TinaB : [post n° 356730]

Fare la triennale e specializzazione all'estero?

Ciao a tutti! Anch'io, come molti altri che scrivono qua, sono al mio ultimo anno di superiori ed estremamente indecisa su cosa fare il prossimo anno. Avevo pensato ad architettura, ma molti hanno subito iniziato a dirmi che se "non ho dei genitori architetti, mi ritroverò a 30 anni con un lavoro precario, o sfruttata da qualche studio", negatività degli altri a parte, volevo sapere se secondo voi una triennale al politecnico di milano e una specializzazione all'estero potrebbero 'assicurarmi' un buon posto di lavoro in futuro? Ero interessata all'architettura per il suo aspetto creativo, però non vorrei rischiare di ritrovarmi senza qualcosa di solido dopo la laurea, e già che ci sono, volevo chiedervi cosa ne pensate del politecnico di Milano? Scusate per tutte queste domande!
fulser :
Secondo me, leggendo anche altri post ricorrenti, c'è un errore di fondo da parte di chi sceglie un tipo di studi che può portare alla libera professione. Credo che sia dovuto al fatto che tutte le scuole italiane sono molto astratte e nessuno si preoccupa di insegnare un minimo di vita reale. Il libero professionista fa, appunto, la libera professione, il che vuol dire che è imprenditore di se stesso. La prima domanda dovrebbe essere: "sono in grado di gestirmi autonomamente?", NON "troverò lavoro in qualche studio?". Certo che in altri paesi puoi essere anche dipendente, perchè gli studi sono anche mediamente più grandi e magari ci si comporta anche in amniera più civile, ma questa non è la regola, soprattutto da noi. Questo era già così decenni fa, ora naturalmente è peggiorata la situazione, ma il punto è che se parti con il presupposto che farai l'architetto da dipendente secondo me è proprio una contraddizione in termini. Ed infatti nella vita reale ci sono una marea di partite IVA , la maggior parte delle quali che fatturano sotto i 15000€ annui (Corriere della Sera di qualche giorno fa).
Detto questo, triennale in Italia e specializzazione all'estero può essere una buona idea, ma bisogna controllare bene, paese per paese, il tipo di validità che hanno i nostri titoli di studio; nella maggior parte dei paesi esteri la laurea triennale in architettura non esiste.
biba :
Tina, la verità è che nessuno di noi può sapere come andranno le cose da qui a cinque anni a livello economico/lavorativo, né tantomeno possiamo sapere di quale capacità tu sia dotata. Potresti essere la prossima Gae Aulenti, oppure potresti fare come tante persone "normali" che effettivamente si ritrovano a 30 anni, ma anche 35, con un lavoro precario e un futuro molto, molto incerto. Come dice Fulser, l'architetto di base non è un lavoratore dipendente, tolti gli enti pubblici e poco altro, quindi se cerchi la sicurezza non la troverai con l'architettura. Se sei disposta ad andare all'estero magari la prospettiva può essere migliore, sinceramente non saprei.
Ma ti sconsiglio di prendere architettura perché ti piace "il suo aspetto creativo"!! Sappi che la creatività oggi ha poco spazio, la maggior parte del tempo si sta attaccati a grane burocratiche e ristrutturazioni piuttosto standard. Inoltre essere architetto significa anche essere un buon tecnico, imparare a masticare qualcosa di impianti, strutture ecc. Non voglio demotivarti ma occhio alle ragioni della tua scelta!
Edoardo :
"Potresti essere la prossima Gae Aulenti" ...Perchè, conosce gli Agnelli?
desnip :
Potrebbe essere anche la nuova Zaha Hadid...
fulser :
brava biba, l'interesse "creativo" citato mi era sfuggito; spesso si dimentica che architettura fa parte del gruppo di università cosiddette "scientifiche" e che l'aspetto tecnico dovrebbe essere preponderante.
Detto questo, è vero, magari è un grande talento :-) e la verità è che siamo pur sempre in un forum, uno spazio quindi, seppur utile e interessante per il confronto, per forza di cose limitato.
Arch3B :
Purtroppo il talento difficilmente trova applicazione, soprattutto in Italia....però potrebbe essere la nuova Gae Aulenti povera...... e sconosciuta.....
In ogni caso TinaB, occhio alla specialistica dopo la triennale, spesso non è un percorso lineare, ma pieno di integrazioni e esami da ri-sostenere, se sei già decisa a specializzarti, valuta un ciclo unico o un 3 +2 nello stesso ateneo.
biba :
Comunque sono bravi questi ragazzi che pensano per bene al futuro, io se avessi pensato un po' di più adesso farei il medico e andrei a sentire i convegni alle Canarie. Altro che smazzarsi la pec, il pos, la formazione continua e la firma digitale dei miei stivali.
Kia :
quoto biba. Ma d'altra parte quando feci la maturità non avevo nè computer nè internet nè il cellulare. Quindi occasioni di informazione estremamente limitate.
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