Lebia : [post n° 245423]
Perchè cavolo esistono i sogni?
"Qual'è il tuo sogno? Cosa vorresti fare da grande?" e noi, pecoroni, abbiamo seguito la nostra naturale inclinazione andando a fare ciò per cui ci sentivamo portati. Poi, alcuni come me, si sono pure iscritti ad una scuola post-laurea magistrale nella speranza di riuscire a realizzare il proprio sogno. In realtà realizzarlo materialmente è possibile (lavoriamo gratis), peccato che poi però si crepi di fame perchè effettivamente non abbiamo un reddito che ci permetta di tenere il frigorifero pieno. Fatto due calcoli, io vivo con 5.66 euro al giorno (visto il mio reddito degli ultimi 10 mesi). L'idea è quella di continuare a lavorare in Italia ma mangiare, dormire e mettere su una famiglia in Africa. Ce la faccio a campare là con 5.66 euro al giorno? Posso ancora considerarmi ricca, oppure anche là il costo della vita è cresciuto? Scusate la provocazione ma in Italia non riesco neppure a trovare i soldi per farmi un Mc Menù al Mc Donalds senza chiedere ai miei "mamma, mi dai 30 cent perchè i soldi di oggi non mi bastano?".
Tranquilla rilassati, fatti un te caldo con o senza limone e ragiona. Cosa va bene e cosa no, mettiti in gioco e decidi, poi se vuoi puoi sempre cambiare. Io non mi occupo di architettura da un po, e precisamente da quando sono tornato da una borsa Leonardo da Vinci, da li non ho più trovato nulla, e cosi sono finito in una SOA e poi quest 'anno in una attivita' che non centra assolutamente nulla con gli studi, ma dove sono circondato da laureati che non hanno trovato lavoro per quallo cui studiavano . Ti posso dire che sempre ho dei rimorsi, che non mi va bene quello che faccio, quello che sono e chi sono. Sono insoddisfatto di quanto guadagno e a volte sto talmente giù che mi lancerei dall'ultimo piano di un palazzo. Ma se ci penso vedo che alla fine ho sempre scelto io, e alla fine non mi andava di ricamare al cad gratis e preferisco lavorare per i miei 5 euro l'ora, a tempo determinato con la famosa interinale sapendo che se non mi rinnovano il contratto la disoccupazione mi spetta di diritto e nessuno studio mai mi dare tale tranquillita'. Sono incazzato con tutto il mondo ma alla fine il vero problema sono io, pensa a quello che vuoi e a quello che hai. La scorsa settimana mi hanno offerto un lavoro full time al posto dell'attuale part time e ho rifiutato, perche non mi andava di lasciare l'attuale azienda, di cambiare i colleghi, e alla fine i soldi che mi servono li ottengo con gli straordinari.
Capisco, mi spiace che tu sia tornato dalla borsa e non abbia più trovato niente. Mi chiedo se veramente ci sia posto per noi nel mercato del lavoro.
Io sto cercando di galleggiare. La mia esperienza di "gavetta" è durata circa 5 mesi, ora invece sto lavorando sfruttando la mia "specializzazione" e sinceramente devo dirti che mi trovo molto meglio (non mi spappolo il fegato dalla rabbia). Il fatto è che lo studio non può permettersi di pagarmi uno stipendio fisso mensile, quindi verrò pagata quando la cliente pagherà la parcella a termine lavori.
Mi chiedo se sia meglio lavorare come faccio io, cioè non vedere soldi per mesi e mesi ma parlare con i clienti, farsi conoscere e farsi un nome in un determinato campo; oppure avere uno stipendio fisso mensile, essere trattati come dipendenti, sfruttati e tenuti accuratamente lontani dai clienti. Nel primo caso c'è il riconoscimento professionale per i lavori che vanno in porto ma a fine mese torni a casa a mani vuote; nel secondo caso porti a casa la busta paga ma non c'è soddisfazione professionale.
Cos'è meglio?
Io sto cercando di galleggiare. La mia esperienza di "gavetta" è durata circa 5 mesi, ora invece sto lavorando sfruttando la mia "specializzazione" e sinceramente devo dirti che mi trovo molto meglio (non mi spappolo il fegato dalla rabbia). Il fatto è che lo studio non può permettersi di pagarmi uno stipendio fisso mensile, quindi verrò pagata quando la cliente pagherà la parcella a termine lavori.
Mi chiedo se sia meglio lavorare come faccio io, cioè non vedere soldi per mesi e mesi ma parlare con i clienti, farsi conoscere e farsi un nome in un determinato campo; oppure avere uno stipendio fisso mensile, essere trattati come dipendenti, sfruttati e tenuti accuratamente lontani dai clienti. Nel primo caso c'è il riconoscimento professionale per i lavori che vanno in porto ma a fine mese torni a casa a mani vuote; nel secondo caso porti a casa la busta paga ma non c'è soddisfazione professionale.
Cos'è meglio?
guarda Lebia anch'io preferisco stare in uno studio in cui non percepisco quasi niente, ma in compenso (stranamente) mi insegnano tante cose che altrove, e ci metterei la mano sul fuoco, non ti dicono neanche in punto di morte, e poi mi portano su tutti i cantieri che hanno, e non sono cantieri da poco.
Sicuramente prima o poi ci scocceremo di vedere pochi o nulla quattrini (della serie che il maiale campa poco, poi si ammazza), ma almeno andando altrove puoi dire di saper fare questo, questo, questo e quest'altro, e non dire so usare autocad e affini, i quali sapevamo gia usarli prima.
Allora mi chiedo e vi chiedo, meglio aquisire professionalità anche rimettendoci (per poco), oppure accontentarsi dei ridicoli rimborsi spese che ci propinano? direi la prima.......
Sicuramente prima o poi ci scocceremo di vedere pochi o nulla quattrini (della serie che il maiale campa poco, poi si ammazza), ma almeno andando altrove puoi dire di saper fare questo, questo, questo e quest'altro, e non dire so usare autocad e affini, i quali sapevamo gia usarli prima.
Allora mi chiedo e vi chiedo, meglio aquisire professionalità anche rimettendoci (per poco), oppure accontentarsi dei ridicoli rimborsi spese che ci propinano? direi la prima.......
Ragazzi siete bolliti.
Vi torturate con la fissa di rimanere in uno studio e di fare "l'architetto" quando sarebbe bene da subito orientarsi su altre strade...per me fare lo schiavo in uno studio è la cosa peggiore. Esistono altre realtà per fortuna, svegliatevi
Vi torturate con la fissa di rimanere in uno studio e di fare "l'architetto" quando sarebbe bene da subito orientarsi su altre strade...per me fare lo schiavo in uno studio è la cosa peggiore. Esistono altre realtà per fortuna, svegliatevi
Non lo so, io lavoro da 6 anni, ho cambiato diversi studi e società e posso dire che per quanto mi riguarda nei posti dove mi pagavano poco ho imparato poco e invece nei posti con uno sipendio fisso o cmq decente ho avuto più possibilità di crescere professionalmente. Dai vostri post sembra quasi che non si possa conciliare la crescita e la soddisfazione professionale con uno stipendio adeguato. Per me è stato proprio il contrario, poi non credo si possa generalizzare perchè ognuno di noi ha aspettative e opportunità lavorative diverse. Alla fine per me è l'importante è trovare un lavoro dove ci si trova bene e avere uno stipendio dignitoso, tanto in tutti i posti si impara, anche dalle esperienze negative si impara, poi è giusto cercare di migliorare. Inoltre, purtroppo mi sto sempre più rendendo conto di una cosa: è più importante (e anche più difficile) saper gestire bene i rapporti interpersonali con superiori, colleghi e collaboratori vari che non avere buone capacità professionali. Il sapersi vendere è più importante del saper fare. Anche per voi è così?
E' un pessimo momento per cercare un lavoro, qui il lavoro lo stanno perdendo tutti, inclusi mutilati e operai con 30 anni di esperienza alle spalle...ma se si è neolaureati la gavetta tocca farla comunque e allora direi di non rovinarsi troppo il fegato per uno stipendio che comunque inizialmente non arriverà.
Provare, cambiare, fare esperienze, vendersi al miglior offerente...anch'io all'inizio pensavo che se non avessi restaurato Borromini non avrei potuto fare altro nella mia carriera ma dopo un po' di tempo mi rendo conto che anche disegnare case non è poi male. La professione è varia e le cose che danno da mangiare sono sempre poco nobili ed è sempre stato così soltanto che dentro le aule scolastiche nessuno s'è degnato di dircelo
Provare, cambiare, fare esperienze, vendersi al miglior offerente...anch'io all'inizio pensavo che se non avessi restaurato Borromini non avrei potuto fare altro nella mia carriera ma dopo un po' di tempo mi rendo conto che anche disegnare case non è poi male. La professione è varia e le cose che danno da mangiare sono sempre poco nobili ed è sempre stato così soltanto che dentro le aule scolastiche nessuno s'è degnato di dircelo
Io sono d'accordo con Sissi. Ho imparato, visto clienti e imprese, e mi hanno sempre pagata anche dopo 2 mesi dalla laurea. Se a Lebia sta bene stare in uno studio che la paga discontinuamente perchè è soddisfatta che le venga riconosciuto quello che sa nel campo della conservazione, dopo che nn si lamenti perchè nn riesce a tirare su i soldi per la scuola di specializzazione...Io sarò gretta e insensibile ma per la gloria non lavoro più. Perchè già lavorare più di 8 ore al giorno per 800 euro nette e dover pagarsi affitto + spese per sostentamento varie lo ho già provato e nn mi è andato per nulla a genio. Comunque il punto di vista sui soldi si cambia mano mano che si va avanti...nel senso che finchè si sta a casa dei genitori più di tanti problemi non si hanno. Il problema è quando si vuole iniziare una vita per conto proprio e il fatto di lavorare come dei ciucci e non vedere uno stipendio decente dà veramente su i nervi.
Cara Lebla, secondo me dipende tutto dalla scelta che si vuole fare...Io lavoro come dipendente, soddisfazioni pochissime..imparo il giusto (se non mi dessi da fare da sola..) ma vengo puntualmente pagata ogni mese e questo mi ha permesso di sposarmi, mettere su casa e pagare regolarmente il mutuo.Se avessi voluto, avrei potuto lavorare in studi migliori ma di stipendio fisso, neanche a parlarne...E' stata una mia scelta ma questo non significa che non abbia aspirazioni...sto solo aspettando momenti migliori e un'occasione per cui possa valere la pena di cambiare. Ti auguro buona fortuna..e non rimpiangere mai quello che hai fatto, se lo hai fatto con convinzione!
e poi attenzione al "mi paga quando il cliente lo paga"....perchè il bonifico se arriva, arriva in conto al capo che ha fatto fattura mica a te. Lui può anche fare finta di niente e dire di non essere stato pagato e non pagare nemmeno te...che però hai lavorato! E poi il fatto di aspettare sempre i soldi dal capo, ti lega troppo. Nessuno infatti se ne va via prima di vedere i suoi soldi perchè poi si rischia veramente di nn vedere un bel niente e quindi si perpetua il discorso di lavorare a gratis. Questo per fortuna non mi è mai capitato personalmente ma ad altri si. Gente che nn voleva mandare a scaricare alcuni studi perchè avanzava soldi di mesi e aveva paura che andandosene non avrebbe visto manco una lira.....
Io fin'ora ho trovato un compromesso tra denaro e esperienza di lavoro ne mio campo... ...ma non mi sento realizzato e penso sempre o di aver sbagliato a non fare il sottoposto apprendista presso un grande boss-fenomeno o di aver sbagliato a non aver mollato i "Sogni" e pensare solo ai soldi, come fece mio padre, una quasi laurea in lettere a Roma (ebbe anche Argan) e una laurea in Storia adesso, a 60 anni e passa... ...eppure sempre dedito al commercio dal 1971 e ora con pensione il doppio del mio stipendio (se si faceva fare il contr. da dirigente prendeva quasi il doppio ancora). Adesso che non c'è più un cacchio da fare (piani casa) sono alla resa dei conti ma mi conosco ormai, indietro non posso più tornare e... ...the dreams must become true!
Penso che riconoscendo la nostra natura, serenamente, possiamo sempre trovare uno spiraglio, l'importante è non farsi sopraffare.
Penso che riconoscendo la nostra natura, serenamente, possiamo sempre trovare uno spiraglio, l'importante è non farsi sopraffare.
...e il mio grande handicap è che odio i localismi e la politica, ma nella dimensione in cui vorrei operare (sovra - locale) è solo politica (per emergere) e sfruttamento (per cominciare).
Comunque non mollo e, sperando in tempi migliori, invito a fare altrettanto a chi, come Lebia, ha passione per questa professione. Indietro non si torna.
Comunque non mollo e, sperando in tempi migliori, invito a fare altrettanto a chi, come Lebia, ha passione per questa professione. Indietro non si torna.
Ragazzi, se devo dire la sincera verità, non ci capisco più niente. Ci sono neolaureati che escono e prendono 1000 euro al mese e neolaureati come me che per riuscire a prendere qualcosa hanno dovuto "reinventarsi" (la definizione corretta non è proprio "reinventarsi" ma usare delle conoscenze specifiche che ci sono state date nel percorso universitario). I primi di solito mi chiedono "perchè non fai l'architetto?", come se io non mi occupassi di edifici, non facessi rilievi, disegni a cad, dia, ecc. Solo che loro interpretano il lavoro dell'architetto come il subordinato che ha superato l'esame di stato per avere la partita iva (sempre se ce l'hanno perchè anche lì, a domande specifiche non mi hanno saputo rispondere) ma non firmeranno mai niente (mi è stato detto proprio "io non firmerò mai niente"). Io invece considero l'esame di stato come l'acquisizione di qualcosa che un giorno mi renderà indipendente quindi ovviamente considero importante continuare a studiare e a fare la gavetta. Sono io che penso troppo in grande?