Ai piedi del Gargano l’architetto Alessio Scarale dello studioassaus firma un progetto di rigenerazione dell’area delle Cave di Pietra di Apricena che punta a far convivere il mondo culturale e turistico con quello dell’estrazione e della lavorazione di uno dei principali poli marmiferi d’Italia.
Il progetto sarà premiato domani durante la cerimonia conclusiva del Premio Eco_Luoghi 2017/18 come uno dei tre vincitori ex-aequo per la Linea progettuale Rigenerazione nella Categoria Senior.
Dopo la chiusura della Mostra dei progetti premiati, inaugurata il 21 settembre presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre negli spazi dell’ex-Mattatoio, saranno consegnati i premi per le due linee progettuali di cui si compone il premio: Abitare sostenibile e Rigenerazione.
La Giuria, composta da Giuseppe Barbieri – Presidente, Orazio Carpenzano, Maurizio Carta, Carlo Gasparrini, Mosè Ricci, Chiara Tonelli e Luca Zevi, ha scelto di premiare il progetto di Apricena con la seguente motivazione: “Come far convivere l’aspetto economico produttivo con quello della valorizzazione e della fruizione culturale e turistica in un’area di alta valenza paesaggistica come quella delle cave di Apricena? Questo l’obiettivo della proposta che, a questo fine, utilizza sapientemente una pluralità coerente di azioni – ponti sospesi sul vuoto di una cava dismessa, percorsi, coperture, nuovi involucri di manufatti esistenti, rimodellazione tridimensionale dei suoli – con una sobria e sapiente orchestrazione di essenziali e coerenti figure architettoniche in fertile dialogo con i luoghi”.
Il Premio è promosso dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Unioncamere e Associazione Mecenate 90, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Roma Tre, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il sostegno di FederlegnoArredo.
PACPApricena (Parco Area delle Cave di Pietra di Apricena)
Il bacino marmifero di Apricena, con una superficie di oltre 800 ettari, rappresenta un elemento costitutivo del territorio pedegarganico, sia dal punto di vista economico che culturale.
Da un lato il territorio è infatti conosciuto a livello internazionale per un insieme di testimonianza storiche risalenti a diverse epoche, dall’età del Bronzo fino all’età romana con alcuni importanti rinvenimenti che lo segnalano quale sito archeologico preistorico più antico d’Europa, dall’altra, accanto a questo patrimonio culturale, Apricena è anche il terzo polo marmifero d’Italia e il primo del centro-sud, rappresentando ancora oggi un centro economico di riferimento nazionale.
Il progetto di rigenerazione tende ad esaltare le due anime di questo territorio, facendo convivere il mondo economico-produttivo dell’area, che per buona parte continuerà a funzionare per le attività di estrazione e lavorazione, con quello della valorizzazione e della fruizione ai fini culturali e turistici.
In questo senso l’obiettivo alla macro scala è quello di realizzare un Parco culturale dell’Area delle Cave di Pietra di Apricena (P.A.C.P.A.) riqualificando e rigenerando aree e edifici abbandonati o dismessi per creare nuovi attrattori culturali, riutilizzando alcune cave inattive o in corso di dismissione definitiva per adibirle a nuove funzioni pubbliche (artistiche, espositive, sportive, didattiche, esperienziali, scientifiche, ricreative, di intrattenimento e di spettacolo).
Il masterplan si struttura quindi intorno a 9 polarità, ovvero singoli progetti che ospitano diverse funzioni, collegati e tenuti insieme da percorsi di visita differenziati (carrabili – ciclabili – pedonali), che si sovrappongono, nella maggior parte dei casi, ad antichi tracciati o percorsi storici.
A questa rete di mobilità sostenibile, si affiancherà il piano di recupero dell’architettura rurale storica e degli edifici di valenza culturale presenti all’interno della superficie del PACPApricena.
Infine, si prevede il riuso di una porzione di ferrovia dismessa della Linea Adriatica, con l’inserimento di una pista ciclabile e il recupero della ex stazione di Apricena, nonché la realizzazione di un tratto della Ciclovia Adriatica che secondo il tracciato ufficiale attraversa, in variante interna, proprio l’area delle cave di pietra.
Centro Visite / Esposizioni / Accoglienza Turistica
Il progetto del centro visite riutilizza un vuoto di circa 10 m di profondità creatosi inseguito ai lavori di scopertura del terreno e al saggio per l’apertura della cava, che si è poi rivelato infruttuoso e per tale ragione abbandonato.
Come una vera e propria operazione di rimarginazione di una ferita il progetto si sviluppa a ponte tra due bordi paralleli della fossa, snodandosi in modo non invasivo con il livello di copertura posto a filo terreno e il corpo dell’edificio ad una quota inferiore, come sospeso nel grande vuoto della cava.
Il manufatto sfrutta poi la rampa, un tempo utilizzata per la discesa in cava degli escavatori e degli addetti, per appoggiare, da un lato, il percorso di accesso al piano sottostante del Centro Visite e, dall’altro, la cordonata che permette di scendere al livello più basso, dove si troverà uno spazio per piccole presentazioni e conferenze all’aperto.
Museo / laboratorio Paleontologico
Il progetto di rigenerazione, nel caso di Pirro Nord, riveste una grande importanza concettuale perchè reinterpreta la prima evidenza dell’arrivo dell’Uomo in Europa, all’incirca 1,6-1,3 milioni di anni fa.
Qui sono stati recuperati alcuni fabbricati posti in sommità della parete, un tempo utilizzati come ufficio minerario o rimessa per gli automezzi e poi come mensa per i cavatori o spazi di deposito.
La nuova realizzazione avvolge le costruzioni esistenti con una struttura in acciaio corten che sostiene una controfacciata leggera, costituita da cavi d’acciaio a cui sono “appese” delle lastrine in pietra ottenute dal taglio ‘a misura’ di una caratteristica falda, sottilissima, che spesso si trova interposta tra due falde di potenza maggiore e che in genere viene scartata, distrutta o portata in discarica.
Eco_Luoghi 2017/18 | Gli altri vincitori
Linea progettuale “Case per un abitare sostenibile”:
- CARTHOME – categoria Junior, Arch. Paolo Colonna
- WOOD HOUSE – categoria Junior, Arch. Federica Mares
- HOME KIT – categoria Senior, Arch. Marino La Torre
- DOMANI – categoria Senior, Arch. Roberta Casarini e Andrea Rinaldi
- RURAL REVOLUTION – categoria Senior, Arch. Juri Battaglini
Linea progettuale “Rigenerazione Urbana”
- MARGHERA TERRENO FERTILE – categoria Junior, Arch. Laura Mazzei
- MOVE ON UP – categoria Junior, Arch. Riccardo Teo
- VELLETRI 2030 – categoria Junior, Arch. Stefania Commendatore
- CLIVIO BIKE – categoria Senior, Arch. Alberto Pistilli
- CASO STUDIO GRANGIA DI LARIZZATE (VE) – categoria Senior, Arch. Alberto Ulisse
Inoltre, nell’ambito della linea progettuale Rigenerazione Urbana è stata assegnata all’unanimità una speciale menzione di merito al progetto ANTI PARASITE – categoria Junior, Arch. Ottavio Ferri (capofila).
Maggiori informazioni:
www.mecenate90.it/ecoluoghi