Il concorso di idee bandito dall’Organizzazione No Profit Balouo Salo per promuovere la ricerca nel campo della progettazione nei paesi in via di sviluppo, si è concluso premiando al primo posto il progetto italiano Culture Well of Sédhiou, un edificio che mette in relazione elementi tradizionali con forme contemporanee ed un attento studio sui metodi di raccolta e depurazione dell’acqua piovana.
L’Italia è rappresentata anche al secondo posto grazie al progetto di Giulia Grazioli e Giulia Cascioli, mentre il terzo posto è occupato dagli spagnoli Sergio González Torres, Ana Méndez Garzo, Santiago Cañete Sánchez.
I vincitori sono stati nominati da una giuria di calibro internazionale composta da: Kengo Kuma, Toshiki Hirano (Università di Tokyo), Agostino Ghirardelli (SBGA), Azzurra Muzzonigro (Stefano Boeri Architetti), René Bouman (Mohn+Bouman Architects), Camillo Magni (Architetti Senza Frontiere Italia), Angelo Ferrara , Pilar Diez Rodriguez, Rainer Kasik (X Architekten), Sebastiano D’Urso (Università di Catania), Giuseppe Mazzaglia (Kaan Architects), Ignazio Lutri (In/Arch), Raoul Vecchio (Balouo Salo).
Come da tradizione del concorso, anche quest’anno l’intero ricavato, derivato dai contributi di iscrizione dei partecipanti, è stato interamente devoluto all’organizzazione umanitaria Balouo Salo, che opera in Africa per la risoluzione delle problematiche sociali che affliggono le comunità.
Kaira Looro Architecture Competition for Cultural Center
Il concorso Kaira Looro, che in lingua Mandinga vuol dire Architettura per la pace, chiedeva ai partecipanti di progettare un centro culturale nel rispetto dell’ambiente e degli equilibri culturali locali per favorire il miglioramento delle condizioni di precarietà della comunità e la conservazione delle tradizioni, attualmente messe a rischio dalla globalizzazione e dai fenomeni migratori.
1° posto | CWS – Culture Well of Sédhiou | Italia
Giacomo Spanio, Sergiu Cernea, Paolo Reali, Nicola Puppin
L’edificio del team italiano OMONIOALY346, sensibile al contesto, è pensato per connettere elementi tradizionali a forme moderne.
Lo studio della raccolta delle acque piovane e della depurazione con metodi naturali ha avuto un ruolo centrale nel processo di ideazione del nuovo Centro Culturale. Il progetto si articola infatti intorno a due elementi, un pozzo alla veneziana, tecnologia scelta perché si basa sull’utilizzo di argilla e sabbia, due materiali reperibili anche a Sédhiou, e un impluvium ispirato alla Domus Pompeii.
L’impluvium da vuoto è utilizzato come spazio ombreggiato di sosta per i visitatori, nei momenti di pioggia invece diventa un serbatoio di raccolta dell’acqua in cui inizia il processo di depurazione e filtraggio sotterraneo.
I materiali di costruzione rispecchiano la forte relazione con l’ambiente locale e l’esigenza di ridurre i costi e i tempi di costruzione, per questa ragione il cemento è limitato esclusivamente al basamento, i muri sono invece realizzati in mattoni di terra rivestiti di argilla e il tetto in bamboo incrociato.
Il nuovo Centro Culturale intende infine dal punto di vista funzionale avere un grande impatto sulla popolazione di Sédhiou, diventando un nuovo punto di incontro.
2° Posto | Architecture for peace | Italia
Giulia Grazioli, Giulia Cascioli
Il progetto del team italiano LIAOLIALY094 propone invece di realizzare uno spazio dove le culture possano essere tramandate e diffuse, si concretizza così un’architettura sostenibile che promuove l’insegnamento e la conservazione delle tradizioni attraverso l’utilizzo di materiali locali e l’organizzazione di attività tipiche della regione, come agricoltura e artigianato.
L’edificio si sviluppa longitudinalmente rispetto al lotto e si presenta come una grande struttura in legno in cui, grazie ad operazioni di addizioni e sottrazioni, si alternano volumi e spazi aperti.
Nelle quattro costruzioni sono stati progettati spazi espositivi, piccoli uffici, servizi e zone pensate per trasmettere le tradizioni e la cultura locale, esternamente invece sono piantati alberi da frutto e realizzati piccoli arredi in legno.
3° Posto | Filter for shelter | Spagna
Sergio González Torres, Ana Méndez Garzo, Santiago Cañete Sánchez
La proposta del raggruppamento spagnolo GIOLEZAIN562 prevede l’ideazione di un prototipo semplice, economico e sostenibile capace di permettere agli abitanti di Sédhiou di costruire spazi confortevoli e adatti a condividere una vita di comunità.
Costruito intorno ad una corte centrale, il sistema permette di realizzare una grande varietà di configurazioni spaziali e funzionali, secondo diversi gradi di privacy. Il centro è infatti realizzato da filtri che delimitano aree di attività distribuite su piattaforme che circondano il cortile.
Per la concezione del progetto sono stati impiegati diverse tecnologie per la protezione dal sole e il raffrescamento naturale, i tetti ad esempio, realizzati ad altezze ed inclinazioni diverse proteggono dalla pioggia e dal sole, i muri, rastremati verso l’alto, favoriscono la fuoriuscita del calore, le tende in tessuto filtrano la luce solare e creano luoghi piacevoli adatti alla discussione, all’apprendimento, alla lettura e alla condivisione.
Grazie ad un mix di spazi e involucri diversificati il progetto garantisce atmosfere e qualità differenti allo spazio migliorando le relazioni sociali per gli utenti.
Honorable mentions
- Mayuqi Liang, Jiajia Li, Qi Wang | Cina
- Camilla Fiorucci, Ludovica Fioravanti, Antonietta D’Urso, Giuseppe Falabella | Italia
Mentions
- Tommaso Secchi, Dario Ruberti, Francesco Bonanomi, Marta Catillo | Italia
- Federico Hernández Barrón, Gabriel Alejandro, Madrigal Betancourt | Messico
- Erick Serrano, Mónica Morales | Messico
- Fanbo Zeng, Hongliang Pan, Nan Jiang, Jianhua Lei | Cina
- Riccardo Renzi, Elena Ceccarelli, Anna Dorigoni | Italia
Lista completa dei progetti finalisti:
www.kairalooro.com