Edoardo : [post n° 271931]

Un Paese morto.

Questo è un Paese morto.
Un paese che vive di rendite economiche e di posizione, un paese che uccide il suo futuro, che tassa il lavoro e mantiene intatti i privilegi ed i patrimoni, dove nessuno più spera di realizzarsi se non attraverso l'appartenenza familistica o "politica".
Un paese allo sbando che ancora sopravvive sulla carne morta, ove tutto sembra congelato in una melassa televisiva irreale, dove gente che non lavora compra l'auto nuova e va in vacanza, dove studiare non è più un valore perchè tanto non pagherà mai.
Il lavoro paga ancora? Migliorarsi ha senso?
Onore a chi ha il coraggio di credere in sè, ancora, e se per farlo deve emigrare non stupiamoci affatto.
La classe politica è l'emblema di questa straziante paralisi, liberarsi di essa un sogno.
Isil :
Ho questa domanda da settimane nella testa....migliorarsi ha senso?E ce l'ho perchè non trovo un solo motivo per migliorarmi, la balla della cultura personale non mi torna più. Che ci faccio con la cultura personale se poi non riesco manco a pagarmi l'affitto? se non riesco a migliorare la mia condizione di vita? Scusate il banale pragmatismo ma i problemi con cui quotidianamente mi trovo a combattere sono molto lontani dalla teoria che si spacciano per architettura all'università. Eppure resto convinta che molto più di una legge siano incisive le scelte che tutti i giorni ognuno di noi compie. Quando sento qualcuno che si lamente dal paese in cui vive lo spingo sempre a riflettere su cosa fà lui ogni giorno per combattere quegli aspetti che tanto critica. E me lo domano anch'io.
sil :
no migliorarsi non ha senso. ne ho avuto proprio oggi la riprova., era meglio se andavo a fare pubblic relaton in palestra alla sera che star sveglia a lavorare la notte e farmi un mazzo per sito internet e pubblicità. mi sarebbero arrivati più facilmente i lavori anche da gente che mai mi ha visto tirare una riga su un foglio...
rsyellow :
ciao Isil...migliorarsi si, ha senso. Credimi, ma gli sforzi non vanno svenduti o spesi in una terra dimenticata da Dio... Qualcuno ha criticato un mio precedente post sul quale si evidenziava il fenomeno della corruzione in Italia, sostenendo che anche negli altre paesi c'e' corruzione. E bene si anche negli altri paesi c'e' corruzione, ma paragonare l'Italia per esempio agli Stati Uniti e' come paragonare qualcuno che fa una rapina a mano armata e ammazza tutti in una banca, con qualcuno che ruba una mela. Io sono undici anni che lavoro qui, e nonostante il clima e la nostalgia [che hanno anch'essi il loro valore], rifarei questo passo altre cento volte. MERITOCRAZIA, questo e' quello che conta altrove, ed ecco perche' fanno meglio di noi.
Edoardo :
rsyellow, ho stima di te e della tua esperienza, diventata una scelta di vita.
C'è anche da dire che magari in USA il mercato, seppur in crisi, si muove. Questo permette di avere delle opportunità sicuramente, ma da conquistarsi, ovviamente. La sana competitività che nel paese dei Bunga Bunga e degli affairs delle Coop e dei loro amici che devono lavorare manca del tutto (parole di un geom. che lavora in una coop).
ciondolo :
Meno male che in Italia non manca mai la buona dose di pessimismo. A cosa serva non si sa. Confido nelle ricerche del CNR, affinché ci aiutino a scoprire i misteri della scienza del «piangersi addosso, e a dirotto». Mi auguro che comincino quanto prima a investigare. Forza e coraggio.
sil :
continuano ad essere un arcano mistero per me l'utilità degli interventi sempre e comunque polemizzanti e contrari a prescindere di ciondolo. Maaaaaaaaaaaaa ci sarà pur qualcosa su cui sarà daccordo? oramai possiamo pure andare in fast forward automatico quando vediamo il nome, tanto sappiamo già cosa c'è scritto (il contrario di quello che sta scritto poco sopra ) ahahahah. Meno male che ci sei tu sempre solerte a farci ridere!
Edoardo :
C'è anche, ciondolo o come ti chiami, tanta gente che si dà un tono nel generalizzare i pensieri altrui a suo piacimento. Generalmente sono molto lontani sia dall'essere di esempio "virtuoso", sia dal sostenere argomentazioni di una qualche validità. Spesso sono quelli che, raggiunta un'assunzione, ovvero un posto di lavoro od un giro clientelare, se ne fregano del mondo che li circonda e dei suoi problemi... ...perchè diventano i problemi degli altri.
Ily :
Secondo me si, perché investire sul proprio lavoro vuol dire migliorarsi e crescere come persone. Vuol dire anche crescere economicamente e potersi permettere di realizzare le proprie aspirazioni (metter su casa, avere figli, fare un viaggio intorno al mondo, comprarsi i rubinetti d'oro).
Approvo inoltre incondizionatamente lo studio fine a se stesso, per pura passione e amore della cultura, studio che personalmente pratico da autodidatta per puro piacere personale e senza secondi fini, anche se i miei studi (o meglio le mie letture da autodidatta) potrebbero tornarmi utili anche sul lavoro.
Non condivido (ma, naturalmente, approvo comunque) invece se il miglioramento ha come unico fine il “carrierismo” fine a se stesso: non lo condivido perché semplicemente non è una scelta di vita che io farei, ma in se è perfettamente -ovviamente- legittima e giustificabile.
Inoltre il lavoro paga nella misura in cui da da mangiare, e serve a guadagnare i soldi che si potranno spendere per essere felici e realizzati.
Non paga invece -sempre secondo me- se diventa l'unica (o comunque la principale) ragione di vita: penso che sacrificare troppo di se al lavoro sia controproducente, se ad esempio porta a trascurare i figli, il compagno/a o gli amici.
Comunque, essere colti e informati sta diventando una forma di disobbedienza civile rispetto al modello carrieristico/rampantistico/cafonal/psudoricco&arrivato ormai imperante.

X Isil

Non condivido affatto il tuo discorso sulla cultura. Una volta in biblioteca ho letto una frase che mi ha colpito: diceva più o meno che chi ama leggere non sarà mai solo, e troverà sempre una consolazione, seppur minima, ai suoi guai.
Comunque maggiore cultura vuol dire più frecce al proprio arco, più possibilità di reinventarsi altre fonti di reddito: ad esempio un esperto di storia dell'arte potrebbe fare la guida turistica, o scrivere articoli per riviste, o qualsiasi altra cosa. Insomma: la cultura non si mangia, ma può aiutare a procurarsi da mangiare.
Inoltre un architetto colto (con una cultura di tipo umanistico o meglio ancora multidisciplinare ma con base umanistica) di solito riesce a cavarsela meglio in problemi complessi.
Infine una solida cultura umanistica è ovviamente indispensabile per chi come me si occupa (o vorrebbe occuparsi) di restauro. Se ad esempio so come viveva un monaco medievale, saprò restaurare meglio un'abbazia, perché ne comprenderò meglio gli spazi. Se so leggere il latino potrò capire moltissime cose magari da iscrizioni graffite, dipinte ecc. trovate in situ. Se conosco l'araldica, potrò conoscere (almeno a grandi linee) i proprietari e l'epoca di un edificio, o di un intervento.

Io se potessi vivere senza lavorare mi iscriverei subito all'università, per laurearmi nell'”inutilissimo” corso di Lettere Classiche.
E, se devo essere sincera, l'idea di andare in palestra solo per farmi vedere e conoscere da potenziali clienti mi ripugna.
E comunque ricordo che Saverio Muratori diceva: “l'architettura è la società che si autodetermina, cioè è la società vista dall'uomo, è la civiltà. Parlare di architettura è parlare della civiltà, parlare della crisi dell'architettura è parlare della crisi civile”.

Cordialità
sil :
@Edoardo
verissimo, e di solito quelli che si sentono "arrivati" e si affannano per renderlo noto, alla fine.... presente la storia dei tre porcellini? ecco.
Credo che possano essere considerati gran lungi dall'essere degli esempi, figuriamoci virtuosi, e quanto più lontani dall'incoraggiamento per coloro che più che arrivati si sentono "iniziati". Poi dicamo che vivamo anche in un paese dove, se uno scrive per una testata gratuita che ti regalano al supermercato, si tende a dire che si scrive per il Corriere, quindi traiamone le debite conclusioni. Io tendo a diffidare degli spocchiosi, per natura.
carmen :
Effettivamente...stando a Ciondolo... dovremmo essere tutti ottimisti: abbiamo stipendi da ricchi, riusciamo perfettamente a pagare tutte le tasse inarcassa compresa...ogni lavoro ci viene remunerato come dovrebbe essere, tutti ci pagano a tempo esatto, e soprattutto il nostro lavoro viene valutato in maniera ottimale da tutti, imprese comprese che ci rispettano così come ogni cliente, le nostre idee vengono seguite da inizio fino alla fine senza opposizioni e soprattutto possiamo permetterci vacanze tutti i mesi, macchinoni/suv posteggiati sotto casa compresi!!! Oltre al fatto che ognuno di noi...immagino cambia postazioni pc e/o attrezzi studio ogni due tre anni...
Di che ci lamentiamo???
Ah dimenticavo...migliorarsi paga sempre soprattutto se ce lo possiamo permettere!!! Ma quanti di noi se lo possono permettere ora come ora???
sil :
non è tanto una questione di pessimismo, quanto di realismo e non è solo per quello che concerne la categoria, basta leggere i giornali. Probabilmente noi siamo stati (come tutte le categorie non regolamentate e tutelate dallo scribacchino al computer, a ciondolo che assurgeremo per un attimo come archistar di riferimento) solo i capostipite dell'inizio di una valanga che si sta portando dietro altre categorie ed altri mestieri (o arti?). Basta vedere come, alcuni lavoratori, nei giorni scorsi si sono indignati di procedure ed etteggiamenti che sono per noi (o sono state perchèp a meno di essere figlio del titolare, tocca a tutti) la norma già da tempo. I problemi che hanno i giovani all'inizio sono diversi da cooro che già praticano la professione, i quali però, a loro volta, non sono esenti da altri problemi, sempre dettati dalla totale mancanzadi punti di riferimento. I problema è che questi ultimi quantomeno si mantengono...
al :
in realtà non capisco a cosa serva piangersi addosso nemmeno io,,quindi mi associo a ciondolo..i tempi sono cambiati..c'è una crisi mondiale dalla quale usciremo chi più chi meno tutti scornati (parlo dei paesi occidentali) e qui si continua a sperare nella formula del protezionismo, dello stato sociale, dell'assistenzialismo, senza rendersi conto che sono i numeri, dei laureati e degli abilitati (sono italiani il 41% dgli architetti europei, ed inoltre la situazione è destinata a peggiorare perchè abbiamo il doppio degli studenti iscritti ad architettura rispetto sempre al resto d'europa..) che determinano questo stato di cose..vanno chiuse le università..si deve ritornare al realismo..non ai sogni che generano incubi..se ieri i telegiornali dicevano che mancano infermieri badanti elettricisti idraulici ingegneri specialistici, ecc. ai giovani, come ha detto magistralmente mesi addietro in un articolo Giampaolo Pansa, dall'alto della sua esperienza di 75enne, se non vogliono diventare poveri e ritornare nelle condizioni dei ns nonni e bisnonni, bisogna spiegargli che il lavoro lo si trova nei settori dove manca, e non che, siccome ho sognato di diventare il novello R. Piano, tutti iscritti ad architettura..così poi, lo Stato, complice di questo stato di cose, è costretto a moltiplicare le incombenze burocratiche x cercare di rispondere a questa domanda..qualche anno fa un vecchio imprenditore mi disse< andando avanti di questo passo, per realizzare un edificio, in cantiere troveremo il progettista architettonico del preliminare e del definitivo, quelli esecutivi relativi all'architettonico, all' impiantistico e allo strutturale, i coordinatori, il dl architettonico e quello strutturale, il certificatore energietico e a breve quello acustico, il collaudatore ed infine l'addetto agli accatastamenti..quelli che mancano sono gli operai..) meditate gente meditate, e sconsigliate di fare architettura, medicina, legge, veterinaria, perchè anche li la situazione è la stessa..
kitto :
Quindi caro "al" immagino che se ti avessero consigliato di non iscriverti all'uni e soprattutto di non scegliere la facoltà di architettura tu avresti seguito il consiglio... Ma mi faccia il piacere!!!! Parlare per gli altri è troppo facile.
al :
beh, quando mi iscrissi, nel 1982, volevo fare medicina, e la evitai proprio per questo motivo, derogando su architettura, perchè allora non aveva i problemi di oggi..e perchè era più vicina all'attività di mio padre..anche se poi mio padre morì nel 1983, e quindi grandi aiuti non ne ho avuti..
sil :
@al anche io quando ho scelto la facoltà ( vent'anni dopo di te)mi sono basata sul tuo discorso, infatti la specializzazioe che ho scelto era data come uno dei dieci lavori del futuro e per il quale non vi era abbastanza "forza lavoro". Il problema è che vivamo in uno stato che alla lunga non ha gradito investire in questo ambito. Mentre il resto dei paesi lo stanno facendo. Quindi oltre ad avere tagliato sovvenzioni, fondi e detrazioni, ha anche tagliato le gambe alla ricerca.
COME FAI A SAPERE come sarà il mercato di lìù a 5-6-7- anni??? Non puoi.

al :
perdonami sil, ma nel 2000, la rivista dell'ass.laureati del poli di milano riportava che allora gli arch. italiani erano già il 30% di quelli europei..quindi con un po di arguzia, già allora se non eri figlio/a di un arch/ing/geom/imprenditore edile, non era il caso di fare sta scelta, salvo sapere a cosa si andava incontro, e a non lamentarsi poi, chiedendo tutele che mi piacerebbe sapere, con i numeri che abbiamo, da dove le si possa tirare fuori..
Edoardo :
Neppure io, se ci tenete a saperlo, capisco a cosa serva piangersi addosso.
Questo lo dichiaro apertamente per non dare più alibi a chi vuole strumentalizzare la mia osservazione.
Se qualcuno ha un'opinione diversa in merito, e la argomenta, sono altresì felice ed entusiasta di leggerlo.
Grazie.
Edoardo :
Ecco uno che non si piange mai addosso:

http://mysterium.blogosfere.it/images/uno-scimpanz%C3%A81.jpg

e se lo sanno i politici lo fanno pure votare.
sil :
@al dagli ordini per esempio? visto che li paghiamo.... volgio dire, c'è gente che NON paga e sparisce e loro più che validarti una parcella non fanno...
complimenti per la memoria decennale! ed in ogni caso, come ho precedentemente scritto, le tutele sono da riferirsi a tutta òla categoria, dall'archistar all'architetto del bagno della siura Maria
sil :
@Edoardo... ce ne sono altre 131 che vengono prima, e potrebbero incaxxarsi, visto che loro, ci hanno messo del "loro" ...ahahahah
Edoardo :
Infatti lo scimpanzè non ha senso critico... ...percui non "si piange addosso". Credo che molti, arrivati a constatare una situazione di Paese "alla frutta", abbiano avuto invece il guizzo per partire... ...ovvero per portare ricchezza all'estero. Sono forse delle persone che non sanno far altro che piangersi addosso oppure sono persone che ritengono sia meglio giocarsela dove ci sono opportunità? (non dove è facile).
Lo spirito critico, se muore, ci rende appunto come gli scimpanzè.
Questo forse è lo status a cui ci vorrebbe ridurre chi gestisce le lobbies, chi impedisce la concorrenza, chi trucca i concorsi.
Sarei pronto a ripiegare se chi gode di una situazione di privilegio se la gioca alla pari con me, e risulta migliore. Siccome così non è... ...io, come molte altre persone, non ci sto e, se ci pensate bene, col peggiorare della situazione economica questo diventerà un germoglio di rivolta sociale.
E' sempre stato così, per il genere umano... ...per gli animali non saprei ma credo di no.
sil :
mi riferivo ad un articolo comparso su un quotidiano odierno ;-) del resto, di questi tempi, non si fa che parlar d'altro...

In effetti anche io sto organizzando il mio trasferimento, del resto quando ne tenti una, poi due poi tre, alla quarta ti sei anche rotto le scatole di vedere come va a finire (o di non vederlo proprio) forse perchè non considero un successo la prospettiva di dover lavorare per altri (pur essendo in una condizione "fortunata" rispetto a molti altri miei coetanei) chissà per quanti anni ancora, mentre sotto il naso assisto quotidiamente a bizzarre assegnazioni dei lavori, concorsi senza chiare deadlines, tramacci diffusamente distribuiti. In più non sono nata in questa città e la maniera del tutto priva di serietà di lavorare qui (faccio lavorare gli altri e mi prendo tutto il merito e tutti i soldi, non mi sforzo un minimo per cercare di avere qualcosa in più così magari posso spartire meglio con le persone con cui collaboro, non me ne frega niente di migliorarmi aggiornarmi e allargare la mia rete di collaborazioni anche in un terreno dove sarei competitivo e alla pari e non solo dove sono sicuro che cadrò in piedi) non mi rispecchia.
Alla fine tutta questa mancanza di serietà e questo magna-magna finirà per danneggiare ( e largamente lo sta già facendo...quanti studi hanno chiuso i battenti o ridotto al minimo i collaboratori?)soprattutto coloro che accusano, chi come me cerca dell'altro, di essere un fuggitivo, pretenzioso o piagnucolante.
poipoi :
Quando ho scelto di fare l'architetto non è stato per calcolo. Già allora le prospettive di lavoro erano scarse, c'erano facoltà che davano maggiori garanzie di impiego (ingegneria, economia, etc.). Già all'epoca lavorava solo chi aveva "conoscenze", ma migliorarsi aveva comunque senso, o almeno a me è convenuto. Mi ha permesso comunque di emergere in una situazione non facile in partenza (= nessun parente nel settore, e corruzione dilagante).

Subito dopo le monetine a Craxi e tangentopoli abbiamo attraversato un breve periodo di maggiore trasparenza. C'erano più concorsi, potevi partecipare e anche vincerli. C'è stato un breve frangente in cui i corrotti avevano la netta sensazione che se non rigavano dritto il "popolo" li avrebbe presi a calci. E questo ha garantito qualche anno di sviluppo e di benessere diffuso, che ci ha permesso di entrare nell'Euro e di avere qualche conquista sociale di rilievo.

Oggi è un po' diverso. C'è un quarto della popolazione italiana che vuol credere che S&P abbia declassato l'Italia dopo aver letto certi giornali, oppure che non trova nulla da ridire quando oltre 300 deputati votano dicendo che Ruby sia la nipote di Mubarack. Anche in questo post leggo un paio di interventi di persone che credono che tutto vada bene, e che siamo i soliti catastrofisti. Ancora.

Come pensate che possa funzionare un paese dove chi comanda paga chi gli porta le donne con i soldi della Protezione Civile? O gli dà un seggio in parlamento con relativa pensione? Tanto siamo noi a pagare.
E sono ancora lì? Ecco questa è la vera differenza rispetto a 20 anni fa. Un popolo che non li prende a calci.
sil :
@poipoi non fa una piega. E la cosa bella è che a votarli, sono quasi sempre i primi che per mano loro la prenderanno in quel posto.
kitto :
Sicuramente il nostro Paese soffre una serie di problemi legati alla corruzione e al malcostume dilaganti. Ma non credo che sia questo il nostro problema. Immaginate per un attimo di eliminare la possibilità di ricevere un incarico pubblico, cosa cambia? E' al privato che ci dobbiamo rivolgere per lavorare e se ognuno di noi avesse lavoro dal privato non si preoccuperebbe della corruzione e della flebile speranza di ricevere un incarico pubblico. Un privato che si rivolge a un professionista non è corrotto, nè fa riferimento alla politica. Se ho bisogno di un dentista come faccio a decidere da chi vado? O ne conosco già uno oppure chiedo in giro chi è il migliore sulla piazza e magari non mi svena. Questo significa che andrò o da uno già avviato o dall'esperto (già avviato). Per diventare un professionista (non dipendente) e lavorare seriamente c'è bisogno di farsi conoscere e soprattutto farsi apprezzare (non per forza essere bravi). Resta il fatto che vivo in un Paese che non mi piace, ma questo è un altro discorso.
siland :
x kitto: c'è solo un piccolo dettaglio..... abito in un paese di provincia e qui lavoro ce ne sarebbe (nuove lottizzazioni. piani casa ecc). il problema è che lavora solo un tecnico e non perchè è il più bravo (anche se devo ammettere che non fa orrori) e neppure perchè è il più economico (anzi!!!!): semplicemente tutti sanno che riesce ad ottenere il permesso per qualsiasi cosa, in tempi brevi, zone agricole comprese....casualmente è in politica da anni nel paese... A questo punto visto che tutta la nazione si scandalizza dei favoritismi che si fanno a Roma e ai piani alti in generale dovrebbe ribellarsi ad una situazione così: e invece continua ad andare sempre da questo professionista (malgrado alle spalle continui a ripetere che è una vergogna, e quanto è caro ecc) e in qualche modo paga la tangente per fare quello che vuole a casa sua.... Sono riuscita a spiegarmi?
kitto :
Sì sei riuscita a spiegarti, ma attenzione alle parole. Non credo che il tecnico paghi alcuna tangente. Il caso che citi ricade nel diffusissimo problema del conflitto di interessi. Il politico che fa l'architetto, il premier cha fa l'imprenditore ecc. Come si fa a risolvere il problema? Con una legge? Non credo. Il vecchio permesso di costruire non c'è più. La burocrazia si è snellita di molto negli ultimi anni. Il "tuo" problema lo conosco bene visto che c'è anche in un paese limitrofo al mio dove il tecnico comunale ha un fratello che fa il tenico (il tecnico in questione non deve essere eletto da nessuno a differenza del tuo caso). Come se ne esce? Con la sensibilizzazione dei privati. Quanti privati sanno come sono cambiati i titoli abilitativi e i tempi ad essi legati?
Edoardo :
Ci manca poco che fanno una super-escort come nuovo ministro dell'economia e siamo a posto!

al :
sono mancato x un po’ e dato l'andamento della discussione dico un paio di cose. Ad Edoardo, in riferimento al suo post successivo al mio ultimo intervento, non so se si riferiva a me, ma io credo sempre di argomentare le mie opinioni..si può non essere d'accordo con me, però trovo poi ridicolo, invece di rispondere sui punti, passare allo scimpanzè, al bunga bunga ecc..vabbè che stiamo sul bla bla, però siamo laureati, classe intellettuale del paese, ma se anche noi nei ns confronti dialettici la finiamo così, allora ce li meritiamo i ns politici.. per quel che riguarda poi lo sputtanamento italico causato da chi sappiamo, tutto si può ribaltare, basta guardare da un altro punto di vista..attraverso intercettazioni illegali (perchè il presidente del consiglio non si può intercettare), finite x altro illegalmente sui giornali, si sputtana l'Italia...non mi sembra che in tutto ciò la magistratura non abbia la sua dose di responsabilità..certo che se per far cadere il governo tutto è lecito, allora anche l’illecito diventa lecito…poi io da liberista, che ha creduto allo spirito del 94 del berlusconismo, sono sicuramente deluso da quanto avvenuto(ma non su aspetti privati della vita delle persone, che devono essere libere di fare ciò che credono..la sinistra è passata da "porci con le ali", che forse nessuno di voi a letto, a guardare nel buco della serratura e nelle mutande delle persone..bah), ed è perchè sono un liberista convinto, che continuo a chiedere con cosa si tutelano la gran massa di laureati poco preparati, conseguenza dello spirito del 68 e della laurea per tutti? me lo spiegate per favore, senza però tirare in ballo il mantra dell’evasione fiscale, che esiste in tutto il mondo…
al :
per altro, rileggendo il post iniziale di Edoardo, io comunque cerco di migliorarmi per me stesso, per i clienti che spero arriveranno, per i tempi migliori.. e d'altra parte, se la situazione politica è sconfortante, lo è perchè non c'è nessuno che possa rappresentare veramente qualcosa di nuovo..o almeno, sono gli ex comunisti il nuovo? o forse gli ex democristiani? o gli ex poliziotti magistrati?..e aggiungo che secondo me, comunque, lo stallo è la conseguenza anche di un sistema politico istituzionale, uscito dalla II guerra mondiale, che forse ha fatto il suo tempo..il proporzionale, il doppio bicameratismo perfetto..tempi biblici per prendere una decisione..è inutile una nuova politica e nuove facce, se non si cambiano le regole istituzionali..e poi, le nuove facce, che provano a dire qualcosa di diverso, tipo il sindaco di FIRENZE, ma avete visto come viene bastonato anche dai suoi?
Edoardo :
In effetti al, non si può aspettare che QUESTA politica riesca a creare delle opportunità di mercato, facendo leggi intelligenti se essa stessa stenta a stare in piedi.
La mia constatazione iniziale si presta, come detto prima, a strumentalizzazioni di ipocriti che si nascondono dietro ad uno scudo di perbenismo cultural-professionistico che mi fa sorridere.
Voleva, il mio, essere un sincero e sentito stimolo per un dibattito costruttivo e propositivo, non una lamentela come molti vorrebbero credere, molti che hanno paura magari a scrivere quello che pensano e che sentono... ...molti ipocriti, appunto.
Scommetto che questi, se si trovassero con un contratto come il mio, si riterrebbero immuni ai problemi NOSTRI, fregandosene della realtà triste che li circonda e che in minima parte li investe.
Io no, purtroppo continuo ad essere sensibile alle problematiche del settore e non mi sento certo su un gradino diverso e, nell'ambito di quanto mi è possibile, sento di appartenere alla stessa barca dei più che scrivono qui, siano essi titolari firmatari o dipendenti con p.iva.
Spero che almeno questa mia sincerità sia riconosciuta. Grazie.
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