organizzate in modo da dare risalto alla grande vetrata che affaccia sul giardino interno. Rendere «lo spazio più permeabile, trasparente, sia visivamente che fisicamente, e più funzionale» è stato l’intento, spiegano i vincitori nella loro relazione progettuale.
Le tre isole, conformate attraverso strutture leggere e di diversa forma, contengono la reception e le aree “snack & drink” e “relax”. L’area snack, in particolare, è ravvivata da un box rivestito con carta da parati disegnata ad hoc, in cui vengono incassati i distributori di snack.
Gli arredi mobili sono leggeri e ciascuno ha un nome: i plus-pouf sono grossi cuscini dalla forma di petalo; la pancaluce è una seduta con schienale basso e luce integrata; il cubo è un tavolino ma può funzionare anche come sgabello; infine play-time custodisce giochi di società.
Gli arredi fissi sono studiati a partire dal singolo modulo, costituito da profili in ferro a sezione quadrata, a partire dai quali, con l’aggiunta di mensole, sedute e elementi contenitori, si ottengono diverse configurazioni.
«La semplicità e la modularità degli arredi sono la forza del progetto, in quanto consentono la massima adattabilità e flessibilità nello spazio». I progettisti sono attenti nel generare «uno schema ripetibile per la ristrutturazione delle hall dei Plus hostel di Firenze e Praga e anche per la progettazione delle future strutture. Tutto ciò è studiato per dare un’immagine personale e riconoscibile dei Plus hostel nel mondo» si legge ancora nella relazione di progetto.
Nuova identità anche per le camere
Per l’ostello di Firenze sono state riprogettate le camere da 2 e da 4 posti. I materiali e i colori utilizzati negli spazi comuni a Berlino, come il legno, la carta da parati e i profili in ferro che caratterizzano gli arredi fissi, sono riproposti anche nelle camere.
Nella camera a 4 posti il classico letto a castello diventa in un dispositivo sofisticato e confortevole, in cui lo spazio a disposizione per ogni persona è maggiorato. Le scale sono inclinate e non più rette e viene aggiunto un piccolo spazio privato per ciascun posto letto.
Un profilo verniciato giallo fornisce il sostegno per ganci appendiabito e funziona da supporto per lampade e per uno specchio a tutta figura. Su di esso, con ganci e calamite, si possono appendere messaggi, mappe e foto. La struttura in ferro verniciato e i pannelli multistrato, diversamente declinati, danno forma agli arredi di base: armadio, scrittoio e letti.
di Mariagrazia Barletta