bonaparte : [post n° 230193]
barone ed archistar che parla di precariato
ma l'avete sentito??? non sapevo se ridere o piangere...
No, non l'ho sentito. Ma a chi ti riferisci esattamente? Perchè non ci racconti cos'ha detto? :-)
una nota archistar internazionale... indizi: veste sempre nero, romano, un po' sovrappeso (per nn fare nomi come da regolamento di questo forum)... ha tenuto uno sproloqui di 15 minuti su quante famiglie facciano fatica a fare investimenti a causa del precariato, su quanto i giovani nn riescano a costruirsi un futuro... ho un amico che ha fatto da lui uno stage GRATIS di 2 anni, lui che è pieno di commesse pubblica, tratta i dipendenti a pane e acqua e si permette di parlare così ... ma quale ipocrisia sta dominando questo paese??? allora mi sono chiesta: chi sarebbero per lui i colpevoli di questa situazione???
l'archistar è ipocrita, ma non meno di altri noti manager ......c'è di peggio e purtroppo il peggio non ha mai fine.............vedi report di domenica!
Linka l'intervista!
C facciamo 2 risate almeno!
Linka l'intervista!
C facciamo 2 risate almeno!
Noi ggggggggggggggiovani immagino, che abbiamo poca voglia di fare sacrifici e bla bla blaaaaaaaaaaaaa.
Quando a mia madre parlo della nostra situazione lavorativa dice che dovrei smettere di lamentarmi e cercare altro (inutile dire che sono molto ben messa rispetto alla media).
Non so se hai visto Report domenica sera: ti segnalo alcune perle (dopo aver visto le suddette perle mia madre si è indignata, io le ho spiegato che sono anni che cerco di farle capire cosa vuol dire essere precari).
Perla n. 1
Alla sede nazionale dell'INPS ci sono quasi tutti i tecnici che fanno assistenza al sistema informatico dell'ente che sono "assunti" a partita Iva, dovento ovviamente fare orario d'ufficio (8-17) a 1200 euri fatturati.
Perla n. 2
In vari comuni della provincia di Roma sono stati messi in comune, come impiegati, ragionieri e segretari che in realtà sono lavoritori socialmente utili da una decina d'anni, e quindi percepiscono regolare sussicio (circa 500 euri). Perciò il comune ha rimpolpato l'organico e paga solo mezzo stipendio, cioè la differenza tra lo stipendio di un impiegato "regolare" e il sussidio dei lavoratori di cui sopra. questi poveretti ovviamente si trovano con solo la metà dei contributi, visto che il sussidio di 500 euri non li prevede.
Perla n. 3
I segretari/stenografi che trascrivono le udienze dei tribunali erano assunti a t.i. da una ditta o cooperativa, che però ha perso l'appalto. Bene, la ditta subentrante gli ha fatto un ultimatum: o ti dimetti e ti riassumo a progetto (ovviamente con meno stipendio) o ti lascio a casa. Lo stipendio a progetto sono circa 27 euro netti per una giornata di cinque ore, straordinari non pagati. I lavoratori che non hanno accettato sono stati sostituiti da neolaureati a progetto. La ditta però ha vinto l'appalto proprio grazie ai lavoratori licenziati (circa 400).
Perla n. 4
Il presidente dell'INPS, Mastropasqua, fra consigli di amministrazioni, presidenze e vicepresidenze, consulenze di società o enti pubblici, privati o misti ha circa 50 incarichi (CINQUANTA), tutti con relativo stipendio. La cosa è stata scoperta e documentata dai giornalisti di Report.
Perla n. 5
Il secondo servizio si è occupato dell'UNIRE, l'ente statale che gestisce gli oppodromi e il mondo dell'ippica in generale. Per documentare gli sprechi dell'ente, il giornalista ha intervistato il presidente, che ha un ufficio di circa 150 mq. Quando il giornalista ha fatto notare al presidente che "il suo ufficio è il doppio del mio appartamento", lui ha risposto ridendo "beh allora è messo male eh?". Poi, quando il giornalista ha intervistato un ex presidente dell'Unire facendogli presente che era strano che l'ex presidente dell'ente che da i contributi di milioni di euri agli ippodromi dopo essersi dimesso sia diventato consigliere di amministrazione della società che gestisce uno dei suddetti ippodromi, lui ha replicato: "beh il consiglio di amministrazione. Non posso mica morire di fame no?".
Ecco, l'Itaglia è messa così.
:-(((((((((((((
P.S. Ma la nota archistar ha per caso un cognome che comincia per F e finisce per S? ;-)
Quando a mia madre parlo della nostra situazione lavorativa dice che dovrei smettere di lamentarmi e cercare altro (inutile dire che sono molto ben messa rispetto alla media).
Non so se hai visto Report domenica sera: ti segnalo alcune perle (dopo aver visto le suddette perle mia madre si è indignata, io le ho spiegato che sono anni che cerco di farle capire cosa vuol dire essere precari).
Perla n. 1
Alla sede nazionale dell'INPS ci sono quasi tutti i tecnici che fanno assistenza al sistema informatico dell'ente che sono "assunti" a partita Iva, dovento ovviamente fare orario d'ufficio (8-17) a 1200 euri fatturati.
Perla n. 2
In vari comuni della provincia di Roma sono stati messi in comune, come impiegati, ragionieri e segretari che in realtà sono lavoritori socialmente utili da una decina d'anni, e quindi percepiscono regolare sussicio (circa 500 euri). Perciò il comune ha rimpolpato l'organico e paga solo mezzo stipendio, cioè la differenza tra lo stipendio di un impiegato "regolare" e il sussidio dei lavoratori di cui sopra. questi poveretti ovviamente si trovano con solo la metà dei contributi, visto che il sussidio di 500 euri non li prevede.
Perla n. 3
I segretari/stenografi che trascrivono le udienze dei tribunali erano assunti a t.i. da una ditta o cooperativa, che però ha perso l'appalto. Bene, la ditta subentrante gli ha fatto un ultimatum: o ti dimetti e ti riassumo a progetto (ovviamente con meno stipendio) o ti lascio a casa. Lo stipendio a progetto sono circa 27 euro netti per una giornata di cinque ore, straordinari non pagati. I lavoratori che non hanno accettato sono stati sostituiti da neolaureati a progetto. La ditta però ha vinto l'appalto proprio grazie ai lavoratori licenziati (circa 400).
Perla n. 4
Il presidente dell'INPS, Mastropasqua, fra consigli di amministrazioni, presidenze e vicepresidenze, consulenze di società o enti pubblici, privati o misti ha circa 50 incarichi (CINQUANTA), tutti con relativo stipendio. La cosa è stata scoperta e documentata dai giornalisti di Report.
Perla n. 5
Il secondo servizio si è occupato dell'UNIRE, l'ente statale che gestisce gli oppodromi e il mondo dell'ippica in generale. Per documentare gli sprechi dell'ente, il giornalista ha intervistato il presidente, che ha un ufficio di circa 150 mq. Quando il giornalista ha fatto notare al presidente che "il suo ufficio è il doppio del mio appartamento", lui ha risposto ridendo "beh allora è messo male eh?". Poi, quando il giornalista ha intervistato un ex presidente dell'Unire facendogli presente che era strano che l'ex presidente dell'ente che da i contributi di milioni di euri agli ippodromi dopo essersi dimesso sia diventato consigliere di amministrazione della società che gestisce uno dei suddetti ippodromi, lui ha replicato: "beh il consiglio di amministrazione. Non posso mica morire di fame no?".
Ecco, l'Itaglia è messa così.
:-(((((((((((((
P.S. Ma la nota archistar ha per caso un cognome che comincia per F e finisce per S? ;-)
Bhe.....la storia del cambiare lavoro non mi è nuova...ma il problema e molti di noi lo sanno è ke spesso diventa una scelta di vita, non una soluzione temporanea in attesa di altro...è 1 problema di compatibilità! bisogna stare nel mercato non fuori...forse è proprio questo il problema...noi ggggiovani siamo così presuntuosi, da non poter rinunciare? è questo il sacrificio che ci viene chiesto?
Dimenticavo, per tornare all'argomento principale....chi ha tanto mangia sempre di più.. a noi restano solo le briciole, se avanzano, e nessuna prospettiva! Vedo incarichi che vanno sempre nelle stesse mani, nella mani di chi ha già ben oltre al necessario per campare....e quando io giustamente chiedo: "e noi gggiooooovani?"....." Bhè caro gggiooovane io se posso prendere altro lavoro per me meglio per te!" è il cane che si morde la coda purtroppo.....
Accettiamo quello che non possiamo cambiare e modifichiamo in noi quello che possiamo modificare. E' giusto lavorare gratis e far arricchire l'archistar con una gavetta che dura all'infinito? Sono il primo adire che mi occorre molta formazione ma la si puo fare anche i azienda in condizioni umane, e per umane basterebbe un contratto a tempo determinato (anche da 700-800€) come fanno all'estero abolendo le false partite iva
Il problema è i "manager" pubblici che mandano in bancarotta gli enti società pubbliche ecc. di cui si occupano -vedi ad esempio Trenitalia o Alitalia- ottengono buonuscite milionarie e nuovi incarichi da un'altra parte.
Quello che adesso è all'unire ammetteva candidamente che non importa essere esperti di cavalli per dirigere lnete che si opccupa dell'ippica: tanto siamo manager. Si, mi chiedo io, ma come fai a valorizzare un ippodromo se non sai come funziona? Aaaaaaaah certo, ci sono pur sempre i consulenti degli amici a cui fare un favore.
Quello che adesso è all'unire ammetteva candidamente che non importa essere esperti di cavalli per dirigere lnete che si opccupa dell'ippica: tanto siamo manager. Si, mi chiedo io, ma come fai a valorizzare un ippodromo se non sai come funziona? Aaaaaaaah certo, ci sono pur sempre i consulenti degli amici a cui fare un favore.
X ILY ma tu hai notato che tutti i manager di cui parli sono della stessa eta', e' un problema generazionale purtroppo. Io credo che dobbiamo solo aspettare che la natura faccia il suo corso sperando che non sia poi troppo tardi. Per essere manager non conta tanto l'esperienza ma la freschezza di idee e la capacita di innovare cosa che gli ultra 60enni non hanno per un fisiologico disinteressamento dovuto all'eta'. E questo lo vediamo pure nell'architettura.
A roma ci sono 3 fabbricati ristrutturati di recente, hanno gli stessi prospetti e la stessa illuminazione blu e gli stessi dettagli di finitura, una cosa allucinante. Magari cambiano un po nella forma ma l'idea di base e' la stessa, non so gli ne e' responsabile ma e' triste
1 edificio terna in via galbani
2 stazione tiburtina prospetto visibile dalla tangenziale
3 campidoglio 2 all'ostiense ad angolo tra via della moletta e piazza g da verrazzano
Poi certo io non mi considero geniale e non dico che si poteva fare meglio ma fare 3 cloni nella stessa citta' è veramente indice di scarsa creativita', fa pensare all'edilizia residenziale dell unione sovietica dove trovi dall'ukraina ala kamciatka lo stesso palazzone multipiano prefabbricato da 8 piani pealizzato negli anni 70-80 del secolo scorso
A roma ci sono 3 fabbricati ristrutturati di recente, hanno gli stessi prospetti e la stessa illuminazione blu e gli stessi dettagli di finitura, una cosa allucinante. Magari cambiano un po nella forma ma l'idea di base e' la stessa, non so gli ne e' responsabile ma e' triste
1 edificio terna in via galbani
2 stazione tiburtina prospetto visibile dalla tangenziale
3 campidoglio 2 all'ostiense ad angolo tra via della moletta e piazza g da verrazzano
Poi certo io non mi considero geniale e non dico che si poteva fare meglio ma fare 3 cloni nella stessa citta' è veramente indice di scarsa creativita', fa pensare all'edilizia residenziale dell unione sovietica dove trovi dall'ukraina ala kamciatka lo stesso palazzone multipiano prefabbricato da 8 piani pealizzato negli anni 70-80 del secolo scorso
per ily: forse hai dimenticato una perla!
Non era nella stessa puntata di report che un tizio proponeva, per risolvere il precariato nella scuola, di fare come quel bravo insegnante che, durante i mesi estivi in cui era disoccupato, aveva incontrato a fare la guida a Pompei?
Non era nella stessa puntata di report che un tizio proponeva, per risolvere il precariato nella scuola, di fare come quel bravo insegnante che, durante i mesi estivi in cui era disoccupato, aveva incontrato a fare la guida a Pompei?
Verissimo, ma qui avviene la stessa cosa, solo che al posto del casermone grigio di 10 piani abbiamo il casermone faccia-a-vista di cinque piani, la lottizzazione postmoderna o il wine-bar all'ultima moda.
Se ci hai fatto caso è uguale dovunque: cambiano solo i colori delle ringhiere, per il resto stesso faccia a vista, stessi timpani, stesse fineste tonde 8solo del bagno), stessi balconcini più o meno rotondi.
Comunque i casermoni grigi di 10 piani li abbiamo anche noi: Scampia, il Pilastro a Bologna ecc. ecc.
Se ci hai fatto caso è uguale dovunque: cambiano solo i colori delle ringhiere, per il resto stesso faccia a vista, stessi timpani, stesse fineste tonde 8solo del bagno), stessi balconcini più o meno rotondi.
Comunque i casermoni grigi di 10 piani li abbiamo anche noi: Scampia, il Pilastro a Bologna ecc. ecc.
x Ily.. pensa che ho anche provato a cambiare ma nn mi cag... nessuno in altri ambiti ahahahahahahaha
Da spararsi
Da spararsi
Ossimori all'italiana: il barone archistar intellettualoide agganciato politicamente che parla di precariato; i sessantenni e settantenni politicanti con conflitto d'interesse ed amici degli amici che parlano e pianificano il futuro.
Povera Italia in mano agli italiani
Povera Italia in mano agli italiani
...anch'io..ed èper questo che sono ancora qui a godermi le meraviglie degli studi di architettura italiani...da spararsi sul serio...il fatto è che noi saremo precari fino alla stessa età in cui questi pseudomanager piranha pontificano di precariato, imbottiti di soldi da far schifo! dove andremo a finire...
resta sempre il Corso di Scienza di Ricostruzione Unghie
resta sempre il Corso di Scienza di Ricostruzione Unghie
Il negozio di ricostruzione unghie sotto casa mia riceve solo su appuntamento, ed è sempre pieno...tanto è il lavoro cha ha O_o ....senza nulla togliere ache fà ricostruzione unghie s'intende! E' solo sana invidia!
Ragazzi, so di attirarmi le iree di parecchi ma..... Dunque, io sono un architetto laureato un pò di anni fa che fa il manager. Lavoro in ambito commerciale e sono a contatto con diversi arch. anche molto importanti. L'architettura mi piace ma il mio fine è guadagnare. Personalemente l'arte me la sono messa da parte, professionalmente la faccio mettere da parte a molti architetti troppo esuberanti. Non vogli concordare con gli archistar, ma dovete capire (ho 50 anni) che questi qui sono manager di loro stessi. Voi sognate su architetture che in realtà sono operazioni finanziarie. Se vedreste dove sono nate alcune architetture e come perdereste la passione domani. Anche le celebrità devono stare sotto alla regola dei soldi. Nelle nostre università si sogna troppo purtroppo. Io sono uno di quelli che aiuta le star a fare architetture da casabella. Delle incredibili porcate a volte passano sui libri come opere d'arte. E tutti a sognare senza vedere cosa c'è dietro i particolari costruttivi o com'è un edificio dopo qualche anno....
alfonso scusa ma non capisco: con questo discorso dove vorresti condurci??? sono forse anche le archistar dei poveri precari???
A dire il vero volevo solo spiegare un pò meglio da dove nasce un'archistar. Molti architetti famosi non fanno che in minima parte gli architetti, sono manager in realtà. Sono persone innamorate dell'architettura, sono dei maestri certi, ma sono prima di tutto degli imprenditori che mirano alla massima rendita della propria azienda (studio con decine di architetti entusiasti). Molti hanno colto la palla al balzo degli stage, contratti a progetto, ecc. per abbattere le overheads. Giocano sull'entusiasmo dell'arch. che vuole lavorare con loro per imparare. La famosa archistar nominata sopra in questo post è famoso per tratttare male i propri dipendenti (è di una antipatia più unica che rara con tutti), pagarli poco, ed è pure uomo di sinistra (molto sinistra). Fate un pò voi i vostri conti.
ecco allora hai pienamente ragione: con la motivazione della passione x l'architettura troppa gente si svende, alla stregua delle fotomedelle che pagano per avere certi servizi fotografici, dimenticando che stiamo parlando di un mestiere, che anzitutto dovrebbe avere un riscontro economico... questi grassi predatori così si sentono giustificati nel trattare malissimo i dipendenti xchè poi si diranno "dopotutto, sono loro a voler essere trattati così" ed hanno ragione...
Aggiungo una cosa ragazzi (presumo che qui siate tutti più giovani di me). Gli archistar sono maestri dell'architettura, innamorati del loro lavoro, ma credetemi molti di loro passano quasi tutto il loro tempo a gestire lo studio da imprenditori. Ho visto più bilanci e fogli excell sulle loro scrivanie di disegni e schizzi.
Un consiglio ragazzi, non svendetevi mai. Lavorare in perdita per guadagnare un cliente è un operazione comune in tutto il mondo, ma pensate a voi stessi. Ogni singolo vostro sforzo o viene adeguatamente retribuito o serve a voi per guadagnare un cliente, un lavoro, imparare. Se non ci sono queste condizioni e fate i caddisti al prezzo di un operaio studiate nuovi metodi per specializzarvi. Ogni lavoro deve dare 2 cose: soldi e soddisfazione - nessuna delle due può mancare - il guadagno deve sempre esserci: o guadagnate o imparate.
Un consiglio ragazzi, non svendetevi mai. Lavorare in perdita per guadagnare un cliente è un operazione comune in tutto il mondo, ma pensate a voi stessi. Ogni singolo vostro sforzo o viene adeguatamente retribuito o serve a voi per guadagnare un cliente, un lavoro, imparare. Se non ci sono queste condizioni e fate i caddisti al prezzo di un operaio studiate nuovi metodi per specializzarvi. Ogni lavoro deve dare 2 cose: soldi e soddisfazione - nessuna delle due può mancare - il guadagno deve sempre esserci: o guadagnate o imparate.
In effetti io ho sempre pensato che un'archistar non riesca a tenere sotto controllo tutti gli aspetti dei suoi progetti: ad esempio, siamo sicuri che studi davvero lui tutti gli aspetti formali, materici, tecnici dei propri progetti? Che non si limiti, invece, a una serie di schizzi preliminari che poi i suoi collaboratori dovranno sviluppare concretamente, trasformandolo in un edificio che funziona studiandone il dimensionamento, i materiali, i particolari costruttivi?
In effetti condivido quello che dice Alfonso: due anni fa ad esempio lessi un ampio servizio sul Corriere della Sera in cui si diceva ad esempio che in alcuni edifici progettati da Gehry "pioveva dentro". Mi sembra ovvio che, per contenere un minimo i costi, si cerchi di risparmiare sui materiali "inutili", come ad esempio le impermeabilizzazioni, gli impianti ecc: questi edifici sono infatti generalmente costosissimi proprio per le soluzioni non consuete, le strutture curve, gli elementi a sbalzo, i componenti da far realizzare appositamente e su misura su indicazione dell'architetto ecc.
Vogliamo parlare ad esempio del ponte di Calatrava a Venezia, che non solo trasgrediva la legislazione edilizia italiana (la legge 13/89, per la precisione) perchè non era accessibile agli handicappati , ma sopratutto, in presenza di pioggia, nebbia o brina, risultava scivolosissimo per la sua pavimentazione di cristallo (mentre sempre la legge 13/89, se non ricordo male, prevede "pavmentazioni antiscivolo")? Quindi è lecito pensare non solo che il Nostro non si sia preoccupato di studiarsi la legislazione edilizia, ma anche che la commissione per la qualità edilizia di Venezia abbia accettato un progetto perchè il progettista si chiamava Calatrava, e non ad esempio, Desnip, Bonaparte o Ily.
Infine, sull'aumento macroscopico dei costi di realizzazione stendiamo un velo pietoso.
I citati Desnip, Bonaparte o Ily se sbagliassero così clamorosamente il preventivo di realizzazione per qualisiasi opera comunale o privata verrebbero immediatamente defenestrati, o sbaglio?
In effetti condivido quello che dice Alfonso: due anni fa ad esempio lessi un ampio servizio sul Corriere della Sera in cui si diceva ad esempio che in alcuni edifici progettati da Gehry "pioveva dentro". Mi sembra ovvio che, per contenere un minimo i costi, si cerchi di risparmiare sui materiali "inutili", come ad esempio le impermeabilizzazioni, gli impianti ecc: questi edifici sono infatti generalmente costosissimi proprio per le soluzioni non consuete, le strutture curve, gli elementi a sbalzo, i componenti da far realizzare appositamente e su misura su indicazione dell'architetto ecc.
Vogliamo parlare ad esempio del ponte di Calatrava a Venezia, che non solo trasgrediva la legislazione edilizia italiana (la legge 13/89, per la precisione) perchè non era accessibile agli handicappati , ma sopratutto, in presenza di pioggia, nebbia o brina, risultava scivolosissimo per la sua pavimentazione di cristallo (mentre sempre la legge 13/89, se non ricordo male, prevede "pavmentazioni antiscivolo")? Quindi è lecito pensare non solo che il Nostro non si sia preoccupato di studiarsi la legislazione edilizia, ma anche che la commissione per la qualità edilizia di Venezia abbia accettato un progetto perchè il progettista si chiamava Calatrava, e non ad esempio, Desnip, Bonaparte o Ily.
Infine, sull'aumento macroscopico dei costi di realizzazione stendiamo un velo pietoso.
I citati Desnip, Bonaparte o Ily se sbagliassero così clamorosamente il preventivo di realizzazione per qualisiasi opera comunale o privata verrebbero immediatamente defenestrati, o sbaglio?
Aggiungo anche: come nasce un archistar?
Forse perchè un critico su una rivista "importante" dice che l'architetto X o l'ingegner Y è una "promessa", fa una bella recensione al progetto (corredata da bei rendering pieni di nuvolette e coppiette mano-nella-mano, cieli azzurri e fontane con le paperelle) e quindi tutti pensano "se l'ha detto la rivista Z allora è vero, X e Y solo i nuovi Maestri dell'architettura. A me quel progetto proprio non piace, ma si vede che sono io che non sono in gradi di capirlo, essendo un povero/a architetto/a di provincia".
E toh, eccoti l'archistar ;-)
P.S. Avete visto il rendering del masterplan dell'expo? O quello delle vagheggiate "nwetown" di mister B.? Abbondano coppiette, nuvolette e paperelle, ma nemmeno una pianta, una sezione o un rendering da cui si veda VERAMENTE come sarà il progetto (io ho capito solo che ci saranno molti alberi e lo stagno rettangolare colle barchette e le paperelle, ma io sono solo una giovane architettina di nessun conto).
Forse perchè un critico su una rivista "importante" dice che l'architetto X o l'ingegner Y è una "promessa", fa una bella recensione al progetto (corredata da bei rendering pieni di nuvolette e coppiette mano-nella-mano, cieli azzurri e fontane con le paperelle) e quindi tutti pensano "se l'ha detto la rivista Z allora è vero, X e Y solo i nuovi Maestri dell'architettura. A me quel progetto proprio non piace, ma si vede che sono io che non sono in gradi di capirlo, essendo un povero/a architetto/a di provincia".
E toh, eccoti l'archistar ;-)
P.S. Avete visto il rendering del masterplan dell'expo? O quello delle vagheggiate "nwetown" di mister B.? Abbondano coppiette, nuvolette e paperelle, ma nemmeno una pianta, una sezione o un rendering da cui si veda VERAMENTE come sarà il progetto (io ho capito solo che ci saranno molti alberi e lo stagno rettangolare colle barchette e le paperelle, ma io sono solo una giovane architettina di nessun conto).
vorrei dire ad Alfonso (ma forse lo sa meglio di me), che non solo le archistar sono molto manager e poco architetti, ma anche tanti comuni mortali.
Infatti, posso dire di conoscere diversi "titolari di studio" che, di fatto si occupano delle public relations (contatti coi clienti, gli enti, i politici, ecc.), mentre la "manovalnza" si occupa del lavoro di fatto.
Quindi è una cosa molto più comune di quanto si pensi.
Infatti, posso dire di conoscere diversi "titolari di studio" che, di fatto si occupano delle public relations (contatti coi clienti, gli enti, i politici, ecc.), mentre la "manovalnza" si occupa del lavoro di fatto.
Quindi è una cosa molto più comune di quanto si pensi.
Cara Desnip sono perfettamente d'accorod con te. Sono moltissimi i titolari di studi che fanno i manager. Anche piccoli studi. Ily ha perfettamente ragione. Molti architetti fanno solo gli schizzi che verranno elaborati dai collaboratori più fidati, disegnati dai caddisiti entusiasti e costruiti da aziende che seguono i capricci dell'architetto finchè sono tecnicamente/economicamente sostenibili. Ricordo il mio primo capo " non me ne frega niente che il progetto sia di .......(arch di casabella straniero) se vuole che glielo facciamo le aperture le fa come diciamo noi. Puntualmente l'archistar ha acconsentito. Così è..
A me pare che siano così da sempre, è già così fin dall'Università. Voglio dire, sarà capitato anche a voi di seguire un corso e ritrovarsi a progettare un albergo perchè il prof doveva fare un concorso su un albergo. E le ricerche e le tesine sugli argomenti più improbabili perchè il prof stava scrivendo il suo manifesto o libro dell'anno? Poi il prof tirava le fila e faceva il suo megaconcorso e scriveva il suo osannato libro, dopo che i suoi assistenti e collaboratori dello studio e gli studenti avevano fatto il lavoro sporco. Per dir la verità non mi scandalizzo: un manager quello fa, solo che in altri campi vieni pagato e nel nostro no; in più hai la qualifica di "artista" e "creativo".
(Consiglio a tutti la visione del film "Cambia la tua vita con un clik", parla di architetti ed è meno stupido di quel che sembra...)
(Consiglio a tutti la visione del film "Cambia la tua vita con un clik", parla di architetti ed è meno stupido di quel che sembra...)
Ma infatti mi chiedo io.....chi lo dice che la vera architettura è quella che stà sulle riviste?
Sono d'accordo con entrambi gli ultimi due commenti. Nei miei post ho usato il temine rivista ecc. perchè mi sembra di aver capito che non possono essere inseriti nomi propri nel forum. Concordo con Fulser, il manager quello fa, ma non sono d'accordo sul fatto che nel nostro settore sia sempre pagato meno che in altri settori. Qualcuno che guadagna molto bene c'è.
Perchè con le riviste "ci inquinano": ai laboratori di progettazione nemmeno ci facevano prendere la matita in mano, se non facevi una bella ricerca di riviste e portavi un bel progetto di archistar "a cui ispirarti".
Poi praticamente ti convincevano ad abbonarti almeno a una rivista di quelle "canoniche": l'Arca, Detail, Modo, Casabella ecc.
E quindi dopo cinque anni di lavaggio del cervello ti rimane in testa che le archistar sono gli Dei, il Vangelo, il Verbo dell'architettura elargito a noi poveri mortali aspiranti Aaaaaaaaarchitetti colla A maiuscola.
Poi praticamente ti convincevano ad abbonarti almeno a una rivista di quelle "canoniche": l'Arca, Detail, Modo, Casabella ecc.
E quindi dopo cinque anni di lavaggio del cervello ti rimane in testa che le archistar sono gli Dei, il Vangelo, il Verbo dell'architettura elargito a noi poveri mortali aspiranti Aaaaaaaaarchitetti colla A maiuscola.
io mi considero fortunata, mai avuto grande stima dei cosiddetti Archistar; alcuni di quelli che ho conosciuto all'Università erano tra gli individui più disgustosi che io abbia mai incontrato in assoluto. Sacro fuoco si, ma molto "anarchico", ho sempre litigato con gran parte dei docenti. E l'unico che considero mio mentore e che ancora sento ogni tanto era stato addirittura quasi cacciato dalla mia facoltà.
Non vorrei essere in controtendenza, ma io sono stata molto affascinata dall'incontro con l'archistar Renzo Piano, alla sua Lectio Magistralis di Bologna a Cersiae. Ma soprattutto perchè ho avuto la fortuna di incontrarlo e intervistarlo prima ancora della lectio, in conferenza stampa.
Penso che sia davvero una persona "affascinante" in tutti i sensi e che dei suoi colaboratori abbia una considerazione migliore dell'archistar di cui parliamo in questo post se, parlando solo degli operai dei suoi cantieri, li chiama "i miei amici".
Se non è sincero, è per lo meno un bel ruffiano...:-)
Penso che sia davvero una persona "affascinante" in tutti i sensi e che dei suoi colaboratori abbia una considerazione migliore dell'archistar di cui parliamo in questo post se, parlando solo degli operai dei suoi cantieri, li chiama "i miei amici".
Se non è sincero, è per lo meno un bel ruffiano...:-)
Felice di essere fra gli anarchici come te fulser! Certo, non parliamo dei laboratori di progettazione...quello è lavaggio del cervello! e se non hai un minimo di VERO senso critico la strada è segnata! Nelle lezioni di composizione si propinano sempre le stesse architetture, gli stessi architetti....invece di focalizzare l'attenzione sui veri problemi progettuali e di stimolare la riflessione individuale, il ragionamento, il senso critico....si perdono ore e ore alla ricerca del famigerato "riferimento" sempre firmato archistar ovviamente! Io devo ringraziare un professore, lab III......ha estirpato definitivamente dalla mia testa questo genere di cose!!
P.S. Fà piacere trovare qualcuno fuori dal coro!Ci si sente meno soli :D
P.S. Fà piacere trovare qualcuno fuori dal coro!Ci si sente meno soli :D
ho frequentato corsi di storia dell'architettura presso alcune facoltà di lettere e devo dire che hanno uno sguardo + critico rispetto ai corsi di composizione nelle facoltà di architettura, una cosa a parere mio ridicola: un mix tra adorazione di archistar e autoelogio ed inutilità!!!
Ahhhhhhh Isil è esattamente quello che intendevo :-)
Beh penso che adesso in molti casi le archistar facciano solo... fuffa.
Mi spiego meglio: le archistar (o meglio Maestri con la M maiuscola) del razionalismo cercavano, anche se magari un po' ingegnua rispetto ad oggi, di risolvere i veri problemi della gente. Disegnavano case popolari, villette per borghesi ed operai, anche case per ricchi certo, ma i vari Gropius, Corbu, e i nostri Piacentini ecc. quanti stadi, piscine, quartieri giardino, chiese e asili hanno disegnato? Tanti. E come scordare una delle prime architette della storia, che ha avuto la geniale idea di inventare la cucina componibile che noi tutti usiamo ancor oggi (magari sovragriffata "designstar")?
Come possiamo paragonare la creazione di un Saverio Muratori (quartiere popolare a Venezia, le Barene se non ricordo male) o l'edificio del Bauhaus o la stazione di Santa Maria Novella a Firenze con la Casa Danzante di Praga (che secondo me fa venire il mal di mare agli sventurati abitanti) a firma di una nota archistar?
Poi venne il buon Muratori e cerco di coniugare razionalismo e tipologia, e quindi di fondere la razionalità "moderna" e il "progresso" con secoli di esperienza di umili capomastri, che spesso hanno prodotto dei veri capolavori.
Poi venne la mistificazione del postmoderno, cioè il recupero degli stilemi tradizionali "con ironia", e fu l'anarchia, che fa anche rima.
Ok, devo purtroppo ammettere che per me l'Architettura (con la A maiuscola), si ferma agli anni '50, tolti appunto Muratori (per la teoria) e Michelucci: sconfortante :-(.
Beh penso che adesso in molti casi le archistar facciano solo... fuffa.
Mi spiego meglio: le archistar (o meglio Maestri con la M maiuscola) del razionalismo cercavano, anche se magari un po' ingegnua rispetto ad oggi, di risolvere i veri problemi della gente. Disegnavano case popolari, villette per borghesi ed operai, anche case per ricchi certo, ma i vari Gropius, Corbu, e i nostri Piacentini ecc. quanti stadi, piscine, quartieri giardino, chiese e asili hanno disegnato? Tanti. E come scordare una delle prime architette della storia, che ha avuto la geniale idea di inventare la cucina componibile che noi tutti usiamo ancor oggi (magari sovragriffata "designstar")?
Come possiamo paragonare la creazione di un Saverio Muratori (quartiere popolare a Venezia, le Barene se non ricordo male) o l'edificio del Bauhaus o la stazione di Santa Maria Novella a Firenze con la Casa Danzante di Praga (che secondo me fa venire il mal di mare agli sventurati abitanti) a firma di una nota archistar?
Poi venne il buon Muratori e cerco di coniugare razionalismo e tipologia, e quindi di fondere la razionalità "moderna" e il "progresso" con secoli di esperienza di umili capomastri, che spesso hanno prodotto dei veri capolavori.
Poi venne la mistificazione del postmoderno, cioè il recupero degli stilemi tradizionali "con ironia", e fu l'anarchia, che fa anche rima.
Ok, devo purtroppo ammettere che per me l'Architettura (con la A maiuscola), si ferma agli anni '50, tolti appunto Muratori (per la teoria) e Michelucci: sconfortante :-(.
Se penso che i (e le) designer del Bauhaus disegnavano dei veri classici, e invece i design contemporanei disegnano poltrone con le chiappe mi viene da piangere.
Non sto scherzando, guardate qui:
www.architettisenzatetto.net/blog/
Penso che Bruno Munari si stia rivoltando nella tomba più velocemente della turbina di un Jumbo Jet
:-(:-(:-(
Non sto scherzando, guardate qui:
www.architettisenzatetto.net/blog/
Penso che Bruno Munari si stia rivoltando nella tomba più velocemente della turbina di un Jumbo Jet
:-(:-(:-(
posso raccontare un aneddoto? Io ho una carriera universitaria piuttosto travagliata, per una serie di motivi personali ad un certo punto ho interrotto gli studi e ho ripreso molti anni dopo. Ebbene, quando ho interrotto erano tutti "razionalisti/post moderni/gregottiani" (prendete le definizioni per quello che valgono), la star era Aldo Rossi e Gehry era visto come una mosca in un occhio (guai a nominarlo! cacciato il mio prof che ne parlava a lezione). Torno dopo anni (nel frattempo Rossi era morto), e tutti a fare i de-costruttivisti! Ma tutti, anche i puristi di allora! Non ci potevo credere, un voltafaccia di cui i novelli sudenti non si potevano rendere conto... per non parlare delle reputazioni ripulite di vere iene di docenti che si erano distinti per maneggi non molto limpidi durante gli esami e vari incarichi professionali.
Devo dire che la delusione maggiore l'ho avuta dagli studenti: molto inquadrati stile scuola superiore, molto passivi, molto succubi e poco uniti fra loro.
Devo dire che la delusione maggiore l'ho avuta dagli studenti: molto inquadrati stile scuola superiore, molto passivi, molto succubi e poco uniti fra loro.
Per Ily:
hai ragione, e hai mai notato come dietro alcuni grandi nomi ci sono mogli che fanno l'architetto nell'ombra? Mi viene in mente Ray Eames, che almeno viene citata quandi si parla di Charles.... Guarda le intestazioni degli studi... E niente mi toglie dalla testa che l'archistar di cui abbiamo parlato, il nerovestito, debba tantissimo alla moglie che probabilmente tira la carretta in studio, mentre lui raccoglie onori a destra e a manca....
hai ragione, e hai mai notato come dietro alcuni grandi nomi ci sono mogli che fanno l'architetto nell'ombra? Mi viene in mente Ray Eames, che almeno viene citata quandi si parla di Charles.... Guarda le intestazioni degli studi... E niente mi toglie dalla testa che l'archistar di cui abbiamo parlato, il nerovestito, debba tantissimo alla moglie che probabilmente tira la carretta in studio, mentre lui raccoglie onori a destra e a manca....
Per Alfonso: lieta di trovarti d'accordo, ma intendevo che i collaboratori non vengono pagati, i capi si che si arricchiscono...
Per Isil: è un piacere anche per me, ma credimi, non c'è niente di eroico. Anzi, mi sento molto "inquadrata", per certi versi.
Per Isil: è un piacere anche per me, ma credimi, non c'è niente di eroico. Anzi, mi sento molto "inquadrata", per certi versi.
sul sistema universitario un piccolo commento: qualcuno di voi ha mai fatto un esame o un laboratorio di progettazione/composizione con tema una normalissima residenza???? e qual è, invece, il tema dominante dell'esame di stato???
e poi si meravigliano se passa solo il 30% dei candidati...
bye bye
e poi si meravigliano se passa solo il 30% dei candidati...
bye bye
Io:
- al primo anno, ma era la famigerata casa frattale (ho preso 24).
- al secondo anno, e infatti ho preso 28!!! E sai qual'è stato il mio progetto "innovativo"? Una normalissima casetta in duplex tipo lotto gotico, col tetto a falde e le travi di legno!!! Avevo fatto tutta un'analisi tipologica che è stata apprezzatissima dal prof ;-)
Gli altri temi sono stati: uno studentato in un'ex fabbrica (progetto fatto praticamente "restaurando" la fabbrica senza nuovi "segni" archiettonici: avevo fatto le finestre colle persiane, tanto per capirci) per progettazione III; una orrida casetta pieghevole per progettazione esecutiva e il recupero del castello di Rovigo per laboratorio IV.
In particolare progettazione IV piangevo tutto il giorno perchè al prof non andava mai bene niente di quello che io e il mio compagno facevamo: da quel laboratorio ho cominciato a ODIARE la progettazione pura fatta in quel modo perchè, come dicono in Sicilia, era il "NUDDRU AMMISCHIATO COL NENTI", cioè il nulla mischiato col niente. Invece progettare "davvero", ad esempio la disposizione migliore per un appartamento, mi piace molto, anche se continuo
Grazie a quel professore comunque ho sposato al 100% la causa del restauro, disertando come la peste qualsiasi tesi anche vagamente progettuale.
- al primo anno, ma era la famigerata casa frattale (ho preso 24).
- al secondo anno, e infatti ho preso 28!!! E sai qual'è stato il mio progetto "innovativo"? Una normalissima casetta in duplex tipo lotto gotico, col tetto a falde e le travi di legno!!! Avevo fatto tutta un'analisi tipologica che è stata apprezzatissima dal prof ;-)
Gli altri temi sono stati: uno studentato in un'ex fabbrica (progetto fatto praticamente "restaurando" la fabbrica senza nuovi "segni" archiettonici: avevo fatto le finestre colle persiane, tanto per capirci) per progettazione III; una orrida casetta pieghevole per progettazione esecutiva e il recupero del castello di Rovigo per laboratorio IV.
In particolare progettazione IV piangevo tutto il giorno perchè al prof non andava mai bene niente di quello che io e il mio compagno facevamo: da quel laboratorio ho cominciato a ODIARE la progettazione pura fatta in quel modo perchè, come dicono in Sicilia, era il "NUDDRU AMMISCHIATO COL NENTI", cioè il nulla mischiato col niente. Invece progettare "davvero", ad esempio la disposizione migliore per un appartamento, mi piace molto, anche se continuo
Grazie a quel professore comunque ho sposato al 100% la causa del restauro, disertando come la peste qualsiasi tesi anche vagamente progettuale.